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La statale 45: mezzo secolo di fumo, chiacchiere e gioie per progettisti e promesse dei politici

La statale 45 è stata come "la bella di Torriglia che tutti la volevano sposare, ma è rimasta figlia (zitella)”. Non ci sono stati amministratori dei comuni, onorevoli, senatori, consiglieri provinciali, popolo della valle che si siano risparmiati nel fare grandi promesse, per risolvere il grosso problema della impercorribilità della strada più comoda e breve che congiunge la pianura padana con il Mare ligure ed il porto di Genova

Portavo in estate i calzoni corti e in inverno quelli alla zuava, ero bambino, oggi ho i capelli bianchi e anagraficamente appartengo agli "anta", da allora ho sempre sentito "blaterare" sull'ammodernamento della strada statale 45 di val Trebbia.

Ho a mente che nel primo dopo guerra, i commercianti locali fecero una raccolta di firme contro il progetto che prevedeva la costruzione della circonvallazione di Bobbio, opera che se fosse stata realizzata avrebbe certamente modificato in positivo l'economia della Città. Gente molto illuminata, già allora.

La statale 45 è stata come "la bella di Torriglia che tutti la volevano sposare, ma è rimasta figlia (zitella)”. Non ci sono stati amministratori dei comuni, onorevoli, senatori, consiglieri provinciali, popolo della valle che si siano risparmiati nel fare grandi promesse, per risolvere il grosso problema della impercorribilità della strada più comoda e breve che congiunge la pianura padana con il Mare ligure ed il porto di Genova. Tante parole: chi le sparava più grosse più otteneva consensi, (c'è qualche cosa di nuovo, oggi nel sole, anzi di antico). Incontri, riunioni, ovviamente sempre con relativi pranzi;  impossibile contarli tutti (Totò avrebbe detto: e io pago, e io pago). Nei cassetti e negli scaffali di Provincia e Comuni ci si potrebbero trovare decine di progetti di ammodernamento, gioia di progettisti, ingegneri, geometri, geologi e quant'altro, ovviamente pagati dal solito "pantalone".

Mezzo secolo di fumo, di chiacchiere con qualche contentino e tanti soldi spesi male: vedi frana di Barberino, pozzo di San Patrizio che ha inghiottito milioni di lire e di euro, risultato: la Statale 45 è una vergogna. Ma che cosa non è vergognoso oggi in Italia?

Un bobbiese, caro amico, era arrivato ai vertici dell'Anas, appena sotto il direttore. Affezionatissimo a Bobbio dove passava le ferie estive e dove non mancava di venire ogni volta che i suoi impegni gli lasciavano il tempo per farlo. Con l’ingegner Tullo era un piacere conversare pacatamente. Ogni volta che gli tiravo in ballo l' ammodernamento della statale 45, piccato mi rispondeva, «per favore lasciami perdere». Raccontava, che essendo affezionato a Bobbio, non tralasciava occasione per perorare l'ammodernamento della 45, di alcuni tratti, pochi alla volta ma continui per arrivarne al completamento. Sul versante dove era capo del Compartimento Anas gli amministratori lo sollecitavano e lo seguivano, relativamente al tracciato piacentino, sorridendo, amaramente mi diceva: «Quando a Roma si ventila l'idea di ammodernarne un tratto, immediatamente arrivavano i distinguo, le varianti, le richieste più strampalate». Mi “gelava” riferendomi cosa gli dicevano negli uffici romani dell'Anas: «Ingegnere i suoi compaesani fanno di tutto per rendere complicato qualsiasi progetto che noi predisponiamo…».

Oggi siamo ancora qui a sentire promesse da nuovi politici e amministratori locali e da qualche veterano sul palcoscenico della politica da decenni. Pudore vorrebbe che "lor signori" la smettessero di fare "passerelle" e presenzialismi in valle per ridicole inaugurazioni che definire "baggianate" è un eufemismo.

I vecchi dicevano che "uno spende ciò che ha nel portafoglio" oppure che dalla botte esce il vino che contiene. Ogni cittadino della val Trebbia dovrebbe fare un "mea culpa". Abbiamo politici e amministratori che ci meritiamo che abbiamo votato, quindi nessuno può chiamarsi fuori.

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