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Kerry Kennedy in Cattolica per il Dies Academicus: «Essere arrabbiati per far valere la giustizia»

La figlia di Robert Kennedy ospite alla Cattolica di Piacenza per il Dies Academicus: «Essere arrabbiati per far valere la giustizia». Nell'ateneo piacentino anche il nuovo corso di laurea in Management per la Sostenibilità, il primo in Italia

«Essere arrabbiati per far valere la giustizia, per le troppe persone che nel mondo che vivono male, ma dobbiamo avere un sogno per un mondo migliore, sfruttando la rabbia, ma anche l’amore, con rispetto gli uni per gli altri e compiendo scelte per una vita degna».  Un insegnamento trasmesso a Kerry Kennedy, dal padre Robert, senatore e capo del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America, intervenuta all’Università Cattolica di Piacenza per il “Dies Academicus”, tradizionale momento di incontro della comunità universitaria con le autorità e i rappresentanti della realtà locale. Kerry Kennedy, presidente onorario della Robert F. Kennedy Human Rights Italia che da anni collabora con l’Università Cattolica, ha ribadito che «uno degli ammaestramenti trasmessole dal padre è sempre stato quello dell’importanza dell’uguaglianza e della parità dei diritti e che pace, giustizia e compassione per tutte le persone erano gli aspetti più importanti da perseguire. Peculiarità - ha ribadito nella sua lectio - che ancora oggi devono caratterizzare che ha la leadership economica e politica».

kennedy-2La Kennedy, ricordando l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” ha detto che «bisogna ascoltare il grido della terra e dei poveri per risolvere le crisi economiche e che bisogna difendere uno sviluppo sostenibile e rigettare la cultura monouso. Non occorre solo una filantropia culturale, ma anche rispetto per i diritti umani nel difendere donne, minoranze e una diversa e più equa ripartizione degli utili». Ed ha rammentato che oggi nel mondo una gestione patrimoniale di 70mila miliardi di dollari e gestita solo all’1% da donne. «Bisogna - ha ribadito - garantire un supporto per investimenti sostenibili, quello nei diritti umani presuppone una gestione del rischio, superando un mero approccio capitalistico, mantenendo una imparzialità generazionale». Kerry Kennedy ha richiamato l’esempio del Sud Africa che, superando l’apartheid, ha triplicato il proprio Pil ed ha sostenuto che tanti tracolli (tra cui la Parmalat) sono avvenuti perché non si rispettano i diritti degli altri ed un corretto rapporto con gli investimenti: «Il Pil deve permettere ai nostri bambini di essere liberi, non deve essere una mera misura, ma ciò che rende la vita degna di essere vissuta». «Con il nuovo anno accademico partirà - ha detto il rettore Franco Anelli - un nuovo corso di laurea triennale in “Management per la sostenibilità”, una novità, per la prima volta in Italia - ha ricordato- che prende il via in occasione della ricorrenza del 70esimo anno dalla posa della prima pietra per la Facoltà di Agraria, che avvenne alla presenza di Luigi Einaudi». 

Questo nuovo corso cercherà di dare una risposta, in maniera innovativa ed originale, alle sfide della modernità agendo su tre pilastri dies academicus-4relativi alla sostenibilità: quello delle scienze naturali, agrarie e ambientali; quello dell’economia e quello della formazione. Quest’ultimo è il “trait d’union” per veicolare le conoscenze per la costruzione di competenze professionali nuove per trasmetterle alla società, con l’auspicio che il business prenda direzioni diverse. «Non solo - ha detto - una spolverata di verde alle attività economiche, ma la possibilità di concepire nuovi ambiti di business e di impresa che si fondino sulle nuove esigenze di risanamento ambientale». Il Rettore ha poi ricordato che il nuovo corso andrà a rafforzare un’offerta formativa in continua crescita e sempre più orientata all’internazionalità. Attualmente sono attivi 16 corsi di laurea e 10 master universitari. In dieci anni le matricole sono passate dalle 671 del 2009/2010 alle 1274 dell’attuale anno accademico. «Oggi gli iscritti al campus piacentino sono complessivamente 3mila, e l’impegno dell’università per sostenere e favorire lo sviluppo di questa struttura è assoluto e costante. L’anno scorso si sono laureati 961 studenti in tutto, sono stati erogati un milione di euro in borse di studio e abbiamo implementato attività e iniziative di carattere internazionale: la sede di Piacenza è connotata da una dimensione “glocal”, ovvero di una città di provincia con uno sguardo aperto al mondo. E’ stata la prima sede dell’Ateneo a fare un double degree, e a breve se ne apriranno tre nuovi». Il “Dies Academicus” era iniziato presso la piazzetta della facoltà di Economia e Giurisprudenza con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio. Presenti autorità civili e militari, rappresentanti di enti, associazioni ed istituti di credito, oltre ai Presidi di Facoltà ed il corpo docente, il vicesindaco Elena Baio ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale.

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