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La straordinaria longevità de “L’antico e vero Solitario Piacentino”, in stampa da 225 anni

Questa quinta puntata della carrellata di presentazione di almanacchi e calendari traccia un ponte tra passato e presente con

La straordinaria longevità de “L’antico e vero Solitario Piacentino”, stampato da ben 225 anni.

I due centoventicinque anni di regolare stampa annua pongono “L’antico e vero Solitario” sul podio della longevità editoriale italiana tra le testate ancora in edicola. I gradini più alti sono contesi tra La Gazzetta di Mantova fondata nel 1664 - ma il giornale cambiò più volte nome durante la sua storia e durante il periodo fascista non fu pubblicata per diversi anni- e la Gazzetta di Parma, fondata successivamente, il 4 aprile 1735, che però non ha mai interrotto la sua pubblicazione.  Relativamente più giovane è Libertà fondata nel 1883.

La storia del “Solitario Piacentino” ha inizio con Padre Agostino da Piacenza, Cappuccino, al secolo Luigi Tagliaferri, nato il 16 agosto 1747. Laureato in medicina il 15 ottobre 1772 nel Noviziato di Carpi, istruito in astronomia, nel 1795 pubblicava “Il Solitario Piacentino”, e 1890-2sino al 1833 ne fu costantemente il compilatore introducendo nelle pagine i pronostici meteorologici, notizie politiche, aforismi e notizie di pronta necessità. Religioso di specchiata virtù, stimato e venerato dal popolo della città nativa, dimorò nel Convento dei Cappuccini sullo Stradone Farnese, dove morì il 17 dicembre 1839 nella tarda età di 92 anni e 4 mesi.

Dopo la morte del fondatore "il Solitario” continuò la vita editoriale con gli allievi di Padre Agostino e altri studiosi che affidarono i loro “apprendimenti” ai ricorrenti stampatori: nel primo decennio dell’800 ai torchi di Ignazio Orcesi e successivamente a quelli del Tipografo Tedeschi.

Il 20 aprile 1869 quando “Si rendeva defunto il signor Antonio Gotti Tedeschi, titolare della Ditta Giuseppe Tedeschi di Piacenza (Via S. Pietro 10) e consocio del tipografo Cairo, il Reverendissimo Cappuccino compilatore dell’Almanacco” accordò al Cairo, che aveva tipografia a Codogno, il manoscritto del Solitario 1870 con ampia facoltà di pubblicazione. La ditta Giuseppe Tedeschi di Strada Diritta n. 89, ne era però comproprietaria e i nomi dei due editori figurarono nella seconda pagina di copertina fino ai secondi anni ’30, del secolo scorso, quando la proprietà dell’intera testata la cui tiratura dichiarata era di 100.000 copie anno, veniva rilevata dall’editore Tedeschi che la stamperà fino al 1949. Fu poi la volta della Tipografia Maserati, nel 1960 dell’Unione Tipografica Piacentina e dal 1988 a oggi della Tep Arti grafiche.

Una copia de “Il Solitario” nel 1916 costava 40 centesimi di lira, nel 1919 i centesimi erano 50. Nel 1927 il prezzo era 1,20 lire, 10 centesimi in più nel 1942. Nel 1994 il prezzo di una copia era 5000 lire, 7000 nel 1996. Oggi cinque euro (poco più di 9600 lire).               Di formato e contenuti tradizionali l’Antico e vero Solitario Piacentino, contiene aggiornate osservazioni astronomiche, le previsioni del tempo, le Fasi di luna - Eclissi lunari e solari; informazioni su sagre, mercati e fiere, gli andamenti stagionali, dei mesi e delle settimane, i santi ricorrenti di giorno in giorno, le feste mobili per l’anno 2020 ecc. L’editore, TEP Edizioni d’Arte, ha corredato l’edizione 2020 con illustrazioni tratte dal volume “Semplicemente buono: è di PIACENZA, sulla nostra tavola i segreti per una vita sana” di Fabio Fornari Giorgio Lambri, con le ricette di Ettore e Stefano Ferri.

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