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«Il percorso verso la Casa di Comunità è anche benessere e partecipazione»

Il dg Bardasi ha parlato della Casa della comunità della Valtidone a “Fiaso”

Il Community lab 2022 per Casa della comunità della Valtidone protagonista al webinar di Fiaso - Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere - dedicato alla visione di una sanità territoriale come delineata nel DM77 che individua nel distretto sanitario il punto di riferimento per l’accesso a tutti i servizi delle Aziende sanitarie. A portare l’esperienza piacentina come esempio sul campo e modello virtuoso di collaborazione e progettazione, il direttore generale Paola Bardasi.

«Il Dm77 – ha sottolineato la dottoressa Bardasi nel suo intervento, presentata dal vicepresidente di Fiaso Antonio D’Urso - affida al Distretto l’ambizioso compito di migliorare l’integrazione tra le diverse strutture sanitarie, in modo da assicurare una risposta coordinata e continuativa ai bisogni dei cittadini, oltre che la pluralità dell'offerta e l'uniformità dei livelli di assistenza. Per svolgere le proprie funzioni, ciascun Distretto deve conoscere i bisogni di salute dei cittadini, poiché rientrano tra le sue attività: la committenza, la produzione e le garanzie di qualità e sicurezza dei servizi. Piacenza in questo campo è antesignana di un modello di partecipazione dal basso che si è concretizzato come progettualità fattiva con il Community Lab di Borgonovo. Un percorso che è partito da un concetto base che la salute non è solo sanità, ma benessere, identità, partecipazione, reciprocità».

Prendendo le mosse dalle parole del professor Stefano Zamagni. che individua nella sussidiarietà circolare il modello vincente di welfare, il direttore generale Bardasi ha ripercorso le tappe del progetto da Poliambulatorio a Casa della Salute, prima, a Casa della Comunità, ora.

«Tra il 2016 e il 2019 la partecipazione è diventato il minimo comune denominatore per la trasformazione degli originari poliambulatori in Casa della Salute – ha evidenziato - Nel 2022, dopo la pandemia, è ripartito un innovativo progetto nell’ambito regionale Community Lab per la co-progettazione delle attività e della promozione della salute che vede come protagonisti attivi i cittadini, gli amministratori, gli operatori, i responsabili delle associazioni di volontariato del territorio, ma anche gli studenti di scuola secondaria di secondo grado, la cooperazione sociale e il sindacato. Fine primario: creare un luogo dove la comunità faccia emergere i bisogni, definendo il proprio progetto di salute, le priorità e le azioni innovative».

«I professionisti di Medicina dello sport e promozione della salute e una cabina di regia composta da direttore del Distretto di Ponente, dirigenti e coordinatori di Assistenza primaria, Medicina dello sport e Promozione della salute e Casa della Comunità, nonché membri dei comitati consultivi misti hanno supervisionato e coordinato i lavori – ha raccontato la professionista - Per essere maggiormente produttivo il percorso è stato suddiviso in quattro macro tematiche per cui sono stati creati altrettanti gruppi di lavoro: accesso alla Casa della Comunità; supporto comunitario ai fragili; giovani e parco della salute; oltrescuola con l’organizzazione dello spazio outdoor della Casa della Comunità come naturale proseguo della vita scolastica: per fare lezione, accogliere casette mobili per i libri, angoli studio, occasioni di lettura di gruppo, area per pausa pranzo, con attenzione rivolta anche all’attività fisica. Un percorso con timing cadenzato che porterà, entro la fine dell’anno, all’apertura della nuova Casa della Comunità».

«Un ruolo di primo piano è stato affidato ai giovani – ha evidenziato la dottoressa Bardasi lanciando la video-intervista fatta agli studenti dell’Istituto superiore Volta di Castel San Giovanni e Borgonovo – perché siamo profondamente convinti che accendere il senso di comunità nei ragazzi, sia la scintilla per far nascere adulti impegnati e consapevoli nello sviluppo di un futuro comunitario. Solo così potremo creare un cantiere perenne di cittadinanza attiva per la co-progettazione e la promozione della salute».

Proprio sul protagonismo dei giovani si è incentrato l’intervento di Giuseppe Magistrali, direttore del distretto di Ponente alla tappa finale di Youz 2022 - il forum giovani della Regione Emilia-Romagna nato con la volontà di riscrivere le future politiche regionali – che si è svolto nei giorni scorsi a Marzabotto.

«Il progetto Youz – ha sottolineato Magistrali - ha coinvolto l’Unione Montana dell’alta val Trebbia incontrando gli studenti dell’istituto superiore di Bobbio. I temi toccati si sono trasformati in proposte e progetti. Un’attenzione particolare è stata posta sulle prospettive di promozione della salute in grado di valorizzare ragazzi e ragazze come protagonisti attivi. Il protagonismo giovanile è l’antidoto più potente per contrastare il ritiro sociale dei ragazzi e delle ragazze che rappresenta una vera emergenza epocale. La crescita di forme di disagio e di patologia nelle giovani generazioni, acuita dalla pandemia e dall’isolamento del periodo Covid, deve assumere assoluta priorità nelle nostre politiche sociali e sanitarie. Una recente ricerca della Regione segnala che gli adolescenti sentono crescere ansia, stress, depressione con esiti spesso drammatici. È un impegno a cui non possiamo venire meno».

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