«Il progetto di chiudere il campo nomadi rimane, ora servizi sociali concentrati su altro»
In Consiglio il Pd ricorda l’impegno che si era presa la Giunta. Cugini: «Per fortuna non avete toccato nulla del welfare in questi quattro anni». L’assessore Sgorbati: «Popolazione calata di 21 unità e spese dimezzate. La chiusura rimane ma ora ci sono altre priorità»
Che fine ha fatto il progetto di chiudere il campo nomadi di Piacenza? È ritornato sull’argomento, in Consiglio comunale, durante il dibattito sul bilancio 2021, il consigliere Stefano Cugini. Il capogruppo del Partito Democratico ha ricordato l’impegno che si era presa l’Amministrazione. «Dovevate scaraventare il welfare piacentino, ma non è stato toccato nulla in questo mandato. Qualcosa ora dovete pur fare per aver di che dire ai vostri elettori, ma in quattro anni non è stato fatto niente. Per fortuna, dico io, perché avreste creato grossi problemi chiudendo, ad esempio, il campo nomadi. E con il Covid i problemi sarebbero stati ancora più gravi. Ma non avete battuto palla sull’argomento». Il Pd è andato oltre, presentando un emendamento (uno dei 297 presentati da tutte le forze politiche) in cui si chiede di tenere in considerazione i ritardi dello sgombero, continuando perciò a ritenersi responsabili dei servizi del campo, «per scongiurare il rischio di riversare nelle strade della città soggetti fragili e marginalizzati, con aumenti di costi sociali connessi».
«C’è stato il Covid di mezzo – puntualizza, sollecitata per un commento, l’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati. Nel 2020 l’attenzione l’abbiamo spostata, ovviamente, su altre cose. Ma sempre con un occhio rivolto a quello che succede nell’area di via Torre della Razza». L’assessore fa parlare i numeri. «Ad esempio bisogna considerare che nel 2018 risiedevano qui 109 persone. Nel 2020 erano 88. Diverse piazzole si sono liberate per varie ragioni – le famiglie hanno deciso di andarsene o sono riuscite a ottenere alloggi popolari – e abbiamo impedito di occuparne altre. Dal 2017 in poi è stata data questa disposizione: gli spazi non sono più occupati, cala perciò la popolazione del campo». Inoltre l’assessore ricorda che fino al 2018 si spendevano 143mila euro per guardiania e servizi educativi. «Dal 2019 impieghiamo 75mila euro. C’è stato un piccolo aumento nel 2020 a causa del Covid, ma i numeri sono questi, dimezzati rispetto al passato».
C’è, però, quella promessa di chiudere il campo nomadi entro la fine del 2020. Tema caro a tutto il centrodestra cittadino, ma in particolare della Lega. Promessa non ancora concretizzata, e il mandato sta per scadere: fra poco più di un anno si andrà al voto. «Tutto deve essere parametrato – è la risposta dell’assessore - sull’emergenza che stiamo vivendo. Ora siamo in zona rossa, non sappiamo cosa succederà nei prossimi mesi. L’attenzione è spostata sui servizi più sollecitati, ma non ci dimentichiamo di questo tema. Era un punto del programma elettorale, lo portiamo avanti lo stesso».