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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità

L’Italia vista in Argentina: Covid-19 e la pillola Ru-486

Ne ha scritto il piacentino Guido Bergonzi sul periodico argentino “Voce d'Italia"

VOCE d’ITALIA, si edita a Buenos Aires dagli anni '50. Fu iniziato dai Missionari Scalabriniani tra i Centri Cattolici locali. Negli anni '70 è stato diretto dal piacentino Guido Bergonzi il quale collabora tuttora alla testata con la rubrica “Italia vista dall' Argentina”, dalla quale abbiamo tratto l’articolo che proponiamo:

Da lontano stiamo vivendo il dramma in Italia del COVID-19 o Coronavirus che dir si voglia, da vicino lo viviamo qui in Argentina con l'interminabile quarantena, senza poter fare nulla se non seguire le indicazioni sanitarie. Dell'Italia piangiamo gli oltre 35 mila morti e non vorremmo ricordare quelle scene per non rinnovare il dolore, senza dimenticare le sofferenze degli ammalati, delle famiglie, di tutto il corpo sanitario, assistenti e tutti, sperando che non si riaccenda il dramma come sta succedendo con le vacanze. Alla pena per tutto questo si aggiunge la tristezza del calo delle nascite, 420mila nati, il minore nientemeno che dal 1861, dati dell'ISTAT (Istituto statistico del Governo), non di un giornale qualunque, minimo dal dopoguerra. Non ancora ripresi da questa amarezza ecco un altro bell'annuncio del Ministro della Salute (sic!!) Speranza che proclama, (pare quasi con soddisfazione!): "..un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194, (NdR - la famigerata legge sull'aborto del maggio 1978 -che tanto ha contribuito, sia pure con altre cause, ai pochi figli in Italia), che è e resta legge di civiltà!,  cioè il libero uso senza intervento medico a partire dai 18 anni della pillola RU486 fino alla nona settimana di gravidanza, inizio del terzo mese. E a partire dai 16 anni dal medico e con il consenso dei genitori. E RU486 non è il famoso PC -personal computer- del 1990 con oltre 100 mega di HD di memoria, ma la pillola abortiva finora limitata a indicazioni mediche, ora libera. Vacci a vedere poi se sono 9 settimane o di più: chi controlla? Solo la coscienza? Comunque sia, sempre pillola abortiva. Ipocrita quindi chi, Ministro compreso, piange sul penoso calo delle nascite e per poi celebrare questa grande conquista di civiltà: il libero uso della RU486! Da ignoranti del tema, ma non tanto, non ci possiamo porre un'altra domanda? Perché non dedicare in tutti i casi altrettanto sforzo alla prevenzione della gravidanza di quello che si dedica all'aborto? Anzi infinitamente di più. Ci sono almeno 25 metodi contraccettivi, tra naturali e artificiali. Se la morale cristiana appoggia quelli naturali, perché da parte cattolica non dedicare sforzi per sviluppare le ricerche in questo settore? E comunque sia, naturali o artificiali, non è sempre meglio un aborto in meno che un preservativo in più?  In poche righe per un articolo è inevitabile semplificare le cose! E allora "ai dotti l'ardua sentenza!". Ci sarebbe il tema della droga, del "culto" degli animali domestici per cui in Italia già si spende di più che per i figli, del cambio climatico che tutti proclamano, ecc. ma abbiamo criticato abbastanza. Basta!

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