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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Le vecchie osterie di montagna tenute aperte dalle donne

Bianca, Silvana, Rosanna e Caterina. Quattro donne che tengono aperte, tutti i giorni dell’anno, anche quando c’è poca gente, le storiche osterie di montagna dei loro paesi: Castelcanafurone, Salsominore, Selva e Cassimoreno. Un viaggio nelle osterie di Valnure, Valdaveto e Val Lardana: «Potremmo chiuderle d’inverno ma vogliamo garantire un servizio»

SALSOMINORE, L’OSTERIA “AGOGLIATI” DI SILVANALe chiacchiere dei clienti-2

Per arrivare da Castelcanafurone a Salsominore – la nostra seconda tappa - è possibile passare anche per la “nuova” strada di Casale. Per qualche cittadino, abituato a ben altri percorsi, questo tortuoso e stretto percorso di montagna può già rappresentare un’esperienza inedita. Silvana Platè gestisce dal 1996 a Salso il “Bar ristorante Agogliati”. «Iniziai Silvana alla macchina del caffè-2a lavorare con i miei suoceri – spiega Silvana - e ora siamo l’unico locale, aperto tutto l’anno, della zona. Gennaio e febbraio sono i due mesi più brutti dell’anno, perché di clienti non ne vediamo tanti. Si fermano a mangiare prevalentemente gli operai e tecnici della diga e della centrale idroelettrica. Nel giorno in cui viene meno gente varcheranno la porta in dieci». Già a marzo inizia a esserci un po’ di movimento in Valdaveto, soprattutto nel fine settimana. «Torneranno a breve anche i pescatori di trote dell’Aveto, mentre i clienti che ci conoscono passano sempre». E il via vai di genovesi e di motociclisti darà il suo contributo. L’alluvione del settembre 2015, almeno qui, è definitivamente alle spalle. «Hanno ricostruito tutto – confida Silvana - sinceramente non ce lo aspettavamo. Perfino la strada della Valdaveto è stata sistemata, nei primi momenti non lo avremmo detto. Anzi, in molti erano convinti che la centrale idroelettrica – distrutta il 14 settembre di quell’anno – non sarebbe ripartita. Invece hanno assunto anche dei giovani». Un cliente storico che non vuole essere menzionato ci segnala il piatto migliore: cotolette di trota (ovviamente pescate dall’Aveto). Silvana si fa aiutare dal figlio Marco, anche lui molto legato a Salso. «Noi che rimaniamo aperti anche nei mesi invernali, siamo un’eccezione – sottolinea la titolare -. Diciamo che tiriamo avanti con quello che guadagniamo in maggio, giugno, luglio e agosto, poi nel resto dell’anno siamo un vero e proprio servizio per la comunità».

 
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