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Innocente: «Bobbio non ha bisogno del commissario prefettizio, il comune sarebbe immobilizzato»

Primo consiglio comunale (partecipato) dopo la bufera giudiziaria, Bonini a nome della minoranza chiede le dimissioni nel medio periodo «per ridare parola alle urne». La maggioranza compatta: «Andiamo avanti, ci sono i progetti del Pnrr e gli eventi»

La minoranza chiede le dimissioni di tutti, una volta sbrigate alcune pratiche e questioni urgenti. La maggioranza intende invece proseguire «per il bene di Bobbio». Una cinquantina di cittadini ha partecipato alla prima seduta del Consiglio comunale, dopo la bufera giudiziaria sugli appalti pubblici in Valtrebbia, che ha portato all’arresto del sindaco Roberto Pasquali, attualmente ai domiciliari e sospeso dalla carica dalla prefettura. Seduta che si è tenuta nel capoluogo all’auditorium “Philippe Daverio”.

BONINI: «IN VALTREBBIA SI SONO DIMESSI TUTTI TRANNE PASQUALI»

I consiglieri di minoranza Federico Bonini, Celestino Bergamini, Giovanni Mozzi avevano richiesto la convocazione di questa seduta per discutere dell'inchiesta che ha sconvolto la vallata e Bobbio. «Siamo e rimaniamo convinti garantisti - è stata la premessa di Bonini - tutte le persone sono innocenti fino a prova contraria. In questa storia non c’è alcun colpevole ma indagati. Certo, i reati sono gravi. Abbiamo piena fiducia nella magistratura. Nessun amministratore, oltre, risulta coinvolto oltre al sindaco». Però «l’indagine riguarda il nostro comune da vicino e chi ha fatto il sindaco per 18 degli ultimi 20 anni, oltre al tecnico comunale. Siamo eletti dai cittadini, è giusto parlarne in pubblico dopo tutte le pagine dei giornali che sono uscite».

Bonini ha manifestato il proprio disappunto. «In generale la politica ha perso credibilità dopo questa vicenda. Una mezza telefonata dopo la burrasca - ha detto - me la sarei aspettata dalla maggioranza. L’unico esponente che ha chiesto un parere a noi è stato il consigliere Renzo Marchesi. Come minoranza in questi giorni ci siamo comportati correttamente e non abbiamo espresso dichiarazioni. Non volevamo buttarla in “caciara”, ma qualcuno si è detto infastidito dalla nostra richiesta di una seduta di discussione».

Il consigliere, che è anche recentemente stato eletto in Provincia, è venuto al dunque. «Tutti gli amministratori coinvolti si sono già dimessi dal loro incarico, tranne il nostro sindaco. Noi ci saremmo dimessi dopo mezzo secondo. Non si può fare finta di nulla come vuole la maggioranza. È poco rispettoso nei confronti dei bobbiesi. Un sindaco nel 2019 è stato votato e oggi non è più alla guida del Comune. Le amministrative prevedono l’elezione diretta del sindaco, non del vicesindaco». Quindi dimissioni subito? «Se si vogliono portare avanti nei prossimi mesi alcuni progetti urgenti, siamo disposti a collaborare. Ma non con un vicesindaco che amministra per due anni, fino alla scadenza del mandato. Non siete legittimati per proseguire a lungo, dimettiamoci tutti. Si deve usare il buon senso per fare l’interesse di Bobbio».

INNOCENTE: «NO AL COMMISSARIO»

«Se ci dimettessimo - ha preso la parola Simona Innocente, vicesindaco facente funzioni - vorrebbe dire che preferiremmo un commissario prefettizio. Così a Bobbio non si muoverebbe più niente: gli eventi, i progetti, tutto bloccato. Si farebbe solo l’ordinaria amministrazione. Se si preferiscono le dimissioni di una maggioranza che non ha pendenze a proprio carico o procedimenti in corso… Se questa è la vostra collaborazione…».

«NON CAPITE LE ESIGENZE DI BOBBIO»

«È stato votato Pasquali, dice Bonini? Sì, ma anche una lista. Pasquali era la colonna, ha un peso specifico importante. Ma la maggioranza - ha precisato Innocente - tutti compresi, vuole proseguire. È una maggioranza che ha lunga esperienza, di diversi mandati. Il Comune è in mano a persone competenti. Gli uffici lavorano a pieno regime e noi amministratori saremo sempre in Comune». Quindi, si va avanti così. «La prefettura non ha notificato nulla a noi e al Comune, se non la sospensione del sindaco. Mi spiace che siano state chieste le nostre dimissioni: significa non capire le esigenze di Bobbio, che non ha bisogno il commissario». Innocente ha inoltre fatto presente che la “bufera” ha fatto slittare di una settimana alcuni impegni amministrativi, ma gli incontri con le associazioni e i commercianti per le manifestazioni e gli eventi sono stati subito ripresi per non perdere altro tempo.

RAGAGLIA: «LEGITTIMATI A STARE QUI»

Fortemente contraria alle considerazioni di Bonini anche l’assessore Giorgia Ragaglia. «Alle elezioni i bobbiesi, oltre alla “X” sul simbolo della lista, ha scritto anche i nostri cognomi. Siamo stati votati e legittimati a stare qui». «Abbiamo lavorato – ha aggiunto il consigliere di maggioranza Renzo Marchesi - nella più chiara trasparenza. Il carattere sanguigno del sindaco può averlo portato in qualche situazione “forte”, ma ho fiducia nella magistratura. Non possiamo perdere l’occasione del Pnrr».

Dal pubblico, dopo 40 minuti di dibattito, un giovane ha interrotto la seduta. «Non si è mai sentita la parola “legalità” in questa seduta». È stato invitato a uscire dall’auditorium dagli agenti della Polizia Locale, dopo un alterco a distanza con Innocente. «Non abbiamo chiesto di dimettervi domani mattina - è la chiosa di Bonini - e non vogliamo immobilizzare Bobbio. Proseguite questa fase per il Pnrr e per gli eventi estivi, poi però ridiamo la parola agli elettori». Ma la maggioranza tira dritto.  

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