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A San Giorgio / San Giorgio Piacentino

L’Aeronautica compie cento anni e a San Damiano è grande festa

Grande successo per l'open day che ha celebrato i 100 anni della nascita dell’Arma azzurra. Un compleanno al quale ha partecipato un folto pubblico composto di studenti e appassionati

Quello che una volta era l’aeroporto militare a San Damiano, nel Comune di San Giorgio, ha celebrato i 100 anni della nascita dell’Arma azzurra. Nel 1923, infatti, nasceva l’Aeronautica militare. Un compleanno celebrato con una grande festa a cui ha partecipato un folto pubblico composto di studenti e appassionati. Dopo l’alzabandiera, che si è svolto davanti alle autorità civili, militari e religiose, i labari dell’Associazione Arma Aeronautica di Piacenza e Fidenza, i cancelli dell’aeroporto sono stati aperti ai cittadini che hanno potuto vedere, o rivedere, da vicino quello che per anni è stato un vanto e un punto di eccellenza della Forza armata. Non va, però, dimenticato che per anni vi sono state accese polemiche politiche e da parte di comitati di cittadini, sulla sua presenza e sui disagi (dovuti soprattutto al rumore) provocati.

Ma di tutto questo non c’era traccia nella festa “azzurra” che è tornata a sentire il rombo dei motori: un Macchi MR346 (di proprietà di un privato) e due Tornado decollati da Ghedi hanno sorvolato l’aeroporto in segno di saluto. Il comandante del Distaccamento, tenete colonnello Francesco Rossi, ha letto i messaggi di saluto del capo dello Stato e di quello dello Stato maggiore dell’Aeronautica. Poi, ha sottolineato la professionalità e l’aggiornamento tecnologico che da sempre distinguono quest’Arma. Non ha dimenticato, però, di evidenziare come il fulcro di tutto sia l’impegno costante di uomini e donne in divisa.

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Gli studenti dell’Istituto Mattei di Fiorenzuola hanno seguito la cerimonia. A loro si sono aggiunti in seguito gli allievi del liceo Respighi, dell’Isii Marconi e della Consulta provinciale degli studenti. Presenti anche alcuni alunni delle elementari di San Giorgio. In un grande capannone si potevano ammirare divise d’epoca, modellini statici, merchandising dell’Aeronautica, poster, fotografie e altre attrezzature. Poi, in fase di ricostruzione un vecchio bombardiere Savoia Marchetti SM79 degli Anni 40: abbattuto nel deserto libico durate la guerra, riemerse dalla sabbia, fu portato a Piacenza dove i tecnici dell’Aeronautica lo stanno restaurando, ricostruendo la fusoliera, le ali, il motore. Accanto a questo vecchi aereo trimotore, spiccava il Tornado special color (la livrea è costituita dal disegno di una pantera nera, simbolo del 155° Gruppo del 50° Stormo): una lunga fila di persone attendeva di poter salire nel cockpit e farsi una foto. Stesso scena anche per accedere alla cabina di pilotaggio di una caccia F104.

All’esterno, intanto, il generale di Squadra aerea, in pensione, il pilota Maurizio Lodovisi metteva in moto un Fiat G91R (per anni velivolo della Pattuglia acrobatica): anche questo velivolo è in fase di restauro e presto tornerà a volare. In un hangar, invece, altro materiale esposto e un simulatore di volo, preso d’assalto dagli studenti che hanno potuto provare, seppure in modo virtuale, a far volare un Tornado.

L’infrastruttura militare, prima della sua dismissione, ospitava i Tornado, velivoli multiruolo per la guerra elettronica, aerei cioè dedicati alla soppressione delle difese aeree nemiche o all’individuazione di radar. C’erano solo due reparti di questo tipo in Europa, uno era in Germania, l’altro a San Damiano. Tra l’altro, prima della chiusura era stato qualificato aeroporto Nato e aveva una pista lunga poco meno di tre chilometri. Il 50° Stormo - che dopo la Seconda guerra mondiale - è stato impiegato in Iraq e Kuwait (1991) nei Balcani (1993-1995, operazione Sharp Guard per impedire l’arrivo di armi nella Jugoslvia e dal 1996 al ‘99 per difendere il Kosovo attaccato dalla Serbia), alle operazioni sulla Libia, nel 2011, che hanno portato alla caduta del leader Gheddafi.

Il 50° si trasferì a Piacenza nel 1941 e, dal 1942 al 1944, il campo venne utilizzato dalla Luftwaffe per l'addestramento dei suoi piloti. Nel 1944 i tedeschi in ritirata distrussero la pista e nel marzo del 1952 l’Aeronautica militare avviò la ricostruzione. Nel 1963, il 155° Gruppo della 6ª Aerobrigata prese possesso e il 1º aprile di quattro anni dopo fu costituito il 50° Stormo cacciabombardieri. In realtà, il 50° era nato nel 1936 a Ciampino Sud Dal 1988 lo Stormo fu dotato dei cacciabombardieri Tornado.  Nel 2016, infine, fu decisa la soppressione e i velivoli vennero trasferiti al 6° Stormo, a Ghedi (Brescia). Fu chiuso nel 2017, diventando Distaccamento aeroportuale Piacenza.

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