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Venerdì, 29 Settembre 2023
Stupro di via Scalabrini

«Indispensabile sviluppare una cultura del consenso»

La presidente di Tice, una delle cui sedi si trova in via Scalabrini, interviene ricordando che tutto parte dalla consapevolezza dell’altro e del suo “Sì entusiasta”

Lo stupro recentemente avvenuto a Piacenza suscita la reazione di Francesca Cavallini, psicologa e Presidente di Tice: «Sia per il tema della violenza di genere – commenta – sia per il fatto che l’episodio è avvenuto non soltanto nella mia città, ma anche nella via in cui si trova uno dei nostri centri, specificatamente dedicato agli adolescenti, non posso esimermi dal segnalare come, sul tema, anche la psicologia abbia qualcosa da dire.

«Dal giorno della vicenda di via Scalabrini a oggi  - dice - sono molti i soggetti coinvolti: l’uomo ha commesso lo stupro e la donna che lo ha subito, certo, ma anche la persona che ha registrato il video dell’accaduto, così come coloro che hanno scelto di divulgarlo. Ancora, le tante persone e realtà che hanno commentato il video stesso, una volta diffuso, e coloro che si chiedono cosa poter fare, oltre a commentare».

«È proprio per queste ultime che vorrei riportare i dati della letteratura psicologica, la quale si è largamente interrogata sul tema: modelli psicodinamici, evoluzionistici, di socializzazione e integrativi si impegnano nell’indagare cause e origini dello stupro; i diversi approcci sono impegnati nel tentare di spiegare quali possono essere le motivazioni dell’atto: dalla patologia mentale dello stupratore fino al suo odio nei confronti delle donne. Saranno però necessarie ancora altre ricerche per provare a sintetizzare i risultati e delineare un modello esplicativo condiviso»•

«Diversi e di più semplice interpretazione sono invece i risultati sui programmi preventivi: la letteratura scientifica psicologica ed educativa è ricca di studi, progetti di ricerca e intervento su come prevenire e ridurre la violenza sessuale nelle comunità (Ullman 2022; Thompson, M. P., Zinzow, H. M., Kingree, J. B., Pollard, L. E., Goree, J., Hudson-Flege, M., & Honnen, N. G. 2021; Banks 2021; Nieder C, Bosch JF, Nockemann AP, Kärtner J. 2022): la maggior parte dei programmi, delle ricerche e della applicazioni si basa su un unico, fondamentale e troppo spesso dimenticato concetto: quello dell’educazione al consenso».

«A quanti di noi è stato insegnato cos’è il consenso? Ma cosa si intende, inoltre, per consenso? Si potrebbe definirlo  - spiega - come un accordo libero preso insieme, un sì entusiasta. Un accordo è libero quando le persone accettano di compiere un atto sessuale sono libere da qualsiasi influenza, sia essa causata da sostanze o da coercizione fisica o psicologica. Il consenso non è un contratto: le persone sono libere di cambiare idea in qualsiasi momento».

«È un accordo preso sul momento, e deve avvenire ogni volta, anche quando due persone hanno già fatto, in passato, sesso insieme. Una persona deve sempre sentirsi libera di esprimere il proprio diniego. Un sì entusiasta significa che le persone sono veramente desiderose di compiere l'attività sessuale che stanno accettando. È responsabilità della persona che chiede di compiere atti sessuali assicurarsi che questo consenso sia entusiasta. Non spetta alla persona a cui viene chiesto di ‘dimostrare’ che non sta dando il proprio consenso. Tutto ciò che non rappresenta un sì entusiasta equivale un no. Compreso il silenzio».

«Ci sono, inoltre, circostanze in cui il consenso non conta: se si è sotto l’influsso di sostanze stupefacenti o alcoliche, se si hanno meno di 14 anni, se sono coinvolti atti di forze, minacce o pressioni. Indipendentemente dal sesso, dal genere o dalla provenienza di una persona, tutti hanno il diritto di essere al sicuro, e nessuno dovrebbe essere costretto a compiere un atto sessuale. È responsabilità della persona che chiede di compiere un atto sessuale di assicurarsi che l’altra parte sia legalmente in grado di fornire il proprio consenso».

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