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Il nuovo Dpcm anticipato a lunedì 12 ottobre

Il ministro Speranza conferma che il governo lavora per approvarlo già stasera. Il Cts discuterà nel pomeriggio la nuova stretta su trasporti, smart working, locali pubblici, feste private, sport e mascherine

Il nuovo Dpcm potrebbe arrivare già stasera, lunedì 12 ottobre. A confermare l'indiscrezione di ieri è stato il ministro della Salute Roberto Speranza a 'Che tempo che fa' su Rai3: "Speriamo di firmarlo già domani sera. "Siamo in un cambio di fase e bisogna stringere le maglie e nel Dpcm ci sarà un cambio di marcia anche con misure su aree più a rischio. Proviamo a giocare di anticipo per alzare il livello di attenzione". Prima, alle ore 15, è prevista una riunione del Comitato Tecnico Scientifico per discutere le potenziali misure che dovrebbero essere poi adottate nel decreto.

Il nuovo Dpcm anticipato a lunedì 12 ottobre

Nel confronto di ieri sono emerse le indicazioni sulla riduzione della quarantena da 14 a 10 giorni, con un solo tampone di controllo in uscita, e sulla possibilità di far fare i tamponi anche ai medici di base e ai pediatri anche nell'ottica di una riduzione delle file ai drive in. Ieri il bollettino della Protezione Civile riportava 5.456, in lieve calo rispetto ai 5.724 di sabato, ma con oltre 28mila tamponi in meno, come accade sempre la domenica. Preoccupa la pressione sulle terapie intensive, con ancora pochi ricoveri sul totale dei malati, ma in crescita in termini assoluti anche in virtù dei tanti contagi giornalieri: solo ieri ben 30 in più. Le misure del nuovo Dpcm prevedono: 

  • Il potenziamento del ricorso allo smart working per i dipendenti pubblici con l'introduzione di una soglia del 70% negli uffici;
  • Le mascherine portate ovunque, anche per l'attività sportiva con alcune deroghe, come spiegato ieri dalla circolare del Viminale;
  • Norme per bar e ristoranti: dalle 21 non sarà più possibile consumare in piedi fuori dai locali cibo e bevande; la chiusura sarà prevista per le 23 o le 24;
  • Ulteriori limitazioni per gli eventi pubblici (stadi, cinema, teatri);
  • Limitazioni per gli eventi privati: si ragiona intorno a una soglia di 30 persone per gli invitati ai matrimoni;
  • Stop agli sport di contatto (calcetto, basket, etc)

Secondo il ministro il governo "stringerà le maglie ''su quella parte della vita non essenziale delle persone'' e ''interverremo per evitare le feste private che in questo momento possiamo evitare e gli assembramenti -ha spiegato agiremo sugli orari e aumenteremo i controlli''. Si sta pensano anche di inserire misure ''legate a sport dove non è possibile usare le mascherine e mantenere il distanziamento''. Non è previsto al momento un lockdown nazionale ''va evitato'', mentre è nelle ipotesi che ci possano essere dei ''lockdown mirati se ci dovessero essere situazioni di particolare difficoltà''. Mal di là delle misure, il ministro ha sottolineato che 'la chiave per provare a piegare la curva è il comportamento delle persone'' dato che ''il 75% dei contagi sta venendo nelle relazioni familiari o nelle relazioni strette personali''. 

I lockdown territoriali nel Dpcm 12 ottobre

Rimane comunque valida l'indicazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: non ci sarà un nuovo lockdown nazionale ma una serie di interventi "mirati e progressivi" per fermare la crescita dei contagi. Il pacchetto da approvare entro il 15 ottobre, data in cui scade l'attuale decreto in vigore, è finito sul tavolo del Comitato tecnico scientifico in una riunione urgente convocata dal ministro della Salute Roberto Speranza proprio per confrontarsi con gli scienziati e gli esperti e per definire meglio gli interventi. 

L'agenzia di stampa Ansa dettaglia i termini dell'abbassamento del periodo di quarantena da due settimane a 10 giorni: i positivi per uscire dall'isolamento non avranno più bisogno del doppio tampone negativo, ne basterà soltanto uno e sarà una circolare del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza a spiegare le nuove modalità. Il Cts ha individuato 4 diverse tipologie di situazioni:

  • i positivi asintomatici,
  • i positivi sintomatici,
  • i positivi asintomatici che non riescono a negativizzarsi
  • i contatti stretti

I primi dovranno osservare 10 giorni di quarantena, dalla diagnosi di positività, e poi sottoporsi ad un tampone molecolare; anche i sintomatici dovranno fare 10 giorni di isolamento, ma prima di sottoporsi all'unico tampone molecolare previsto dovranno aver passato almeno 3 giorni senza sintomi. Per i contatti stretti, dopo 10 giorni di quarantena, sarà invece possibile effettuare il test rapido dai medici di base. 

Lo smart working e la stretta sui trasporti pubblici nel nuovo Dpcm

L'acronimo Dpcm indica un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, ovvero un atto amministrativo emanato dal capo del governo nell’esercizio delle sue funzioni. Il Dpcm — adottato più volte nel nostro Paese dall’inizio dell’emergenza sanitaria da coronavirus — è considerato un atto su cui spetta ai prefetti spetta monitorare riguardo il rispetto delle misure adottate, potendo avvalersi — tra le altre cose — sia delle forze dell’ordine, sia delle forze armate. 

Il Messaggero spiega oggi che la decisione di portare fino a quota 70% lo smartworking dei dipendenti pubblici sembra destinata a provocare forti polemiche. Secondo un recente sondaggio effettuato su 3 mila imprese aderenti alla Confartigianato, il 69% delle micro e piccole imprese lamenta grandi difficoltà per accedere ai servizi pubblici gestiti con lo smart working. «Le criticità denunciate dalle piccole imprese nella nostra rilevazione – ha sottolineato Giorgio Merletti, presidente della Confartigianato al Sole 24Ore – dimostrano che la Pa deve riorganizzarsi per consentire ai dipendenti pubblici di svolgere i propri compiti in modo efficiente, pur operando in smart working. Non è tollerabile che, oltre alle difficoltà della crisi, gli imprenditori debbano subire anche problemi di accesso ai servizi pubblici».

Infine c'è l'aumento dei controlli sui trasporti pubblici. Il Corriere della Sera spiega che il governo, su questo punto molto discusso negli ultimi giorni, potrebbe decidere da un lato di allentare le disposizioni sulla capienza dei treni ad alta velocità (andando oltre il limite di 50 per cento attualmente in vigore) e dall’altro potrebbe potenziare i controlli per far rispettare i limiti di capienza (all’80 per cento) su bus, metropolitane e treni regionali, per poter mantenere la distanza tra i passeggeri.

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