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La Casa San Giuseppe è Covid-free e riapre le sue porte

Tutte le informazioni utili e le norme da rispettare

Una ripartenza cauta, graduale, ma certa: Cra Casa San Giuseppe sta finalmente riaprendo le sue porte attraverso la regolamentazione dei percorsi e dei flussi interni, prestando la massima attenzione all’uso dei DPI, al distanziamento obbligatorio e a tutte le nuove regole di tutela, a partire proprio dalle visite dei familiari, che finalmente potranno avvenire, controllate e sempre in maniera graduale, fino al tanto atteso ripristino dei rapporti interpersonali come li conoscevamo prima del Coronavirus, ma senza mai trascurare l’aspetto della sicurezza. Si legge in una nota della direzione della struttura.

Cosa accade per i nuovi ingressi e i rientri dall’ospedale?

Il Gruppo Edos, e CRA Casa San Giuseppe, hanno agito fin da subito e con tempestività su due fronti in particolare: da un lato hanno aderito immediatamente alle indicazioni promulgate dal Consiglio dei Ministri e dalle Regioni contro il Covid-19, attivando protocolli precauzionali interni rigorosi e rivolti alla tutela di tutti i nostri Ospiti, adottando misure protettive verso tutte le persone che quotidianamente vivono in Rsa come Ospiti, Dipendenti, Visitatori, fino ai Fornitori; dall'altro canto, sono state attivate soluzioni innovative e immediate per far sì che venga mantenuto il rapporto tra Ospiti e famiglie, grazie al digitale, ai social network e tante iniziative in Rsa di “socialità a distanza”. Per quanto riguarda i nuovi ingressi, si è ancora in attesa di disposizioni, ma quando questi riprenderanno, avverranno sicuramente con estrema gradualità e con tutti i controlli necessari, sempre e solo a fronte del superamento dell’iter determinato dagli organi competenti territoriali, con negatività degli accertamenti diagnostici e del superamento del periodo di isolamento. Al momento, infatti, sono ancora fermi tutti gli ingressi a eccezione di quelli urgenti, definiti tali da ASL e assegnati con il criterio di “valutazione urgente”. 

Come avviene l’ingresso dei pazienti in situazione di urgenza?

La struttura dispone di almeno una stanza con bagno, dedicata all’accoglienza dei nuovi ospiti, allo scopo di garantire un ulteriore filtraggio contro la diffusione del virus in una possibile fase di incubazione, mantenendo l’ospite in osservazione e isolamento per un periodo di 14 giorni. In alternativa può essere allestita un’area dedicata alla permanenza provvisoria dei nuovi ingressi, che consenta il rispetto del distanziamento sociale. Nell’accoglienza di tali nuovi ospiti, così, si mettono in campo attente valutazioni per la sicurezza di ospiti, professionisti e della persona appena entrata: l’ospite appena entrato non sarà posizionato nelle stesse aree in cui transitano persone sintomatiche e/o con disturbi respiratori pregressi. L’ammissione in struttura (RSA/RSD) in situazione di urgenza è gestita dall’UVG o UVMD che, oltre alla normale valutazione, procederà a esaminare se l’ospite sia in una condizione di rischio e disponendo sempre l’esecuzione del tampone naso-faringeo di screening per Sars-Cov-2.  L’UVG o UVMD esprime il nulla osta all’ingresso in struttura valutando il caso entro 3 giorni precedenti all’ammissione. In presenza di risultato positivo del tampone, l’UVG o UVMD definisce un percorso personalizzato in coerenza con l’organizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari per l’assistenza dei pazienti COVID. Detta valutazione si rende necessaria anche per gli utenti che sono presenti nella lista di attesa per l’accesso alla Struttura, prima di rilasciare i “titoli di acquisto” al momento della comunicazione della disponibilità di un posto in una struttura a scelta dell’utente. In fase di triage, invece, viene valutata la presenza di sintomi influenzali e più in generale riconducibili al coronavirus quali febbre, tosse, dispnea, se ha avuto recenti contatti con soggetti affetti da coronavirus o sospetti. il triage avviene in ambiente neutro, lontano dai reparti. Si ricorda che la temperatura corporea deve essere inferiore a 37,5°C. Durante il periodo di osservazione, il personale sanitario monitora quotidianamente l’eventuale comparsa di sintomi attribuibili al Covid-19, almeno due volte al giorno i Parametri Vitali della persona (in particolare Temperatura Corporea e Saturazione Parziale di Ossigeno), e tratta l’ospite impiegando le precauzioni da contatto e droplet. Al termine dei 14 giorni di osservazione, l’ospite esegue nuovamente il tampone, se risulta negativo viene ammesso definitivamente in struttura, mentre se risulta positivo viene inviato in una struttura dedicata ai pazienti Covid su richiesta del MMG.

Visite dei parenti: accessi regolamentati ma finalmente possibili

L’accesso alla struttura è regolamentato attraverso un protocollo ben preciso e come da normativa di riferimento, l’Ordinanza Regionale 12/06, che prevede un appuntamento, il registro di entrata, lo screening e l’incontro, in uno spazio dedicato e uno per volta. Infatti, dal 19 maggio, in piena Fase 2, abbiamo inaugurato proprio questi protocolli di riapertura graduale alle visite, in coordinamento con il Direttore Sanitario, per ridare ai nostri Ospiti la gioia di vedere dal vivo i propri cari. Un iter preciso, che consentirà finalmente di tornare ad abbracciarsi e così composto: i familiari possono iniziare a prenotare le visite telefonicamente e, una volta in struttura, saranno seguiti dallo staff attraverso un rigido, ma necessario, protocollo di sicurezza che prevede il monitoraggio della temperatura corporea e il rispetto di precise norme igienico-sanitarie in Rsa (come indossare la mascherina e lavare le mani con apposita soluzione idroalcolica). Infine, a seguire, saranno accompagnati attraverso un percorso interno appositamente studiato, per accedere ai locali dedicati alle visite e muniti di postazioni di incontro con pannelli in plexiglass, nel rispetto del distanziamento e della sicurezza.

Spazi rivisti per incontrarsi in sicurezza

Le criticità determinate dal Covid-19 hanno portato a rivedere l’organizzazione degli spazi all’interno delle nostre Residenze è stato uno step fondamentale, di pari passo al cambiamento nel modo di fare assistenza. Perché l’emergenza ha determinato un contingente cambiamento anche della quotidianità, come dicevamo sopra e, modificandosi il modo di vivere, va da sé che anche gli spazi, e le loro destinazioni d’uso debbano essere riviste: dal pasto nella sala ristorante al pasto al piano; dalle attività ricreative in sala occupazionale al giardino, o in streaming video; dalla palestra per la fisioterapia alla palestra in camera.

Anzi, possiamo parlare di un vero e proprio restyling interno portato avanti nelle residenze di tutto il Gruppo Edos e dedicato alla creazione di percorsi sicuri con zone “filtranti” per l’utenza esterna, zone di transizione per nuovi ed eventuali ingressi, fino alla creazione di reparti Covid per gli Ospiti positivi e reparti Covid-free per i senior negativi. Persino le camere sono state ripensate, laddove possibile, passando da doppie o triple a singole, fino agli stessi uffici che, in particolari situazioni, hanno visto la loro destinazioni d’uso completamente cambiata, in linea con nuove e contingenti esigenze. Per maggiori informazioni sulle modalità di ingresso e per ogni necessità, è possibile chiamare il numero 0523714711 o scrivere a cra.casasangiuseppe@eukedos.it.

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