La crescita di popolazione della città (0,8%) annulla il segno meno delle quattro valli
Com’è cambiata la popolazione 2018 della nostra Provincia. Nel complesso la popolazione è aumentata di 376 persone, senza l’incremento degli stranieri sarebbe diminuita di 1261
Dopo Piacenza città e le quattro valli, forniamo il quadro della dinamica demografica complessiva 2018 relativo all’intera provincia. Tabelle e grafici sono di nostra elaborazione su dati ottenuti dagli Uffici anagrafe dei Comuni che ringraziamo per la cortese collaborazione.
La popolazione residente nel nostro territorio provinciale ha chiuso l’anno 2018 in lieve crescita + 376 persone (0,1%). E’ la conseguenza del saldo tra il numero dei nati e dei morti che, negativo di 1524 persone, beneficia di 1900 presenze in più del movimento migratorio (differenza tra nuove iscrizioni e cancellazioni di residenza), determinando così l’incremento di 376 abitanti.
Alla crescita della città + 860 persone, si contrappone la decrescita (– 484) delle valli: - 0,7% val Nure, -0,5% val Tidone e – 0,1% valli Arda e Trebbia. La distribuzione per sesso avvantaggia le donne, sia a livello di valle sia in città (1,2% nel complesso). La popolazione straniera (*) è salita di 1010 unità e costituisce il 15% degli abitanti. A Piacenza città è al 19%, nell’insieme delle valli il 12%; in val Tidone sfiora il 18%. Al 31 dicembre scorso la popolazione totale, senza l’incremento degli stranieri, si sarebbe fermata a 286.140 abitanti e quindi in calo di 634 unità. Le nazionalità presenti al 1 gennaio 2018 erano circa 130. La più rappresentata è la rumena a quota 6787 persone: costituisce il 16% della popolazione straniera e il 2% della complessiva. Seguono l’Albanese con 5897, il Marocco 4292, la Mecedonia 2555 e l’India 2156.
(*) E’ costituita da tutti coloro che risiedono in un paese ma hanno cittadinanza di un altro), include comunitari e extra comunitari, compresi i nati in Italia. Non comprende, invece, la componente più instabile dei flussi migratori, ossia i migranti e richiedenti asilo che non si sono ancora stabilizzati in un paese e forse non lo faranno mai.
INDICATORI DEMOGRAFICI
Denatalità elevata anche nel 2018. A livello di area provinciale i nuovi nati coprono poco più del 58% del numero di decessi; l’indice di natalità è di 7,5 culle per mille abitanti e varia dall’8,4 del capoluogo al 6,2 della val Nure.
Il tasso medio di mortalità è di 13 decessi per mille abitanti; Piacenza città segna un punto in meno, uno in più le valli Nure e Tidone.
Entrambi gli indici sono ovviamente influenzati dall’età media della popolazione che, riferita al gennaio 2018 e approssimata all’unità, è di 46 anni; supera di circa 1 anno sia quella della Regione Emilia Romagna, sia quella italiana.
L’età media degli stranieri residenti in città si abbassa a 33 anni.
IL TREND DAL CENSIMENTO 2011
La provincia è salita di 441 residenti; i cittadini stranieri di 6197.
Rispetto alla data 9 ottobre 2011, giorno della rilevazione del 15esimo Censimento generale della popolazione italiana, gli abitanti sono complessivamente saliti di 441 unità. In crescita sono Piacenza citta + 1538 (1,5%) e la val Trebbia + 944 (2,3%). Decrescono val Nure -1022 (2,8%), la val d’Arda -813 (1,1%), val Tidone – 206 (0,6%). La popolazione straniera dal Censimento al 31 dicembre scorso è cresciuta di 6.197 persone: (1781 nelle valli e 4416 in città). La popolazione complessiva al netto dell’incremento delle presenze straniere sarebbe in calo di oltre 2 punti percentuali. Rispetto al Censimento 2011 l’indice di vecchiaia, ossia il numero delle persone dai 65 anni compiuti rapportato a 100 giovani fino a 13 anni a Piacenza città è però sceso da 196 a 188; a livello provinciale è però salito di tre punti.
L’indice della Regione e quello nazionale, pur saliti rispettivamente di 13 e 24 punti attestano una popolazione più giovane rispetto alla nostra.