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Ecco come sarà il nuovo ospedale di Piacenza: un edificio centrale e sei torri per 601 posti letto

Presentato dall'Ausl lo studio di prefattibilità. Previsti 1500 parcheggi, l'area occupata è di 272mila metri quadrati, verranno piantumati 1400 alberi. Bonaccini: «Lo avevamo promesso, non si sente più dire che Piacenza è lontana da Bologna». Baldino: «Pronto tra otto anni»

Lo studio di pre-fattibilità del nuovo ospedale di Piacenza finalmente c’è. Doveva essere pronto a marzo, ma poi l’iter si è allungato ulteriormente ed è stato presentato dall’Ausl alla città solamente nella mattinata del 20 luglio, alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del sindaco Patrizia Barbieri, di numerosi "primi cittadini" della provincia e dei consiglieri comunali del capoluogo. 

Il nuovo ospedale alla Farnesiana, tra il carcere e il quartiere residenziale, fuori dal tracciato della tangenziale, sarà un edificio centrale e sei torri. L’ospedale richiama "il disegno radiale delle valli appenniniche e quello cartesiano della città". Il nosocomio è il primo ideato in Italia dopo la pandemia, e tiene inevitabilmente conto della sua “lezione”. Avrà una superficie complessiva di 272mila metri quadrati, per 601 posti letto, con 1500 parcheggi (che possono arrivare anche a 2mila). La struttura è organizzata su sei livelli, quattro oltre il piano stradale, uno sotto il piano stradale ma a piena luce e uno interrato. Ospiterà tutto quello che è già presente al Guglielmo Da Saliceto: 14 sale operatorie, 10 sale endoscopiche, 6 sale di emodinamica/radiologia interventistica. La superficie dell’ospedale è di 115mila metri quadrati. L’area ospiterà anche 1400 alberi piantumati e tre fermate dell’autobus e sarà collegata da una pista ciclopedonale. Costerà - al momento la stima è questa - 240 milioni di euro.

«Questo è molto di più di uno studio di pre-fattibilità – ha osservato il dg Ausl, Luca Baldino nella cornice dell'ex chiesa del Carmine -. È una sorta di progetto preliminare, una bozza del progetto vero e proprio. Il nuovo ospedale di Piacenza è il primo progettato post pandemia. Il tema ricercato in questa bozza è laBarbieri, Baldino e Bonaccini-2 flessibità: difficile essere flessibili in spazi stretti, quindi l’ospedale avrà spazi più grandi di quelli prospettati all’inizio. Inoltre grande attenzione è riservata alla sostenibilità e all’accessibilità della struttura».

«L’ospedale – ha aggiunto - è un cerchio quasi perfetto, con una configurazione a stella e un sistema a blocchi. Abbiamo due ampi viali di accesso, larghi oltre 40 metri. Le stanze sono predisposte per due letti, ma avranno inizialmente un solo letto. Saremo così in grado di aggiungere nuovi posti in caso di bisogno. Prevediamo inoltre la costruzione di un asilo nido e anche di un centro anziani per i figli e i genitori dei dipendenti dell’azienda. E la camera mortuaria sarà separata e inserita nel verde».

Tanto si è discusso della sicurezza idrogeologica, molto dibattuta nella fase preliminare. «Anche con un evento atmosferico che capita ogni 500 anni la struttura sarebbe al riparo», ha chiarito Baldino.

Quando sarà pronto? «Ci vogliono otto anni - ha risposto Baldino -. Dieci mesi per affidare la gara di progettazione. Trenta per realizzare il progetto. Dodici per assegnare i lavori e poi 44 mesi per costruire l’ospedale. Un ospedale è una struttura molto più complessa rispetto a un ponte Morandi da ricostruire. E il tempo speso per la progettazione serve».

Soddisfazione per questo ulteriore passo in avanti da parte del Comune di Piacenza. «Il 12 luglio la pratica sulla destinazione dell’area ha visto il voto del Consiglio comunale – ha ricordato il sindaco Patrizia Barbieri - ora lo studio di pre-fattibilità consente di vedere come è stata concepita la nuova struttura ospedaliera. Nonostante il Covid siamo riusciti ad avere questo documento dopo un lavoro intenso, tutti i protagonisti si sono dati da fare. L’ospedale è una risposta per chi si è impegnato nella battaglia del Covid».

