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L'incontro al circolo

Il grido degli abitanti di Roncaglia: «Stop ai camion, è tempo di una bretella»

Tarasconi e l’assessore Bongiorni incontrano i residenti che chiedono di recuperare l’ex scuola. Promesso un autovelox fisso. Il problema più sentito è l’aumento dei camion

I residenti di Roncaglia sono preoccupati. Il traffico di camion lungo la Caorsana è già a livelli altissimi. Con il nuovo maxi capannone di Akno, ancora in fase di costruzione, le cose peggioreranno. Gli abitanti hanno ribadito le loro perplessità al sindaco Katia Tarasconi e all’assessore ai lavori pubblici Matteo Bongiorni, in visita al circolo Arci della frazione. Era presente all’incontro anche il consigliere Matteo Anelli (Pc Coraggiosa).

«I camion – ha preso la parola il cittadino Luigi Felici - stanno rovinando la vita e la salute delle persone. Le case tremano, i mezzi pesanti corrono troppo veloci, sembra il terremoto». Gli abitanti chiedono a gran voce la realizzazione di una bretellina per i mezzi pesanti, soprattutto con l’avvento del nuovo capannone. «I camionisti passano qui per risparmiare un pezzo di autostrada». D’accordo il sindaco: ulteriore logistica in questa zona caricherà di traffico una strada già sofferente. I camion inoltre distruggono i dissuasori presenti e sulla Caorsana non sono presenti marciapiedi che garantiscano un minimo di sicurezza.

Auto, moto, camion e tir viaggiano a velocità impressionanti, l’autovelox funziona solo con la presenza della Polizia Locale, è un deterrente con le armi spuntate. Il sindaco Tarasconi ha promesso di installarne uno fisso, senza l’ausilio degli agenti di polizia locale.

I temi emersi sono molteplici. La comunità sostiene di aver dato molto al Comune, tra oneri di urbanizzazione e opere di compensazione: «Ma i soldi sono stati spesi altrove», evidenzia una donna. Le immagini dell’alluvione nelle Marche dei giorni scorsi ha inevitabilmente fatto tornare in mente il dramma del 14 settembre 2015: «Si mantenga pulito il Nure sotto al ponte, in caso di bomba d’acqua siamo di nuovo a rischio», è la preoccupazione di Felici.

«Conosciamo i disagi – è stata la disamina di Bongiorni - di Roncaglia, che sono gli stessi di altre frazioni. Però questa è la frazione più problematica di Piacenza, un po’ sfortunata, a partire dalla scuola». Sulla mancanza di un campo giochi, c’è un passo in avanti. «Abbiamo contattato don Giuseppe Basini e chiesto la disponibilità per concedere gratuitamente lo spazio verde - oggi è una boscaglia - al termine dell’area dell'oratorio. Stiamo cercando di sistemare le carte tra Comune e Diocesi, visto che il tema della scuola non si risolve in tempi brevi».

La scuola è un’altra ferita aperta: si è scoperta improvvisamente inagibile dal punto di vista statico. «Per un recupero dell’area sarebbe necessario demolire», ha detto l’assessore Bongiorni, facendo capire che al momento non ci sono le risorse necessarie. Un cittadino ha chiesto di tagliare al più presto le piante attorno all’edificio, pericolose per le persone e le auto.

Gli abitanti chiedono che fine abbia fatto la proposta di un centro polifunzionale al posto della scuola. Bongiorni ha confermato il progetto, «ma niente certezze sui tempi». «Potrebbe entrare – ha poi aggiunto - nella partita degli oneri di compensazione di Akno, però non basteranno quelle risorse».

E la strada? «L'obiettivo è quello di rifarla come si deve – ha detto ancora l’assessore ai lavori pubblici - con asfalto fono assorbente». «Non ci illudiamo che l’asfalto risolva le cose – è stato il commento dei cittadini - però 1600 camion al giorno fanno tremare le finestre. Il problema si risolve solo con la bretellina, che potrebbe servire anche alla vicina Caorso per aiutare la sua frazione di Fossadello».

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