Lorenzo Schia, ultra runner, acclamato mentre attraversa la Valtrebbia
Entrato nel Piacentino percorrendo il ponte sul Po di San Nazzaro, l’ultra runner Lorenzo Schia, dell’Atletica Casone Noceto, ha raggiunto la Primogenita nella giornata di sabato primo ottobre. E’ stato accolto dai rappresentati dell’Appennino Trekking, l’associazione piacentina che ha progettato il tratto del sentiero internazionale Europa 7 che attraversa la nostra provincia; con loro ha definito il programma che lo porterà a percorrere i 130 chilometri da San Nazzaro di Monticelli fino a Casa del Romano (Genova). Dopo un mese di cammino, partito da Caporetto (Slovenia) è transitato in Friuli-Venezia Giulia, Trentino, Veneto e Lombardia – si è concesso alcuni giorni di riposo per poi riprendere il suo viaggio.
Venerdì 7 - Eccoci con lui alle prime luci del giorno a Sant’Antonio a Trebbia per riprendere il cammino lungo il margine est del Parco Fluviale del Trebbia seguendo carraie, piste ciclabili e tratturi nell’opulenta campagna accompagnati dal volo di un airone, di alcune garzette e di un falco. Intorno a noi, ben visibile, l’opera dell’uomo contadino: trattori che arano campi per le nuove semine, si raccolgono gli ultimi prodotti dell’anno, si puliscono rii e canali irrigui; pochi i rumori ovattati e rispecchianti l’agreste paesaggio. Alle 10,30 siamo a Rivergaro che ci accoglie con il mercato; un caffè due chiacchiere con le persone incuriosite e di nuovo in cammino verso le prime colline della media valle del Trebbia; meta il borgo di Travo dove arriviamo alle 12.15. Doveva essere il terminale di questa giornata ma vista l’ora si decide di gustare un piatto di tortelli alla zucca e proseguire per il passo Penice affrontando le prime alture montane.
Il percorso segue la Vialonga 1 - uno dei primi trek appenninici realizzato tra il 1968 ed il 1972 - percorrendo lo spartiacque tra Trebbia, Luretta e Tidone in 27 chilometri arriviamo alle 19 al passo Penice salutando il giorno che sfuma nell’incipiente notte rischiarata dalla prima luna piena d’autunno, la luna del Cacciatore (Hunter’s Moon). Bobbio, storica capitale della val Trebbia, ci accoglie a notte fatta con le sue ormai silenziose strette vie che fanno pensare all’epoca dei landò e dei fanali a gas con case precedute da portici oscuri, freschi d’estate con fiori striscianti su muri sbrecciati e pendenti verso le piccole finestre delle stanze al primo piano.
Sabato 8 - Giornata dedicata agli incontri istituzionali con i rappresentanti dell’Appennino Trekking, della Federazione Italiana Escursionismo, dell’Associazione Via degli Abati ed anche una delegazione dell’Atletica Casone salita a Bobbio per salutare il proprio grande camminatore ed atleta prima del suo ultimo tratto di percorso che lo porterà a Montecarlo. A completare un rinfresco offerto dal bar Duomo Cafè ed una cena con i piatti più caratteristici di Bobbio al quale hanno partecipato anche atleti presenti nel borgo per il trail di domenica; riconosciuto Schia si sono fermati a scambiare un saluto.
Domenica 9 - Si riparte sotto un cielo plumbeo e per nulla promettente cose buone tant’è che le prime gocce di pioggia iniziano subito a cadere rendendo pienamente autunnale il paesaggio; sempre seguendo la Vialonga 1, percorsi i fianchi est di monte Penice, superato passo Scaparina ed il Brallo l’itinerario assume tutti gli aspetti di un tragitto di montagna salendo a 1500/1600 metri tra brume e nebbie che nascondono Cima Colletta ed il monte Lesima. Una sosta a Capannette di Pej presso l’albergo Tambussi (Carlo e Mirella preavvisati propongono, per rincuorare il nostro Lorenzo, tipicità nostrane dell’alta val Boreca) e di nuovo in cammino verso il confine genovese che viene raggiunto sotto una impressionante grandinata. Arrivati a Casa del Romano - doveva essere la meta ma … anche oggi Lorenzo ci sorprende decidendo di proseguire sino a Torriglia mettendo nelle gambe altri 15 chilometri. Non da ultimo per importanza: nel suo cammino in terra piacentina Lorenzo ha potuto avere una assistenza completa sia logistica da parte dell’Appennino Trekking che sanitaria da parte della Stazione Monte Alfeo del CNSAS.
Pietro Nigelli