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La Via Francigena verso il riconoscimento di patrimonio mondiale Unesco

Regioni e ministeri Cultura ed Esteri firmano protocollo d’intesa per la candidatura

Via Francigena verso il riconoscimento Unesco nel 2025. Per lo storico cammino che si snoda per oltre 3mila chilometri da Canterbury a Roma e verso Santa Maria di Leuca, si aggiunge un altro pezzo importante grazie alla firma del protocollo di durata triennale, nei giorni scorsi a Firenze, che unisce, sotto il coordinamento della Regione Toscana, i rappresentanti delle sette regioni attraversate dal tratto di Sigerico della Via Francigena e dei ministeri Beni Culturali ed Esteri per la candidatura.  «Un passaggio importante - afferma l’assessore a Turismo e Commercio, Andrea Corsini - per uno dei più preziosi cammini che attraversano l’Emilia-Romagna. E un’ulteriore conferma dell’immenso patrimonio storico, culturale e paesaggistico che è custodito nella nostra regione. Una candidatura- aggiunge l’assessore- che sosteniamo e stiamo preparando anche con interventi di valorizzazione, quali quelli finanziati lo scorso anno per quasi 2 milioni di euro che interessano i 138 chilometri del percorso emiliano della Via Francigena, dal Guado di Sigerico nel Comune di Calendasco nel piacentino al crinale appenninico nel Comune di Berceto nel parmense. Siamo convinti, infatti, che l’inserimento nella lista Unesco della Via potrà rafforzare lo sviluppo socio-culturale, turistico ed economico dei territori».

Un filo rosso che unisce l’Europa dei popoli e delle culture, toccando 5 Stati, 16 regioni e più di 600 Comuni. La Via attraversa il Kent, nel Regno-Unito; le regioni Haute-de-France, Grand Est e Bourgogne-Franche-Comté, in Francia; i Cantoni Vaud e Vallese, in Svizzera; e le Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, in Italia. «Via Francigena patrimonio mondiale dell’Umanità non è un progetto- commenta il sindaco di Fidenza e presidente della Provincia di Parma, Andrea Massari, che ha sottoscritto il protocollo in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna-. È una dichiarazione d’amore per l’Europa e le sue radici, è soprattutto un modo di lavorare innovativo che afferma il principio del fare insieme nel nome di una grande idea. Insieme con il Governo, insieme con le Regioni e Aevf, insieme alle Comunità locali, che sono l’anima della Via Francigena. L’Emilia-Romagna c’è, è pronta e lavora da tempo con la regia dell’assessore Andrea Corsini per fare sempre di più della Via Francigena un’esperienza unica al mondo, non tanto il simulacro di altri cammini internazionali, dai quali, lo stesso, stiamo imparando tanto, affiancando ai progetti le risorse per gli investimenti, a cominciare da quelle del Ministero. Avanti tutta, Parigi ci aspetta».

Il protocollo è stato firmato nei giorni scorsi nel palazzo della Regione Toscana alla presenza del presidente, Eugenio Giani, i sottosegretari di Stato dei ministeri della Cultura e degli Esteri, Lucia Borgonzoni e Benedetto Della Vedova, il presidente dell'Associazione Europea delle Vie Francigene, Massimo Tedeschi, Maria Pianigiani, Focal Point Unesco del Ministero Beni Culturali, e Roberta Pesci, capo sezione Unescco dell'ufficio Dgdp VI Cooperazione culturale in ambito multilaterale. All'iniziativa sono intervenuti i rappresentanti delle Regioni italiane attraversate dalla Via Francigena di Sigerico: Jean-Pierre Guichardaz, assessore ai Beni Culturali e Turismo della Valle d'Aosta, Stefano Bruno Galli, assessore Autonomia e Cultura della Lombardia, Andrea Massari, sindaco di Fidenza e presidente della Provincia di Parma in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, Alessandro Piana, vice presidente della Liguria e Roberto Ottaviani, direttore dell'agenzia del Turismo del Lazio.

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