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Mercoledì, 24 Aprile 2024
I programmi della Giunta

Fiazza: «Nessuna volontà di fondere o tagliare le realtà culturali»

Parla l’assessore alla cultura. A dicembre una mostra sugli egizi a Palazzo Gotico. Ricci Oddi, 12 le candidature arrivate. «Al lavoro anche su Verdi e piazza Duomo, il Farnese più aperto alle associazioni»

Aprire Palazzo Gotico alla città, ai piacentini, ai visitatori per valorizzare a dovere questo «gigante addormentato» nel cuore del capoluogo. Ma si sta lavorando anche ad altro. L’assessore alla cultura Christian Fiazza illustra le prime novità del percorso amministrativo della Giunta Tarasconi.

  • Assessore, cosa avete in cantiere sul fronte culturale, in discontinuità con il passato recente?

La mostra sugli egizi al Gotico dal 3 dicembre a febbraio è una novità. L’idea è quella di avere una grande mostra annuale a Palazzo Gotico. Poi c’è la volontà di aprire gli spazi. Abbiamo messo a bilancio dei fondi per trasformare la Cappella Ducale di Palazzo Farnese nella “Residenza Ducale”, cioè usarla come una piccola Sala dei Teatini, a disposizione di quelle associazioni musicali o di danza che non hanno un luogo per le loro prove. Così come si andava alla Sala dei Teatini ad assistere alle prove dell’Orchestra Cherubini diretta da Riccardo Muti. Stessa cosa per lo spazio mostre al pianterreno di Palazzo Farnese, poco utilizzato. A prezzo calmierato (oggi è 500 euro alla settimana) affidarlo agli artisti piacentini che non hanno luoghi dove esporre le proprie opere. E poi c’è Giuseppe Verdi.

  • Ovvero?

Beh, il Comune ha subito tolto dal piano delle alienazioni la sua quota di proprietà dell’ex albergo San Marco. Piacenza deve entrare nel circuito del Festival verdiano, dobbiamo valorizzare la piacentinità del Maestro. Ma c’è un altro grande progetto che stiamo valutando: abbiamo intenzione di vedere se è possibile recuperare il progetto concordato con la Diocesi per la valorizzazione di piazza Duomo. E lavoriamo ad un progetto sul Codice Landiano, che va valorizzato all’interno di una struttura comunale.

  • L’ex sindaco Barbieri ha detto che avete in mente una fusione, un “calderone” di tutte le realtà culturali pubbliche cittadine…

Lo ha detto perché forse eravamo vicini ad Halloween, allora le è venuto da pensare ai “calderoni”. No, non c’è niente di tutto questo in programma. Invidio molto i consiglieri comunali, che hanno la possibilità di parlare in aula liberamente. Da assessore devo ammettere che un po’ mi manca. Ho fatto 5 anni il consigliere di circoscrizione e 15 anni li ho passati a Palazzo Mercanti, davvero, mi manca. Così come invidio la capacità di narrazione dell’amico Massimo Trespidi su questi temi. Non c’è nessuna volontà di fare un calderone e di unire queste due realtà o altre. Rimarranno distinte.

  • Siete finiti nel mirino anche per i presunti tagli dei contributi a Fondazione Teatri e Ricci Oddi.

Ha detto giusto il vicesindaco Marco Perini. Si è trattato di un assestamento all’interno dei conti del bilancio. In quello del 2023 metteremo gli stessi finanziamenti del 2022 per la galleria Ricci Oddi e per la Fondazione Teatri. Il tema è un altro: la Ricci Oddi è un orgoglio per questa città, ce la invidiano tutti, però a livello di strutture dobbiamo vergognarcene. Proviamo a mettere la Ricci Oddi in un tessuto culturale e virtuoso di finanziamenti: nessuno ci è riuscito negli ultimi settant’anni.

Qui parla l’ex consigliere Fiazza, più che l’assessore. Le minoranze non vinceranno le elezioni del 2027 per quello che diranno nell’aula consiliare. Le minoranze di oggi hanno perso per quello che hanno realizzato e quello che non hanno concretizzato. L’azione della Giunta Barbieri è stata insoddisfacente: cercano di trovare una giustificazione. Come noi non vinceremo le prossime elezioni per quello che diremo. A decidere sarà quello che faremo.

  • Si sta arrivando alla scelta dei due nuovi rappresentanti del Comune all’interno della Ricci Oddi?

Sono dodici le candidature arrivate. Il sindaco Katia Tarasconi ha comunicato nell’ultima seduta di Giunta i nomi. Le scelte le faremo insieme, tutta la squadra. Qualcuno non ha ancora capito che le decisioni sono collegiali.

  • A chi si riferisce?

Ad esempio nel mondo culturale può capitare che succeda questo. Vengo contattato da un’associazione o da una persona, che intende spiegarmi una iniziativa o una questione. Poi c’è la necessità di ripetere le stesse identiche cose al sindaco. E così succede ai miei colleghi di Giunta. Voglio dire che è una perdita di tempo: quando un cittadino riferisce qualcosa a uno degli assessori della Giunta Tarasconi, la questione viene automaticamente riportata a tutta la squadra e al sindaco stesso.

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