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L’atrio della Cattolica si trasforma in una galleria d'arte

Si comincia con la scultrice Cristina Costanzo

L’atrio dell’Università Cattolica di Piacenza si trasforma in galleria d'arte, «un evento che - ha sottolineato il direttore Mauro Balordi all’inaugurazione della mostra della scultrice piacentina Cristina Costanzo -  proseguirà con altri artisti locali, per dare spazio all’arte della nostra città». La prima è stata riservata a quella dell’artista piacentina Cristina Costanzo (madre di tre figli, prima restauratrice di affreschi, poi dopo l’accademia di Brera, si è dedicata alla scultura) intitolata "Il volto dell’altro", sculture femminili presentate da Tiziana Cera Rosco che ha sottolineato «la soglia delicata che si reperisce nelle sculture della Costanzo». L’artista che ha seguito le orme materne, la madre è una pittrice, ha ribadito di aver espresso «il bisogno di relazionarsi con gli altri». «Sono sculture - ha spiegato la Cera Rosco -  che portano un messaggio da custodire, una solitudine dovuta alla grazia, un tempo difficile da definire come contenesse nel cuore una goccia di eterno. Nelle sue sculture Cristina Costanzo ama recuperare lo scarto, infatti, ogni opera porta con sé un oggetto recuperato tra quelli dimenticati nei mercatini come ad indicare che lo sguardo, quando si posa su qualcosa, recupera il suo destino per un nuovo spendere. Nelle sue opere ha espresso il bisogno di dare forma a questo concetto astratto e di farlo non solo attraverso la scelta del materiale utilizzato, l’argilla (il materiale con cui Dio ha plasmato l’uomo), ma, soprattutto, attraverso lo sguardo dei volti che raffigura, lo sguardo che ci fa intuire l’essere di una persona; è con lo sguardo che ognuno di noi si fa conoscere all’altro».  Le otto sculture potranno essere ammirate nell’atrio dell’Università fino al prossimo 11 marzo. 

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