«Siamo persone serie – ha aggiunto il presidente della Regione Stefano Bonaccini -  si possono condividere o meno le cose che facciamo come Regione, ma andiamo fino in fondo. Avevamo promesso tre nuovi ospedali: a Piacenza, a Cesena e a Carpi. E li faremo. La progettazione terrà conto delle novità emerse in questo anno e mezzo di Covid. Non si sono mai visti così tanti investimenti su questa provincia. “Piacenza era lontana da Bologna”, si diceva qualche tempo fa, sbagliando. Ora non lo si sente più dire. Ricordo gli ultimi nostri impegni in questa provincia: il nuovo ospedale, quello di Fiorenzuola ristrutturato, il centro paralimpico di Villanova, le nuove Case della Salute, gli interventi agli ospedali di Bobbio e Castelsangiovanni. Altro che privatizzazione della sanità pubblica...nella mia idea di società, il diritto alla salute deve essere garantito a tutti nelle migliori strutture possibili».

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viali di accesso nuovo ospedale-2

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L'OSPEDALE NEL DETTAGLIO

La premessa progettuale

Il nuovo ospedale di Piacenza sarà un ospedale di rete con funzioni di hub provinciale in grado di garantire le prestazioni più impegnative dal punto di vista professionale e tecnologico.
La nuova struttura si candida anche a essere polo di riferimento interprovinciale per le diverse reti di area vasta.
Il complesso è progettato secondo i più moderni criteri organizzativi ospedalieri e si articolerà su spazi adeguati a recepire e trattare appropriatamente e in sicurezza i casi più complessi dell’intera provincia.

Il progetto pone grande attenzione al tema dell’accessibilità: il nuovo stabilimento sarà facilmente raggiungibile sia in auto sia con mezzi pubblici dalla città e dai distretti di Levante e Ponente. La struttura sarà servita da una viabilità veloce e scorrevole, facilitata dalla vicinanza di importanti arterie viarie.
In considerazione anche dell’incremento sostanziale degli accessi, sarà dotata di un ampio parcheggio e di aree verdi circostanti.


I contenuti del nuovo ospedale

I contenuti del nuovo ospedale ricalcano e potenziano quelli presenti nell’attuale: tutte le funzioni troveranno miglior collocazione, attraverso la disponibilità di spazi più razionali e la valorizzazione e il potenziamento delle principali aree:

- l’area interventistica con 14 sale operatorie, un blocco endoscopico con 10 sale, 8 sale parto e 4 sale di interventistica cardiologica e di emodinamica. Il progetto prevede anche il potenziamento dell’area day surgery, della chirurgia di emergenza urgenza, e della chirurgia specialistica.

- il blocco tecnologico, con il potenziamento della medicina nucleare, della radiologia e della radioterapia
- l’area degenze: il 35% delle stanze sarà a un posto letto, con la possibilità di inserirne un secondo per l’accompagnatore o di raddoppiare la ricettività in caso di bisogno (per esempio, per picchi pandemici)
- l’area dell’emergenza urgenza, con il potenziamento del Pronto soccorso e dell’area dedicata alle terapie intensive e semintensive

- l’area materno infantile, con la valorizzazione e il potenziamento della patologia neonatale e dell’assistenza ostetrico-ginecologica e pediatrica

- l’area oncologica

- l’area di specialistica medica di secondo livello.

La costruzione della nuova struttura cancellerà le pesanti diseconomie derivanti dall’organizzazione a padiglioni, ormai superata ma ancora presente al Guglielmo da Saliceto, e consentirà di investire in tecnologia e competenze.

Il primo ospedale progettato dopo la pandemia: una struttura modulare
La recente pandemia ha guidato le scelte organizzative e strutturali per il nuovo ospedale, in particolare riferite a:
- potenziamento dei posti letto intensivi e semi intensivi
- separazione dei percorsi e assicurazione di adeguati spazi d’attesa per consentire il distanziamento fisico preventivo in Pronto soccorso e nelle aree dedicate alla diagnostica e alle attività ambulatoriali
- previsione di un adeguato numero di stanze singole, con la possibilità di accogliere un accompagnatore o un secondo paziente, rendendo facilmente attuabile anche l’eventuale esigenza di isolamento
- potenziamento dell’impiantistica per garantire l’isolamento dei pazienti nei vari gradi di rischio (malattie infettive, medicina d’urgenza, terapia intensiva e semi intensiva, unità di terapia intensiva respiratoria e pneumologia)
Il progetto assicura quindi un’adeguata modularità della nuova struttura, con la possibilità di incrementare fino al 16% i posti letto disponibili in caso di bisogno, arrivando a garantirne fino a 601.

