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La piccozza dell’”Uomo Gaep 2019” conferita a Guido Repetti

Nel corso del pranzo sociale festeggiati anche i 50 anni di matrimonio dei soci Lidia e Salvatore

La caratteristica piccozza personalizzata che identifica il riconoscimento ”Uomo GAEP”, conferito ogni anno a personalità e o soci che si sono particolarmente distinti per le loro attività dedicate alla montagna o rivolte al sodalizio, è stata consegnata a Guido Repetti. Il presidente Roberto Rebessi ha motivato la nomina per l’anno 2019, indicando in Repetti uno dei soci più attivi negli ultimi anni, continuamente presente alle escursioni e disposizione in prima persona nelle attività in rifugio a servizio dei soci. La cerimonia di conferimento è avvenuta in occasione del tradizionale pranzo sociale svolto presso l’Agriturismo La Dolce Vite di Travo nel corso del quale sono stati festeggiati i soci Lidia Amorini e Salvatore Razza che hanno celebrato i 50 anni di matrimonio. 

Il pranzo è stato preceduto da un’escursione sulle colline della Val Trebbia che nella zona pede-appenninica è caratterizzata da una successione di groppe dalle forme arrotondate, fortemente modificate dalle attività agrarie. Ad interrompere lo scenario dolcemente ondulato del paesaggio collinare contribuiscono alcuni rilievi, il primo dei quali è posto all’inizio della dorsale che costituisce lo spartiacque tra Val Trebbia e Val Nure, e regala ampie viste su entrambe queste valli: il monte Dinàvolo (spesso indicato anche nella segnaletica come “Denàvolo”). 

Prendendo dalla chiesa di Rallio (319 m) i partecipanti hanno percorso l’itinerario indicato con il segnavia 173 che si inoltra per le vie del piccolo borgo abitato, salendo verso il gruppo di abitazioni di Casa Camia. La strada vicinale diventa poi sentiero all’altezza del rio Fontana Cavalla, si sale quindi rapidamente in un bosco di collina, fino ad arrivare alla pineta sommitale, qui il sentiero quasi piano ci porta in pochi minuti al punto più alto dell’escursione. La vetta del Monte Dinavolo, a metri 702 s.l.m. è contrassegnata da una croce posta dai comuni che qui confinano (Rivergaro, Travo e Vigolzone). Al di sopra della vegetazione la vista spazia in tutte le direzioni: volgendo lo sguardo a sud, da sinistra a destra sono evidenti l’Osero, l’Aserei, più lontani il Lesima e l’Alfeo, più vicini il Penice, il Lazzaro, la Parcellara, la Perduca e il Pillerone; verso nord-ovest i terrazzi del pedemonte e la pianura.

Dopo una breve sosta, per la classica foto di gruppo i partecipanti si sono diretti al bivio che segna l’incrocio con il sentiero 001 che conduce verso l’Oratorio del Castellaro. Il sentiero torna ad essere strada, non asfaltata tra campi coltivati e vecchie costruzioni. Giunti poi sulla strada asfaltata che giunge da Chiulano, proseguendo a destra il gruppo è salito all’oratorio. Dopo la visita al santuario il gruppo ha ripreso il sentiero 173 fino all’abitato di Gattavera. Da qui si raggiunge la ben visibile chiesa di Dinavolo; dopo poco la strada diventa sterrata ed arriva al piccolo cimitero a quota 400 m. individuabile anche da lontano per gli alti cipressi. Qui il gruppo si è fermato per una preghiera ed un canto in ricordo del socio Mario Vincenti scomparso alcuni anni orsono. Passato il cimitero si è ripreso il sentiero che conduce all’abitato di Coni Scarpa; (277 m) da qui seguendo la strada asfaltata si è chiuso il percorso ad anello giungendo nuovamente a Rallio.

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