Le scatole di Natale del Volta di Borgonovo e del comune di Gragnano
Gli studenti, insieme all'insegnante Patrizia Calza, nonché sindaco di Gragnano, hanno deciso di confezionare vere e proprie scatole di Natale da consegnare al Comune di Borgonovo che, attraverso i servizi sociali, provvederà a destinarsi a chi è in difficoltà
L'economia civile è un modo di pensare il sistema economico come basato su alcuni principi, come la gratuità, la reciprocità e la fraternità, che superano la logica del mero profitto. Poco studiata, almeno fino ad oggi, è stata oggetto di approfondimento nella classe III A dell'istituto tecnico economico Volta di Borgonovo.
Gli studenti, insieme all'insegnante Patrizia Calza, hanno deciso di avanzare una proposta esperienziale a tutte le classi della scuola: confezionare vere e proprie scatole di Natale - le scatole di Natale del Volta - da consegnare al Comune di Borgonovo che, attraverso i servizi sociali, provvederà a destinarsi a chi è in difficoltà. Mirko Omar Gabriel, Morar Aser Emanuel, Elisa Canaliu e Sofia Esposti, in rappresentanza degli studenti, hanno illustrato al sindaco di Borgonovo Monica Patelli le motivazioni dell'iniziativa.
«Occorre pensare ad un nuovo paradigma che non è quello esclusivo della crescita, comunque raggiunta, che di per sé non si prende cura di chi rimane indietro, ma quello dello sviluppo che - come ricorda il professor Zamagni - toglie i lacci, i vincoli che impediscono di crescere insieme».
In questa ottica il dono assume un valore economico che non è quello della cosa donata, ma della relazione è della reciprocità he si instaurano tra chi dà e chi riceve. «Nell'ottica dell'economia civile - spiegano i tagazzi - se nel crescere c'è chi rimane indietro, il risultato del prodotto sarà zero, ovvero il paese sarà cresciuto ma solo in termini di Pil e non di benessere diffuso».
Ecco allora l'idea, mutuata dal Comune di Gragnano, di confezionare queste scatole natalizie in cui porre prodotti di bellezza, di abbigliamento, libri, oggetti e generi alimentari diversi da quelli ordinariamente distribuiti dai comuni e dalle associazioni. «Soprattutto non ci si dovrà scordare di un bel biglietto di auguri», ricorda Patrizia Calza.