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Il sindaco di Nagasaki in visita nel Piacentino: «L’impegno nostro perché non accada più»

Stamattina a Castelsangiovanni. Nel pomeriggio incontrerà i primi cittadini piacentini all'Auditorium di Borgonovo, quindi tappa a Podenzano

Il ricevimento in consiglio comunale a Castel San Giovanni, con la sorpresa di scoprire all’ingresso del municipio il busto del Cardinal Casaroli, noto anche a Nagasaki. La gioia di costruire le “Gru della pace" con i bambini della 3 A della primaria “Tina Pesaro", seguita da un altro gesto simbolico: la collocazione di una pianta di caco, albero della pace nella cultura nipponica. Quindi la grande festa sulla piazza della Chiesa, alla presenza delle autorità, del Coro della scuola media e di decine di palloncini bianchi che si sono levati in volo liberando il loro messaggio di fratellanza.  Prosegue oggi in Val Tidone la visita di Timihisa Taue, sindaco di Nagasaki, organizzata dall’associazione “Gru della pace" e della Regione Emilia-Romagna, che da quest'anno ha promosso in tutte le province del territorio il progetto delle “Gru della pace" nato a Piacenza nel 2007 dal fotografo Massimo Bersani. 

“Sono passati 73 anni dallo sgancio delle bombe atomiche e i sopravvissuti, nel mio Paese, sono impegnati perché nel mondo non succeda mai più quello che hanno vissuto loro: l'ho raccontato agli studenti incontrati stamattina”, è intervenuto Taue, affiancato dal sindaco Lucia Fontana, da Paola Gazzolo, assessore regionale all'ambiente e da Gaetano Rizzuto, dell'associazione “”Gru della pace". “Il potere dei cittadini può sembrare piccolo, invece nasconde tante possibilità. Aiutateci nel promuovere la pace nel mondo: anche un piccolo gesto è determinante". Un invito accolto dal sindaco di Castel San Giovanni Lucia Fontana. “Con il Giappone e Nagasaki condividiamo un progetto universale che ci lega profondamente: l'impegno per la pace, che dobbiamo imparare a costruire anche nella vita quotidiana. È un valore da tramandare alle nuove generazioni e la storia di Sadako Sasaki, a cui si ispira il progetto delle Gru della pace, dimostra come da un'esperienza tragica e di morte possa sorgere un'altra di vita".  Da Paola Gazzolo, la conferma dell'impegno della Regione. “Il sindaco di Nagasaki ci invita a costruire la pace con azioni concrete. L’Emilia-Romagna lo sta facendo anche inserendolo il progetto delle “Gru” nel Programma di educazione alla sostenibilità: da Piacenza a Ravenna, nel primo anno siamo riusciti a coinvolgere oltre mille studenti di 65 classi”. Nel pomeriggio di oggi, alle 15, il sindaco Timihisa Taue incontrerà i colleghi piacentini all'Auditorium della Rocca di Borgonovo. Quindi, alle 17 e 30, sarà alla Casa della cultura di Podenzano.

Le “Gru della Pace” 
Le “Gru della Pace” si alzeranno quest’anno in volo non solo dalle scuole di Piacenza ma di tutta l’Emilia-Romagna, recando scritto sulle ali un messaggio di speranza rivolto ai bambini di Nagasaki, la città giapponese dove il 9 agosto 1945 fu sganciata la bomba atomica. La Regione ha infatti “adottato” il progetto per promuovere la cultura della pace tra le giovani generazioni lanciato una decina di anni fa dal fotografo piacentino Massimo Bersani e lo ha inserito nel Programma di informazione ed educazione alla sostenibilità 2016-2018.
Attraverso la rete dei Centri di educazione alla sostenibilità (Ceas) tra marzo e aprile sono stati organizzati in decine di scuole primarie delle province di Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ravenna veri e propri laboratori artistici dove gli alunni hanno imparato a realizzare origami a forma di gru; simboli di fratellanza tra i popoli della Terra che saranno inviati ai pari età di Nagasaki, in particolare agli alunni della scuola “Shiroyama”.

La storia di Sadako 
Il progetto “Gru della Pace” trae spunto dalla tragica storia di Sadako Sasaki, una bambina morta nel 1955 a dodici anni a causa degli effetti delle radiazioni della bomba sganciata su Hiroshima. In Giappone si dice che chiunque ripieghi mille gru di carta vedrà il proprio desiderio realizzato. Nelle lunghe giornate trascorse in ospedale, Sadako si dedicava a costruire origami a forma di gru con le scatole di medicine. Purtroppo il suo desiderio non si realizzò, ma da quel giorno migliaia e migliaia di gru di carta prendono forma in tutto il mondo grazie all’iniziativa di Ayako Aikawa, una maestra elementare di Nagasaki che, venuta a conoscenza della triste vicenda di Sadako, ha deciso di farla conoscere al mondo come monito perenne contro tutte le guerre. 

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