rotate-mobile
Attualità

L'Appennino resistente e i suoi protagonisti, continua il racconto dalla parte della montagna

Tenere accesi i riflettori sui piccoli e grandi protagonisti della montagna piacentina, per segnalare i disagi, i problemi, ma anche per mettere in luce alcune possibili soluzioni e idee: prosegue il racconto a puntate de "IlPiacenza.it", dalla parte di chi vive sul nostro Appennino

Montagna viva, ma anche «viva la montagna». Il quotidiano “IlPiacenza.it” prosegue nel suo racconto dell’Appennino piacentino. Prestando ancora più ascolto, orecchio a terra, a chi vive nelle vallate piacentine. Cercheremo, con tutti i nostri limiti e le nostre forze, di provare a percorrere un po’ di chilometri su e giù, per tenere accesi i riflettori sui protagonisti della montagna: gli abitanti. Quelli che ancora scelgono di rimanere e non cedono per andare incontro alle legittimo desiderio di comodità della città e della pianura, e tengono vive le piccole comunità in cui sono nati e cresciuti. Storie di vita, di mestieri (sappiamo tutti quanto è più complesso fare l’imprenditore, il commerciante, l’artigiano qui), riflessioni di chi vive la montagna.

Un’iniziativa semplice, che vuole raccontare problemi e disagi della montagna piacentina. Ma anche la vitalità di chi è rimasto e non vuole arrendersi. E, perché no, si vuole provare a offrire anche qualche soluzione. Sarebbe bello, dando voce ai protagonisti della montagna, invogliare qualcuno a frequentare più spesso il nostro Appennino, da turista estivo o da visitatore nel weekend. Azzardiamo: per invertire il trend demografico, sarebbe vitale che qualcuno tornasse indietro, a risiedere in montagna.

LO SPOPOLAMENTO: UNA PIAGA SOCIALE

La montagna piacentina non può estinguersi. Se guardiamo ai numeri, la situazione è impietosa e non promette nulla di buono per il futuro. Nei comuni del Piacentino vivono sempre meno persone, l’età media è alta e le scuole sono vuote. Un trend negativo, ovviamente, non solo nostro. Tutto l’Appennino tosco-emiliano soffre, come anche le aree interne del Meridione, a causa dello spopolamento. Dai tempi del boom economico degli anni ’50 e ’60, la provincia italiana – lontana dai grandi centri urbani e agricola – si è trasferita in massa verso le città e le cinture urbane. Si è trasferita per migliorare le proprie condizioni di vita, per trovare un lavoro che non fosse quello dei campi, e per avvicinarsi a servizi presenti ed efficienti.

In Molise ad esempio, nella provincia di Isernia, hanno provato a profetizzare l’ora “X”. Un gruppo di ricercatori del team “Rionero 2020” ha provato a calcolare l’anno esatto in cui diversi comuni di quell’area geografica non avranno più alcun residente. L’Italia si urbanizza e centralizza, e la montagna – tranne quella che riesce veramente a sostenersi grazie a un forte turismo – è la prima a svuotarsi di famiglie e abitanti. Purtroppo il tema della montagna è sparito da anni dall’agenda di ogni Governo. Riemerge fuori a ogni alluvione o evento franoso che provoca vittime e ingenti danni. Eppure la dorsale Appenninica che attraversa il Paese coinvolge 2.157 comuni (il 27%), 94mila chilometri quadrati (il 31%) distribuiti su quattordici (delle venti) regioni, per dieci milioni di abitanti. Con un milione di imprese che producono il 14% del Pil italiano. Se, progressivamente, tutti abbandonassero il territorio, le conseguenze sociali e ambientali sarebbero devastanti anche per le pianure e città più vicine.

Inoltre, tra queste righe, si può leggere anche una presa di posizione forte, che a molti può apparire ingenua, ma poco importa: vivere in montagna significa fare parte di una realtà piena di calore umano, vivere una ricca vita di comunità, di paese, di gruppo. Tutte cose che non possiamo permetterci di perdere.

