«Il Consiglio comunale si renda conto del degrado delle mura farnesiane»
La replica del presidente dell’Ente Farnese Eugenio Gentile ai capigruppo di maggioranza: «L’Ente Farnese offre al Comune il proprio contributo professionale, o almeno, di pensiero»
La relazione presentata all'assemblea dei soci dell'Ente Farnese dal Presidente Eugenio Gentile a conclusione del mandato triennale di presidenza - sul cui contenuto abbiamo ampiamente riferito - era stata oggetto di secca replica da parte dei consiglieri comunali, Carlo Segalini, Francesco Rabboni e Giancarlo Migli, capigruppo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che l’hanno ritenuta un “ingeneroso giudizio di natura politica che ha nulla a che spartire con la verità dei fatti”. In calce indichiamo i link di entrambi i documenti.
Altrettanto pronta è stata la replica di Gentile che ha inviato direttamente alla sindaca Patrizia Barbieri, una nota nella quale ripete con fermezza che l'Ente Farnese è un’associazione no profit senza alcuna connotazione politica, per cui è priva di ogni fondamento l'affermazione che quanto da lui espresso contenesse livore politico nei confronti dell'attuale Amministrazione comunale.
Come potrà leggere sulla citata relazione - ha scritto Gentile alla Barbieri - le esigenze ed i problemi rappresentati solo come esempio e non soddisfatti, appartengono a tutte le amministrazioni in generale e sono esposti nelle Circolari informative periodicamente inviate dall'Ente Farnese ai soci, sicuramente agli Atti del Comune di Piacenza e pertanto consultabili. Evidenziare problematiche aperte aveva ed ha lo scopo di portarli all'attenzione degli organi competenti del Comune per un confronto costruttivo con l'Ente che ho l'onore e l'onere di presiedere.
“E nel prendere atto con soddisfazione di quanto è stato fatto dall'attuale Amministrazione a favore di Palazzo Farnese, non posso non sottolineare che mai l'Ente è stato invitato per un possibile coinvolgimento o per un parere seppure non vincolante, perché i soci che rappresento ritengo costituiscano la voce di chi ama Piacenza e vorrebbe prestare il proprio contributo professionale, o almeno di pensiero. Riguardo alla cinta muraria cinquecentesca, uno dei primi esempi di architettura militare "alla moderna" o "all'italiana", imitata per secoli in tutto il mondo, non aggiungo altro a quanto contenuto nella relazione. Mi permetto di suggerire ai componenti dell'Amministrazione di percorrerla per intero a piedi, senza trascurarne nessun tratto, per rendersi conto del degrado. Se richiesto, potrei far parte del gruppo. Lo stesso suggerimento, ad integrazione di quanto appena scritto, vale per una visita ai notevoli resti del castello di Pier Luigi Farnese, ancora poco conosciuto nonostante la disponibilità dell'Amministrazione Militare a concederne l'accesso per visite guidate. Sarebbe utile a far conoscere una Piacenza forse poco nota le cui vestigia murarie non sono solo un mucchio di mattoni, ma un monumento da tutelare, conservare e valorizzare concretamente”.
Il dossier: