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«Le terapie ai disabili riprenderanno solo quando ci saranno condizioni di sicurezza»

L’assessore regionale Donini dopo le richieste di far riprendere al centro Inacqua le terapie: «In base al quadro epidemiologico e alla campagna vaccinale». Tagliaferri: «Inaccettabile l’indifferenza di Ausl e Regione»

Le sedute di idrokinesi-terapia per le persone disabili di Piacenza riprenderanno solo quando la situazione epidemiologica e la campagna vaccinale lo consentiranno. Lo dichiara l'assessore Raffaele Donini, rispondendo in Aula al question time di Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d'Italia che chiede che le terapie effettuate dal centro privato accreditato Inacqua, previste in tempo di Covid dalla Ausl piacentina soltanto per i minori, siano garantite anche per gli adulti. «Il direttore dell'azienda sanitaria si nasconde in modo ingiustificabile dietro protocolli sanitari, quando viene a mancare il diritto alla salute - attacca il consigliere Fdi -. Anche perché non viene in alcun modo impedito di usufruire delle prestazioni in forma privata al costo di 50 euro a seduta. Provo solo biasimo e contrarietà per il comportamento della Ausl».

Secondo l'assessore Donini, però, la decisione sarebbe il risultato di un'attenta valutazione rischi-benefici. «L'azienda sanitaria è tutt'ora convinta che sia troppo rischioso per le persone adulte effettuare queste terapie, essendo impossibile mantenere in acqua il distanziamento necessario». Mentre per quanto riguarda il privato, riferisce l'assessore, la Ausl «non ha competenza in merito e non ha attivato alcun tipo di incentivi e rimborsi per chi usufruisce di prestazioni in regime totalmente privatistico».

Una risposta che non convince per nulla Tagliaferri, che ha ricordato come anche il difensore civico regionale, Carlotta Marù, sia intervenuta per chiedere la ripresa delle terapie in acqua. «È inaccettabile che i familiari, già oberati di fatiche quotidiane e ancor di più in questa situazione di emergenza Covid, debbano spendere tempo, fatiche e soldi per ottenere un diritto che deve essere garantito a tutti. Le famiglie delle persone disabili devono essere ricevute e incontrate dall'Ausl di Piacenza e dall'assessorato regionale per valutare insieme la ripresa immediata della convenzione».

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