TUTTE LE STORIE E LE INTERVISTE 

69 - Dentista lancia il salmone affumicato made in Montereggio di Farini

68 - Maniscaldo per vent'anni, ora scultore con la motosega: «È un'arte a sé»

67- L'ex meccanico di Formula 1 apre l'officina in Alta Valnure: «Meglio che Parigi»

66 - I castellani della piccola frazione: «Chiunque può vivere in montagna con il giusto spirito e cultura»

65 - Il sociologo Nuvolati: «Alla montagna piacentina serve manodopera, con lo smart working non c’è salvezza»

64 - Allevatori in montagna al tempo della suina: «Serve un freno alle speculazioni»

63 - Orti e fattoria didattica, presto l'agriturismo: «Caslasca il luogo ideale dove vivere»

62 - «Passata la piena è rimasto il fango, ma ora torno a fare il falegname in montagna»

61 - Il diciottenne Gabriele in stage nell'azienda del compianto Fabrizio Agnelli: «Farò l’agricoltore e il camionista»

60 - Dal recupero di un gruppo di casette il primo "albergo diffuso" del Piacentino: «Siamo partiti da quelle degli avi»

59 - L'impresa di Farini con più addetti? Quella funebre, guidata da Paolo Garilli

58 - Sulla minicar per seguire dodici parrocchie di montagna: «Anche sei messe alla domenica»

57 - Da Crema alla stalla in Alta Valtrebbia trasformata in laboratorio: «Qui luoghi ideali per il miele»

56 - Allevatrice per non perdere il sacrificio di tre generazioni: «Farlo a Marsaglia è una missione»

55 - Da Arese al Passo della Cappelletta per gestire l'albergo: il trasloco di una famiglia di 9 persone

54 - Lei sarta e lui cartolaio, una nuova bottega per Bettola: "Sono stati gli abitanti a suggerircelo"

53 - Sveglia alle 4.30 e pranzo sotto gli alberi per i fratelli boscaioli Baldini

52 - Le cooperative di comunità dell'Alta Valnure: giovani che valorizzano produzioni e organizzano eventi

51 - Il "Nuovo Cinema Paradiso" c'è ancora ed è a Bobbio

50 - Un po' di Sardegna a Piacenza, la famiglia di allevatori Gusai da Nuoro al Passo del Cerro

49 - Un nido tra i boschi, parte l'attività dell'asilo di Ferriere

48 - Daniela e Davide, D&D, da Groppallo a Bettola con un'attività gastronomica di successo 

47 - La stalla alle 5 del mattino, prima del lavoro: la passione degli allevatori di montagna

46 - U basulon, mestiere anche femminile: Laura da 35 anni con il camion sulle strade di montagna

45 - Emigrati giovanissimi per lavoro, poi il richiamo del paese natio Noce

44 - Le chips "made in Predalbora" di Francesco Chinosi: "Amo portare in giro il mio territorio"

43 - Casimiro Guglielmetti, l'ultimo allevatore di una montagna che non c'è più

42 - A 21 anni Silvia apre un'attività di pasta fresca a Ferriere: "Se fai bene la gente te ne rende merito"

41 - Lina apre un bar a Moline, dove abitano quindici persone: "Volevo dare una scossa al paese"

40 - La casa nel bosco dove rivive la lavanda piacentina

39 - "L'antico mulino di Ottone", dal recupero del garage delle corriere a un'attività imprenditoriale di successo

38 - L'ex arbitro di calcio Riccardo Curotti divenuto vignaiolo in Valdaveto 

37 - A Orezzoli di Ottone Claudio e Milena tengono aperto un circolo con solo 12 tesserati

36 - Groppallo, paese di commercianti resistenti: "Lo facciamo anche per orgoglio"

35 - Agricoltori under 30 sulle orme dei nonni: i morfassini Francesco, Andrea e Giuseppe

34 - Da ventuno anni arriva da Modena per fare la guardia medica a Ferriere: la storia del dottor Mehdi Sabri

33 - Cattaragna, il paese della Valdaveto di dieci residenti con un circolo e una bottega d'alimentari aperti

32 - Giuseppe "Pino" Fumi: partigiano, poi maestro elementare in montagna e in città e anche ristoratore a Rocca

31 - Claudio Ferrari porta avanti la tradizione dei tortai pertusini in Liguria (purtroppo nella primavera del 2022 l'attività è stata chiusa)

30 - A Bobbio un nuovo laboratorio d'artigianato tessile aperto dalla 26enne Elisa Monfasani

29 - Villeggiante da 70 anni (senza pause) a Ferriere, la 101enne Carla: "Qui l'aria buona e le amicizie giuste"

28 - Roberto Montanari, sindacalista ai mille metri d'altitudine di Caserarso: "Qui mi sento al sicuro"

27 - Patricia, emigrata di ritorno che apre una gastronomia italo-francese con il compagno Philippe a Farini

26 - Un comitato parte da una bottega di Cerignale per tutelare l'Alta Valtrebbia nella vicenda di ponte Lenzino

25 - L'allenatore di basket Fabrizio Busa: "Voglio diventare montanaro, a Tollara prendo un podere"

24 - Marco Labirio e la sua "Gamma Spa", 200 posti di lavoro a Bobbio e un asilo nido: "Non voglio delocalizzare" 

23 - Don Ezio Molinari, parroco a Metteglia e Ciregna: "La montagna non può permettersi divisioni se vuole contare"

22 - Filippo e Attilio: "Stare lontano da Pradovera provoca sofferenza, ma è una scelta obbligata"

21 - Il regista romano Pierpaolo Verdecchi, conquistato da Zerba: "La comodità ci toglie possibilità"

20 - Silvia Bonizzi, orafa a Ferriere che porta avanti la tradizione dei centenaresi

19 - Elisa Pisotti e il suo sogno: aprire un caseificio con la sorella a Barchi di Ottone

18 - Zerba, l'osteria "La Sc'ianza" e la famiglia Borre': l'isola felice della Val Boreca

17 - Chiara Macellari, a 19 anni ha aperto un bar a Rovaiola: "Dopo il crollo qui non passa più nessuno"

16 - Simone Bruseghini, pastore di 25 anni tra Coli e Farini

15 - Il bettolese Massimo Calamari, calzolaio come il padre e il nonno 

14 - Alberto Gremmi, lo youtuber piacentino che ha raccolto 3mila video di canti 

13 – Bramaiano di Bettola, rifugio della giornalista Maria Vittoria Gazzola

12 - Sveglia prima delle 5 per andare a scuola: la "levataccia" delle studentesse di Selva

11 - La Valtolla, la valle del silenzio, vista dal "narratore" Sergio Efosi

10 - Maddalena Scagnelli e Franco Guglielmetti, la musica che tiene viva la montagna

9 - Davide Galli, il presidente delle guide ambientali d'Italia: "L'Appennino è bellezza e sacrificio"

8 - Pier Luigi Bersani: "Misure choc per la montagna, dieci anni senza fisco per chi investe"

7 - Le vecchie osterie di montagna tenute aperte dalle donne

6 - Marco Boletti, dalla Brianza a "I Frè": muratore con la passione per lo zafferano

5 - Alberto Kalle, la sua fisarmonica e la sua terra: Groppallo

4 - Il sindaco Castelli: "L'agricoltura viene prima del turismo, in montagna troppa superficie abbandonata"

3 - Domenico Sordi, emigrato di ritorno nella sua "Vaio" di Centenaro: "Pensionati, tornate come me"

2 - Da Londra a Ferriere: "Vivere in Alta Valnure era il mio sogno"

1 - Gianni Rocca, il basulon della montagna piacentina 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Appennino resistente e i suoi protagonisti, continua il racconto dalla parte della montagna

IlPiacenza è in caricamento