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Donne manager, «Nella pandemia più abili a sfruttare le opportunità generate dalla crisi»

Ad evidenziarlo l’indagine "Leadership al femminile" realizzata dall’Università Cattolica di Piacenza, con il coinvolgimento di 609 tra imprenditrici, dirigenti e lavoratrici di aziende italiane

Le donne manager sono meglio dei colleghi uomini grazie ad un maggior senso di responsabilità, maggior empatia e disponibilità verso gli altri, mentre le accomuna la determinazione e la capacità di farsi valere, pur nel rispetto interpersonale. Lo ha evidenziato una ricerca presentata oggi on line denominata “Leadership al femminile”, realizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza in sinergia con la società di consulenza People 3.0. «Durante la pandemia - ha sostenuto Barbara Barabaschi, ricercatrice di Unicatt - le donne manager sono state più abili a sfruttare le opportunità generate dalla crisi: a differenza dei colleghi maschi, vi sarebbe anche la convinzione che le trasformazioni in atto determineranno un incremento della produttività». L’indagine - è stato spiegato da Anna Piacentini di People 3.0 - iniziata nel 2019, ha coinvolto 609 imprenditrici, manager, dirigenti e lavoratrici di diverse aziende italiane (nella fascia d’età 20 - over 50), con lo scopo di identificare i fattori, i talenti e le condizioni che favoriscono od ostacolano la carriera delle donne all’interno delle imprese. «Nella ricerca abbiamo mappato i talenti che le intervistate riconoscono come essenziali per avere successo all’interno di un’azienda: su tutti ha prevalso il senso di responsabilità, quindi la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti, poi l’abilità nel risolvere problemi ed essere indirizzati con determinazione verso gli obiettivi prefissati, uniformandosi agli imprevisti per mantenere l’obiettivo stesso. Insomma, per avere successo bisogna dimostrare i risultati; sono decisive perché formano “capitale umano”».

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«Nel più recente World Happiness Report - ha ricordato il professor Paolo Rizzi della Facoltà di Economia - dal rapporto sulla felicità predisposto dall’Onu, è emerso come i Paesi con a capo delle leader donne (complessivamente una ventina) si siano dimostrati più capaci di fronteggiare le ricadute negative determinate dal Covid. Resilienza e adattabilità: davanti alle sfide aperte dal Covid, le donne, secondo i risultati della ricerca, si starebbero dimostrando decisamente più pronte». La presentazione dei dati della ricerca è stata moderata dalla giornalista e ricercatrice all’European University Institute Roberta Carlini, quindi sono seguite le testimonianze di diverse donne che occupano posizioni aziendali di vertice: Elisabeth Cellie, Marketing, Communication, Training and Digital Business Director in Assimoco Spa; Emilia Gozza, Marketing & Pr Manager at Hilton Lake Como; Silvia Regondi, Chief Operating Officer di NTC Pharma Group; Marilù Guglielmini, Marketing Manager di ZetaService.

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