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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La richiesta ai sindaci: «Servono condizioni sanitarie migliori»

A Pontenure prima di una serie di serate di incontro con i cittadini per il coordinamento dei comitati a difesa della sanità piacentina: si lancia una petizione per chiedere ai sindaci di rivedere il Piano di riorganizzazione sanitaria

La «sanità organizzata sul piano votato dalla Conferenza territoriale sociosanitaria nel 2017 non convinceva allora o oggi si riscontrano le fragilità al netto del Covid». Lino Anelli, Silvia Brega, Elena Rossini e Giuseppe Castelnuovo del coordinamento dei comitati sorti a difesa della sanità piacentina ne sono convinti: «E’ inadeguato ed è arrivato il momento che i sindaci si assumano le responsabilità. Non si risolveranno tutte le problematiche ma si cerchi almeno di portare Piacenza ad una condizione sanitaria migliore». Critiche che loro stessi definisco «dure», sono state avanzate nel corso di una serata con i cittadini a Villa Raggio WhatsApp Image 2021-12-04 at 16.27.04-2di Pontenure. La prima di una serie che si svilupperanno nei prossimi due mesi, anche per lanciare una petizione per chiedere ai sindaci «di sedersi ad un tavolo e rivedere il piano di riorganizzazione della sanità locale, che garantisca la funzione ospedaliera su tutto il territorio».

Tra le problematiche principali riscontrate da Anelli quella della medicina territoriale che «non decolla e va potenziata: non possono essere fatte promesse su nuove case della salute quando quelle che ci sono vengono depotenziate e non si possono progettare edifici senza conoscere i contenuti». Così succede che «il sindaco di Fiorenzuola si è accorto solo ora che non ha più un ospedale, quello di Castello non si rende conto che l’ospedale si sta depotenziando. Protestano i sindaci della Valdarda per la casa della salute di Lugagnano e quello di Carpaneto per la struttura che ha nel suo Comune». «C’è un inganno costante e continuo per togliere servizi ai cittadini – ha aggiunto Brega -: la sanità pubblica va difesa, noi siamo in pochi e ci servono forze. Siamo entrati in Conferenza territoriale sociosanitaria per assistere alle votazioni dei nostri primi cittadini che erano in imbarazzo per la nostra presenza: lì dicono cose, ai cittadini ne dicono altre. La richiesta che oggi facciamo a loro di rivedere il Piano, il cui voto non è vincolante per l’Ausl, può far arrivare un segnale importante alla Regione e mettere un freno ad alcune scelte che vengono dall’alto».WhatsApp Image 2021-12-04 at 16.27.04 (1)-2

Brega e Rossini, rispettivamente referenti dei comitati in difesa degli ospedali di Castello e Fiorenzuola, hanno fatto il punto sui servizi sanitari nei rispettivi comuni. Ad esempio per quanto riguarda il capoluogo della Valdarda Rossini ha spiegato: «Nella nuova unità spinale e riabilitativa che accoglie pazienti con disabilità anche gravi, non aveva la presenza di servizi igienici a loro dedicati. Poi c’è una riduzione generale dei servizi in un edificio che ancora non riesce a svolgere la funzione per la quale è stato costruito. Ci relazioniamo con i sindaci ma risposte concrete non ne abbiamo». Castelnuovo, rappresentate anche di Legambiente, si è invece soffermato sul nuovo ospedale di Piacenza «progettato in una localizzazione sbagliata» e che «deve essere centrico rispetto agli ospedali del territorio: qui si eseguano interventi importanti ma tante altre malattie dovrebbero poter essere curate negli ospedali del territorio».

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