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Italia Nostra include l’ex mercato ortofrutticolo nella “Lista Rossa” dei luoghi da salvare

Presentata la richiesta di revisione al parere ministeriale che nega l’interesse culturale

Da alcuni giorni la nostra città ha raddoppiato la presenza nella “Lista Rossa” di Italia Nostra, lo strumento attraverso il quale l’Associazione elenca beni culturali comuni in abbandono o bisognosi di tutela: accanto all’ex Albergo San Marco vi è anche, l’ex mercato ortofrutticolo di via Colombo. Da alcuni giorni è scattata la conta alla rovescia verso la fine di giugno, data entro la quale secondo le intenzioni espresse dalla Amministrazione comunale, la suddetta area verrà liberata dalle costruzioni e trasformata in parcheggio.

A tale operatività si oppongono il Comitato per la trasformazione dell’ex Mercato Ortofrutticolo di Piacenza, il Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte, Italia Nostra sezione di Piacenza, Legambiente Circolo Emilio Politi di Piacenza, che in conferenza stampa hanno illustrato le iniziative messe in campo nel quadro della campagna contro l’abbattimento e per il riutilizzo della struttura. L’architetto Guido Lavelli, Alberto Esse e Marco Natali hanno riferito sull’invio al Segretariato Regionale dell’Emilia Romagna del Ministero della Cultura e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Parma e Piacenza, della richiesta di revisione del parere già espresso dall’ente, secondo il quale “l’immobile non presenta i requisiti di interesse culturale”. L’affermazione viene contrastata con la presentazione di una documentazione ritenuta probatoria che evidenzia “gravi errori di valutazione in quanto nega l'evidenza dei fatti storici che a nostro parere sostengono invece il suo effettivo valore culturale. Quanto stiamo verificando non è un singolo immobile, ma un complesso immobiliare e quindi l'insieme dell'opera e la sua storia, il suo ruolo nella città, le sue mutazioni e trasformazioni, tutto ciò che2-24 riguarda il suo vissuto dal 1934 ad oggi deve essere materia di valutazione”. Documenti consultabili presso l'Archivio di Stato, altri archivi storici e biblioteche evidenziano inoltre errori contenuti nell’atto ministeriale, quali la casa dello stalliere è indicata demolita ma che invece è ancora al suo posto, sulla data di edificazione della pensilina centrale e altri.

Sulle motivazioni che supportano l’accoglimento della struttura nella “Lista Rossa” di Italia Nostra, il presidente Carlo Emanuele Manfredi, Pietro Chiappelloni e l’architetto Anna Lalatta hanno evidenziato come il complesso progettato dall’ingegner Giuseppe Cogni è improntato al Razionalismo Italiano, più interessante e in sintonia con le tendenze europee, caratteri stilistici che si conformano e si adeguano con logica funzionalista alla logica distributiva e organizzativa del mercato. Per tutti questi motivi l'impianto morfologico e la tipologia degli edifici posseggono numerosi elementi qualificativi. Nella seconda metà del Novecento il complesso ha subito poche modifiche: per migliorare il ciclo lavorativo furono costruite tettoie tra una palazzina e l’altra, staticamente isolate dalla struttura delle stesse. Nel 1991/92 fu costruita una grande copertura a riparare dalle intemperie l’asse centrale con una struttura metallica zincata con manto di copertura in fibrocemento ondulato (no Eternit). Parlando dell'interesse generalizzato intorno alla salvaguardia e riutilizzo dell'ex Mercato, Chiappelloni ha evidenziato che questo va dai semplici cittadini a numerose associazioni, e di aver saputo, tramite l'avvocato Corrado Sforza Fogliani, che anche Vittorio Sgarbi ritiene il complesso meritevole di tutela. Tra le proposte di Italia  Nostra quella di creare un campus a servizio delle due università piacentine esteso anche su aree dell'ex Consorzio Agrario.

La professoressa Lucia Carella, ex consigliera comunale del Pd, ha accennato allo studio sul recupero della struttura, realizzato nel 2015 dagli allievi del Liceo Colombini le cui risultanze progettuali coniugavano tradizione modernità e Tino Rossi ha richiamato la proposta tuttora in campo di 10 associazioni culturali e gruppi teatrali che hanno da tempo richiesto all’Amministrazione comunale per trasformare il complesso in Cittadella della Cultura e dello Spettacolo, vista la mancanza di spazi per la creazione e produzione culturale sul territorio.

LA SCHEDA

Tipologia archeologia industriale - complesso di fabbricati ad uso mercato ortofrutticolo

Configurazione strutturale: Mercato Ortofrutticolo costruito tra il 1933 e il 1934, attivo fino al 2014,

Tutto l’impianto è improntato su caratteri stilistici che si conformano e si adeguano con logica funzionalista alla distribuzione e organizzazione del mercato. L’impianto morfologico e la tipologia degli edifici posseggono numerosi elementi qualificativi. Nella seconda metà del Novecento il complesso ha subito poche modifiche per migliorare il ciclo lavorativo Condizione giuridica: proprietà del Comune di Piacenza intera area Uso attuale: per effetto di un accordo di programma con dei privati, il complesso sarà demolito

Uso storico: impianto morfologico e la tipologia degli edifici posseggono numerosi elementi qualificativi.

ex mercato ortofrutticolo-9

HANNO FIRMATO IL RICORSO:

Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte di Piacenza:

Adriano Corsi

Guido Lavelli

Carlo Piazza

Alberto Esse

Valerio Spagnoli

Legambiente Piacenza – circolo “Emilio Politi”:

Laura Chiappa

Marco Natali

Giuseppe Castelnuovo

Italia Nostra – Sezione di Piacenza

COMITATO PER LA CITTADELLA DELLA CULTURA E DELLO SPETTACOLO:

Gruppo Teatrale Quarta Parete

Piacenza Kultur Dom

Cantiere Simone Weil Aps

Gruppo Teatrale Le Stagnotte

Ass. Cult. The Imperfect Speakers

Gruppo Teatrale Tra-Attori

Gruppo Teatrale Le Vissole

Theatre Of Eternal Value

Gruppo Teatrale Gli Improbabili

Gruppo Teatrale Chezactors

Gruppo Teatrale Il Filo Di Arianna

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