La configurazione a piastra e a torri laterali


Il progetto prevede una configurazione con un volume centrale sul quale si articolano le sei torri laterali.
Quest’area centrale disegna la nervatura vitale sulla quale si innestano le funzioni principali del nuovo ospedale.

La struttura è organizzata su 6 livelli: 4 oltre il piano, stradale, uno sotto il piano stradale ma a piena luce e uno interrato
- nel piano interrato (comunque completamente fruibile in quanto ricavato in un abbassamento del piano di campagna) troveranno collocazione le tecnologie “pesanti” come radiologia, radioterapia, medicina nucleare e ambulatori, oltre ai servizi generali quali il laboratorio, le mense e i servizi di ristorazione per gli utenti
- al piano di campagna saranno posizionati altri servizi per gli utenti “esterni”, compreso l’accesso al Pronto soccorso generale e pediatrico, nonché altri ambulatori medici e chirurgici
- da qui sarà possibile poi raggiungere tutte le aree di degenza dell’ospedale, i blocchi operatori, la rianimazione, la subintensiva, le sale endoscopiche e il blocco parto.

Le torri sono 6. I blocchi laterali aggregano unità operative secondo un criterio dipartimentale.
I corpi di fabbrica radiali sono collegati centralmente da un sistema di connettivi. In particolare, il progetto prevede un asse centrale (hospital street) che attraversa la piazza centrale e che consente sia all’utenza sia al personale interno di raggiungere ogni parte della struttura.

In relazione alle specifiche del sito, le ali collocate a sud assumono effettivamente un andamento radiale con una migliore esposizione degli ambienti. In essi trovano collocazione per la maggior parte le degenze ordinarie che si sviluppano fino all’ultimo livello fuori terra.

Dalla parte opposta dell’Hospital street le ali perdono l’andamento radiale assumendo una conformazione più rigorosa con affacci tra loro paralleli. Al quinto piano di queste blocchi si concentrano le aree a maggiore intensità di cura che vedono la presenza delle degenze semintensive e intensive oltre alla maggior parte delle aree interventistiche.

Alcuni dati


- superficie complessiva dell’intervento: 272.000 mq
superficie dell’ospedale mq 115.307
- posti letto
497 posti letto
32 posti letto tecnici
72 posti letto flessibilità
601 posti letto totali
- superfice verde 84.600
- posti auto: da 1200 a 1500 (spazi ulteriori potranno essere aggiunti dalla conversione di stalli inizialmente trattati con elementi vegetali)
- punti di ricarica per vetture elettriche
- servizio di bike sharing e parcheggio bici
- itinerario ciclabile di 1.455 m
- 3 fermate autobus
- 2 aree attrezzate lungo il boulevard alberato
- 1.400 alberi piantumati
- 35.600 kg/anno di assorbimento di CO2
- area attrezzata per l’atterraggio dell’elisoccorso

L’inserimento nel tessuto urbano

In ragione della conformazione orografica della città di Piacenza, il nuovo presidio ospedaliero si fonda su un doppio sistema insediativo: da un lato il sistema cartesiano, che appartiene al centro urbano, di origine romana, dall’altro il disegno radiale delle valli appenniniche, che orienta la posizione delle strade di accesso da sud e al contempo governa l’impianto dei comparti edificati più periferici e di recente formazione. Così, lo schema insediativo ricalca esattamente questo contesto di riferimento, riproducendolo nel progetto. Il nuovo edificio è circondato da una corona di alberi, che accompagna il percorso anulare ciclo-pedonale. Aree verdi e aree attrezzate per la sosta delle persone disegnano spazi esterni di grande qualità e inclusività, in grado di dare ristoro sia ai visitatori sia ai dipendenti del nuovo ospedale durante le loro pause.

Sul versante nord dell’area, in prossimità dell’accesso alla camera calda del Pronto Soccorso, si situa la superficie dedicata all’atterraggio e al decollo degli elicotteri del servizio 118. Una scelta localizzativa che ben sintetizza l’efficacia nella gestione delle emergenze e l’attenzione per gli occupanti i nuovi edifici, rispetto al tema del rumore e delle vibrazioni generate dalla movimentazione dei velivoli.

L’Hospital street, alla maniera della strada storica su cui si fonda la città tradizionale, aggrega il complesso insieme di parti del nuovo edificio, eterogenee ma reciprocamente sinergiche, dando vita a uno nuovo scenario urbano di grande qualità spaziale, inclusivo e integrato. Sull’Hospital street i due sistemi insediativi (quello cartesiano e quello radiale) si saldano; su questo asse, trasversale a entrambi, si aprono gli ingressi principali al nuovo organismo edilizio.

