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Venerdì, 29 Marzo 2024
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«L’antenna a Faraneto di Coli danneggia la mia azienda agricola»

L’imprenditore Marco Ferreri chiede al Comune di Coli e a Lepida di rivedere l’installazione per migliorare la copertura del segnale in valle. L’ente tira dritto: «Questa è la soluzione migliore a livello economico e per la copertura del segnale»

Il Comune di Coli da tempo medita di risolvere, insieme alla Regione Emilia-Romagna, l’atavico problema della mancanza di copertura telefonica su una fetta del suo territorio. Per questo motivo ha intenzione di installare, tramite Lepida, un’antenna in grado di coprire meglio la Valtrebbia, a Faraneto, situato nella zona boschiva del comune di Coli, a destra del torrente Trebbia.

C’è l’ok del proprietario di quel terreno, ma contro questa volontà si batte un “vicino”: Marco Ferreri, imprenditore che ha datoMarco Ferreri-2 vita quindici anni fa all’azienda agricola “Faraneto”. L’azienda si occupa di agriturismo, allevamento e gestione forestale ed è circondata da 70 ettari di pascoli e boschi. Le attività economiche dell’azienda sono la conduzione Bio di 110 ettari, di prati e pascoli per l’allevamento, allo stato brado, di una ottantina di bovini di razza Highlands e la silvicultura. «L’allevamento delle nostre mucche Highlandsspiega lo stesso Ferreri - è certificato bio: gli animali vivono allo stato brado tutto l’anno, alimentati esclusivamente con erba, fieno e acqua di sorgente, “grass feed”. Questi bovini resistono molto bene al rigore degli inverni e vivono sempre felici in piena libertà, per il loro ricovero è sufficiente una tettoia. Il loro pascolo è un’attività essenziale per il mantenimento del territorio. Questa attività si completerà a breve con l’allevamento di api, altra fonte di importanti benefici per l’ecosistema».

L’imprenditore è fortemente contrario alla proposta del Comune. «La decisione della società Lepida di installare un ripetitore di segnale sul crinale di Faraneto – motiva - danneggia il paesaggio e la mia impresa alterando l’armonia ambientale frutto del lavoro e degli investimenti di questi anni. L’introduzione di una potente sorgente di inquinamento elettromagnetico a duecento metri dal borgo ha effetti negativi sull’attività agrituristica destinata ad un pubblico che è più attento all’ambiente e ha conseguenze notoriamente negative anche sull’allevamento, bovini o api che siano. Già nel 2015 ho rifiutato la proposta di un contratto d’affitto proprio per la collocazione di un antenna nella mia proprietà».

Ferreri ha chiesto a Lepida, Regione e Comuna di riconsiderare il collocamento dell’antenna. L’imprenditore della Valtrebbia fa sue le parole del vescovo di Rieti Domenico Pompili che di recente ha invitato a «costruire un nuovo rapporto tra l’uomo e l’ambiente: non limitarsi, cioè, a riprodurre le forme del passato, ma lasciarsi provocare dalla natura, che è creativa e aperta al futuro». Bisogna ripensare al rapporto con i piccoli centri perché sono oggi luoghi di grandi potenzialità. «Potremo farlo solo se stipuleremo un vero e proprio contratto tra la città e la montagna, tenendo conto dell'enorme debito, pensiamo all’acqua potabile, all’aria pulita, al cibo di qualità, al legno degli arredi, che le città hanno maturato verso le aree interne e i loro piccoli insediamenti. È arrivato il momento di onorare questo “debito” con un progetto di reciprocità economica».

Il Comune, però, prosegue per la sua strada. Inizialmente erano stati presi in considerazione altri due siti per ospitareCastello di Faraneto-2 l’antenna. Uno «era molto meno baricentrico rispetto al territorio, in quanto quasi sul confine nord del Comune», fa sapere l’ente all’imprenditore, ed «era inoltre ad un una altimetria oltre 150 metri più bassa e quindi con copertura inferiore». Un altro sito, poco distante dal terreno di Faraneto, risulta essere però «troppo in prossimità della scarpata sud del monte, in pendenza e quindi di difficile realizzazione». «Sarebbe un’opera molto più onerosa perché servirebbero interventi di sbancamento e la realizzazione di una breve strada su diverse altre proprietà (e quindi con necessità di servitù di passaggio) per l’accesso dei mezzi e per le infrastrutture funzionali all’elettrificazione del sito». Inoltre, sempre secondo una relazione del Comune di Coli, «questa soluzione avrebbe meno visibilità verso Coli e le sue frazioni scoperte dal segnale». L’ente teme di perdere i finanziamenti previsti dalla Regione e intende fare presto con l’installazione dell’antenna. Il Comune ricorda che il traliccio «verrà quanto più mitigato attraverso opere di pitturazione e di recinzione dell’area con siepe». E per quanto riguarda il possibile inquinamento lamentato da Ferreri? «Sarà a carico dei singoli operatori ottemperare a tutte le normative vigenti relativamente alle installazioni che andranno ad effettuare». Perciò l’Amministrazione del sindaco Renato Torre intende concretizzare l'opera. Ferreri, ovviamente, non ci sta e prospetta un ricorso: «Di fronte alla salubrità di un luogo - puntualizza - non ci sono ragioni economiche che tengano. Soprattutto in un’epoca come questa, con le ingenti risorse stanziate dal Recovery Fund, per la sostenibilità, l’ambiente e la transizione ecologica, non condivido questo modo di fare e mi batterò per impedirlo».

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