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«Eclatante, diverso dagli altri, un segno di speranza». Le voci del pubblico del Klimt

I commenti raccolti da alcuni visitatori domenicali della galleria Ricci Oddi, tra “turisti” di Lecco, Soragna, Milano, Pontremoli e tanti piacentini. «È rimasto nascosto per tanto tempo, valeva la pena vederlo»

Ci sono papà e mamma di Roma che hanno approfittato di un saluto alla figlia per scoprire la galleria; la famiglia di Soragna felice di poter confrontare quanto visto oggi con le opere del maestro custodite a Vienna; la coppia di Pontremoli che in via San Siro è capitata su consiglio web e quella di Lecco che l’aveva già visitata tanti anni fa ed è tornata apposta per l’opera ritrovata; e ancora il cittadino d’adozione, che qui vive da tre anni e da altrettanto tempo si riprometteva di farci un salto: «Oggi finalmente l’ho fatto».  Poi i piacentini: alcuni “solitari”, altri in compagnia, alcuni per la prima volta alla Ricci Oddi, altri all’ennesimo ritorno: «Ogni volta scopro sempre qualcosa di nuovo» spiega una ventenne in visita con un’amica. Sono le voci dell’eterogeneo “pubblico del Klimt”, o almeno una piccola parte, intercettata tra uno sguardo e l’altro nel corso di un tour mattutino alla Galleria d’Arte moderna, in occasione della prima domenica a porte aperte dall’esposizione del rubato e ritrovato Ritratto di Signora di Gustav Klimt. Una giornata da tutto esaurito” annuncia la Ricci Oddi - a un ritmo di circa 35 ingressi ogni ora, previsti in aumento nel pomeriggio - che ha già raccolto prenotazioni anche per i prossimi fine settimana, non obbligatorie invece nei giorni feriali.

               I visitatori della prima domenica di riapertura della galleria Ricci oddi6-2

Una visita guidata gratuita ogni sessanta minuti per raccontare il Klimt, ma anche le altre opere della collezione, “inedite” quanto il primo per chi non aveva mai oltrepassato la soglia dello spazio espositivo, come la famiglia di Soragna. «Abbiamo visto tante altre opere del pittore, questa ci ha colpito anche perché è completamente diversa» raccontano Roberta, il marito Luigi e la figlia Ludovica, che sono stati attirati anche dal singolare status di “doppio ritratto” e della vicenda del furto. «Il verde dello sfondo pensavamo fosse molto diverso» aggiungono, avanzando anche qualche critica all’allestimento: «Ci sono un sacco di riflessi a causa del vetro, è un po' un limite». Limite testimoniato, per quanto riguarda foto e selfie, dai ripetuti tentativi dei visitatori per riuscire a immortale (o immortalarsi) con soddisfazione insieme alla Signora. «La storia del quadro è eclatante, il dipinto è splendido e allestito magnificamente – sottolinea invece Elena, in arrivo da Lecco: «Lo considero anche un segno di speranza». «Per me è soprattutto il piacere di vedere la capacità espressiva dell’artista – commenta Claudio, di Milano: «Non era mai stato qui, credo che questo quadro sia una bella occasione per la vostra città». Per Mihaela e Maurizio, giunti da Pontremoli, la galleria è una tappa dell’itinerario piacentino programmato per la giornata, scoperta tra i consiglia via internet su cosa vedere a Piacenza: «Uno spazio bellissimo, abbiamo molto apprezzato».

                I visitatori della prima domenica di riapertura della galleria Ricci oddi1-2

La visita alla figlia, studentessa nella nostra città, ha fornito il pretesto per un momento culturale a marito e moglie romani: «Per noi è tutto nuovo, abbiamo avuto una bellissima impressione della galleria». Secondo Giuseppe, originario di Desenzano ma residente qui da ormai tre anni, si tratta di una «bellissima collezione e una piacevole scoperta», resa più interessante dalla «storia particolare del Klimt». «Sono di Piacenza, ma non ero mai venuta alla Ricci Oddi – ammette Roberta – volevo vedere Ritratto di signora, ho sempre seguito la vicenda, la ricordo fin da quand’ero piccola. Non studio l’arte, ma mi piace vederla e la apprezzo». «Ero venuta qui da bambina con la scuola, non posso dire che ricordassi molto - chiarisce invece Ilaria – trovo l’ambiente curato, mi ha attirato soprattutto la storia misteriosa del ritratto, è rimasto nascosto per così tanto tempo che valeva la pena vederlo».

                  Visita guidata alla Ricci Oddi-2

I giovani Valentina e Andrea - rispettivamente di Piacenza e Bobbio – trovano il dipinto "stupendo" e il vetro non troppo penalizzante. «Lei è appassionata di arte, per me invece si tratta più di una curiosità visto che ho seguito la storia del furto, ma era anche per vedere le cose belle “che hai a casa”». Alla raccolta di recensioni felici, si sommano anche valutazioni più critiche, non tanto sul Klimt in sé o sul patrimonio presente in galleria, quanto sulla presentazione. «Bello è bello, lo sguardo del dipinto è emozionante, ma il vetro e i riflessi lo “sacrificano” – commenta Pietro, colpito negativamente anche dalle condizioni dei rivestimenti delle pareti di alcune sale espositive, rimarcate anche da altri ospiti: «Era meglio che fossero già tutte risistemate». C’è chi considera una lacuna l’assenza di un’immagine di Ritratto di ragazza - il dipinto nascosto da Ritratto di signora – e di riferimenti scritti a sparizione e ritrovamento del dipinto: «È un fatto eccezionale e va dato più spazio alla storia, pensando anche al pubblico che non la conosce ancora» evidenzia Ivana. Per aggiornare feedback e iniziative sul ritorno del Klimt c’è comunque tempo, è solo l’inizio.

               I visitatori della prima domenica di riapertura della galleria Ricci oddi5-2

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