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Martedì, 26 Settembre 2023
Attualità Bobbio

Il poeta Franco Arminio in dialogo con Anna Leonida dei Nuovi Viaggiatori

Venerdì 1 luglio, a Vaccarezza di Bobbio, sull’incantevole sagrato della chiesa di Sant’Eustachio, oltre cento persone provenienti da varie parti d’Italia

"Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento”. Questi versi, tratti da “Cedi la strada agli alberi”, una delle raccolte più celebri del poeta Franco Arminio, che l’autore legge in ginocchio, segnano il momento più toccante dell’iniziativa “Dove tornano le rondini. Letture tra il selvatico e il sacro” che venerdì 1 luglio ha portato a Vaccarezza di Bobbio, sull’incantevole sagrato della chiesa di Sant’Eustachio, oltre cento persone provenienti da varie parti d’Italia.

Promosso dall’Associazione “Nuovi Viaggiatori” assieme alla “Scuola del Viaggio” e a “CoolTour Piacenza” e realizzato grazie alla collaborazione di una fitta rete di soggetti locali, l’evento rientra nei progetti “#vivalappennino2022” e “Di pieve in pieve”, entrambi volti a promuovere la conoscenza e la valorizzazione del territorio appenninico attraverso la cultura e l’arte.

In dialogo con Anna Leonida dei Nuovi Viaggiatori, Franco Arminio, scrittore, poeta, regista, “paesologo”, figura di spicco nella scena culturale italiana, da anni impegnato nella difesa dei paesi, ha intrattenuto il folto pubblico tra poesie, canti e riflessioni.

Inventore della paesologia, Arminio è sostenitore di uno sguardo nuovo che dia attenzione ai luoghi e alle loro potenzialità. Quello sguardo che, nei confronti dei piccoli paesi, finora è mancato sia da parte dei politici che degli intellettuali, ancorati alla logica dei numeri i primi, e ad una visione retorica i secondi.

Sono soprattutto i paesi piccolissimi a catturare la sua attenzione: borghi quasi abbandonati dalle istituzioni: “Vaccarezza è un posto bellissimo e necessario; andrebbe prescritto dall’Asl. Mettete un cartello “Farmacia Vaccarezza”,  oppure “Areoporto di Vaccarezza” per il patrimonio di lucciole e rondini che ancora avete”.

E continua affermando che probabilmente saranno questi, i luoghi alti, a rappresentare, in un futuro non molto distante, luoghi di scampo rispetto ad un modello di sviluppo urbanocentrico, capitalistico e disumano. All’autismo corale delle città, Arminio contrappone, infatti, l’umanesimo delle montagne, un insieme di tradizione e modernità che rappresenti anche un cantiere di fiducia per il futuro.

Molto interesse ha suscitato l’allestimento di opere dell’indimenticato artista bobbiese Pino Ballerini, che, come ha ricordato la figlia Rachele, con Vaccarezza aveva un legame profondo.

La visita condotta da Luca Maffi di CoolTour alla chiesa di Sant’Eustachio (dove si trova, tra l’altro, una copia dell’”Annunciazione” del Guercino) ha rappresentato per i presenti una piacevole scoperta. Un aperitivo offerto dalle Pro Loco ha concluso in bellezza il pomeriggio.

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