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Il ricordo delle vittime del genocidio di Prijedor

Organizzato dal Dzemat Ilm Piacenza (Comunità islamica dei Bosniaci) e dalla Mreza Mladih Piacenza (Rete dei giovani bosniaci)

Nella giornata di martedì 31maggio, sull Pubblico Passeggio, il Dzemat Ilm Piacenza (Comunità islamica dei Bosniaci a Piacenza) e la Mreza Mladih Piacenza (Rete dei giovani bosniaci di Piacenza) hanno organizzato un incontro pubblico in ricordo delle vittime del genocidio di Prijedor.

All'incontro hanno partecipato circa un centinaio di persone, tra cui Dragan Mihaljevic (Console generale della Bosnia ed Erzegovina a Milano), Don Pierluigi Dallavalle (in rappresentanza della Diocesi di Piacenza e Bobbio), Lejla Bosnjakovic (Direttrice della Comunità Islamica di Piacenza), Alessandro Pigazzini (CGIL) e Maja Grubisic (CISL).

«Il 31 maggio del 1992 le autorità di Prijedor obbligarono tutti i cittadini non serbi ad appendere uno straccio bianco o un lenzuolo ad una finestra di casa. Per strada furono obbligati a portare al braccio una fascia bianca. Nei mesi che seguirono 31mila civili vennero rinchiusi nei lager, 53mila furono vittime di persecuzione e deportazione. Di questi, 3.173 vennero uccisi e 102 erano bambini. Dal 2013, ogni 31 maggio si tiene a Prijedor e in altre città europee la "Giornata internazionale delle fasce bianche", per manifestare contro ogni discriminazione».

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