Il sistema di accesso alla struttura del Pronto soccorso

L’accesso al Pronto soccorso vede una specializzazione in funzione dei diversi flussi:

- utenti che si autopresentano al servizio, utilizzando principalmente i mezzi del trasporto pubblico locale   veicoli privati e che utilizzano aree per la sosta breve
- utenti accompagnati, per i quali è prevista un’area di parcheggio dedicata, in prossimità dell’ingresso principale al Pronto soccorso e dotata di stalli specifici per disabili, donne in gravidanza o nuclei familiari

- persone prese in carico dal servizio del 118. Ciascuna delle tre categorie potrà beneficiare di specifici percorsi.

Gli interni del nuovo ospedale


Le aree comuni
La configurazione spaziale dell’edificio gioca un ruolo chiave nel processo di accoglimento e radicamento sul territorio della nuova architettura e svolge questo ruolo poiché rappresenta, funzionalmente e semanticamente, la mediazione tra interno ed esterno, le relazioni tra elementi funzionali e il territorio circostante.

La stessa relazione, a un tempo funzionale e simbolica, si ritrova all’interno dell’edificio incarnata dalle aree comuni, che rappresentano la nervatura vitale sulla quale si innestano le funzioni principali del nuovo ospedale. Due elementi che condizionano la sensazione di benessere sono il cromatismo degli ambienti e i materiali di finitura: un sistema fondato su una gamma armoniosa di tinte, unitamente all’impiego di finiture lignee, contribuirà a creare spazi accoglienti.

Il tempo dell’attesa, nella sua tendenziale capacità di generare stati d’ansia e insicurezza nei pazienti e nei loro accompagnatori, risulterà più sicuro, piacevole e veloce in questi locali progettati tenendo conto di queste specifiche esigenze.

Le aree di attesa sono pensate prevalentemente in prossimità di spazi a verde e separate da questi mediante l’impiego di pareti vetrate, tali da consentire la vista verso l’esterno, caratterizzato dalla presenza di elementi vegetali e la diffusione della luce naturale: in tal modo, si migliora notevolmente la qualità dell’ambiente interno. La possibilità di avere sempre una percezione del “fuori”, anche se chiusi in locali confinati, e potere avere quindi coscienza del variare delle condizioni metereologiche o della modificazione dei colori, in funzione del variare della luce naturale, con il passare del tempo, sono aspetti che concorrono fortemente al disegno di uno spazio caratterizzato da un alto livello di umanizzazione.

Le aree sanitarie

Anche per le aree operative, solitamente interessate da un’elevata intensità di cura, il progetto prevede di conferire qualità agli spazi al fine di assicurare, nonostante la complessità funzionale, comfort, accoglienza, sicurezza, ergonomia e orientamento. Si prevede quindi, dove possibile, di portare luce naturale anche in ambiente tradizionalmente pensati per assolvere alla sola funzione sanitaria. Saranno inserite ampie vetrate che consentono anche agli operatori sanitari di godere della percezione degli spazi esterni.


L’ingresso all’ospedale

Le degenze sono le unità operative in cui maggiormente l’individuo misura il tema dell’accoglienza e dell’umanizzazione.
Per questo, nello studio di fattibilità è previsto di sviluppare un progetto integrato di arredi, sanitari e non, ispirato ai principi di psicologia ambientale ed ergonomia, finalizzato a migliorare gli aspetti percettivi di umanizzazione, domesticità e accoglienza (soprattutto in area pediatrica, nei percorsi di collegamento e negli spazi comuni come i soggiorni interni ai reparti).

Ulteriori benefici del nuovo complesso ospedaliero

- il miglioramento del comfort alberghiero, per effetto dell’incremento di stanze singole
- il sistema dei percorsi interni

- l’eliminazione delle barriere architettoniche

- la creazione di spazi per ambulatori, luoghi di incontro tra medico e pazienti, tra pazienti e visitatori, tra visitatori e personale sanitario
- il dimensionamento ampio degli spazi e la flessibilità d’uso
- il miglioramento del sistema dell’accoglienza e dell’informazione
- la realizzazione di spazi dedicati alla formazione

- la conformazione funzionale a flessibilità relativa prevede un aumento delle aree verdi disponibili e fruibili da parte degli utenti e del personale del sanitario.

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