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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Le Pm10 non sono diminuite in maniera così evidente durante il lockdown

Prima informativa sullo studio preliminare che ha verificato come il lockdown abbia influito sulla qualità dell'aria nella Pianura padana. Netta diminuzione delle Nox, più sfumato l'abbattimento delle PM10. Lo smartworking efficace nell'abbattere gli inquinanti come un provvedimento di blocco del traffico

«Questi dati, pur dicendo che abbiamo lavorato nella giusta direzione, non rappresentano un punto terminale per le politiche che abbiamo attuato, ma sono invece un punto di partenza per continuare ad operare in maniera realmente sistemica e integrata». Così l'assessore all'ambiente Irene Priolo nel presentare in anteprima i dati dello Studio preliminare degli effetti delle misure COVID-19 sulle emissioni in atmosfera e sulla qualità dell'aria nel Bacino Padano. Con questa presentazione, e in attesa della validazione ufficiale che avverrà giovedì prossimo, si sono potuti valutare i primi risultati ottenuti che prendono in considerazione il periodo fino allo scorso 20 maggio. Innanzitutto si sono confermati gli abbattimenti sostanziali degli ossidi di azoto (diminuzione del 40-50%) a fronte di un blocco generalizzato del traffico privato (-80% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente) e di quello commerciale (-55%), parzialmente mitigati da un sensibile aumento del riscaldamento privato (+ 15%).

Dati non così buoni, invece, per quanto concerne il pulviscolo. Le PM10, infatti, non sono diminuite in maniera così evidente e questo lo si deve mettere in relazione sia alle condizioni meteo ma anche all'aumento del riscaldamento privato. Per le ammoniache, infine, dato assolutamente inalterato, anche perché questa emissione, esclusiva del comparto agricolo e zootecnico, non è stata minimamente toccata dalle misure del lockdown.

L'assessorato all'ambiente ha confermato l'importanza della sperimentazione in un momento così particolare che, pur nella sua drammaticità, ha consentito condizioni difficilmente ripetibili nel breve periodo. Di particolare rilievo, tra i tanti dati raccolti, l'impatto che ha avuto lo smartworking massivo della Pubblica Amministrazione sulla qualità dell'aria, "del tutto paragonabile -afferma l'Assessorato- ad un intervento emergenziale di blocco del traffico".

Nel dibattito seguito a questa prima presentazione, le minoranze hanno sottolineato come a fronte di una diminuzione di traffico privato così massiccia, siano seguiti dati così modesti soprattutto nelle PM10 e ciò testimonierebbe la scarsa portata delle tante politiche vessatorie attuate nei confronti dei privati. Altro tema sollevato dai gruppi di opposizione, poi, ha riguardato le paventate manovre nel settore agricolo e zootecnico, soprattutto in un momento di grande crisi economica come quello attuale. Egualmente pungenti, infine, le critiche per un'informativa che è avvenuta troppo a ridosso della discussione sull'assestamento di Bilancio (in Aula domani) dove dovrebbero concretamente tradursi le politiche ambientali della Regione per il futuro.

Con questa informativa si è aperto il percorso di audizione, da parte della Commissione Territorio, di tutti i soggetti (scientifici e politici) direttamente interessati dal tema della qualità dell'aria. In attesa del prossimo appuntamento, calendarizzato per il prossimo 9 settembre, è stato ribadito come la battaglia ambientale la si vincerà concretamente quando si potranno allargare le politiche ambientali a tutto il bacino padano abolendo l'enorme quantitativo di deroghe presenti nell'attuale legislatura che fanno circolare veicoli altamente inquinanti come gli Euro 0 ed Euro 1, ma soprattutto quando si potrà concretamente riqualificare la maggior parte del patrimonio abitativo privato, attualmente particolarmente energivoro ed altamente inquinante.

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