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Lupi, Maloberti (La Carne Che Piace): «Incentivare acquisto pastori maremmani per difendere gli animali al pascolo»

Ne è convinto Giampaolo Maloberti, presidente del consorzio di allevatori e macellai “La Carne che Piace”, che commenta le ultime notizie in merito all’avvistamento di questi animali selvatici nei pressi delle aziende agricole

«I lupi non devono più essere considerati una specie protetta. Bisogna attuare misure per limitarne la diffusione». Ne è convinto Giampaolo Maloberti, presidente del consorzio di allevatori e macellai “La Carne che Piace”, che commenta le ultime notizie in merito all’avvistamento di questi animali selvatici nei pressi delle aziende agricole. «Le ultime segnalazioni di branchi di lupi - interviene Maloberti - arrivano dal Lodigiano, dal quartiere Besurica e da Baselicaduce, una frazione alle porte di Fiorenzuola, testimoniando l’avvicinamento degli esemplari alla pianura. A preoccupare, in particolare, sono le sorti delle vacche da latte e dei vitellini, i quali - durante le fasi di pascolo o addirittura nelle stalle - potrebbero essere attaccati dai lupi, comportando un grave danno economico per gli operatori della zootecnia piacentina». 

Per scongiurare eventuali ripercussioni sul settore, Maloberti invita le istituzioni a «eliminare i paletti che limitano la caccia ai lupi», nonché a «promuovere agevolazioni e incentivi, come fatto qualche anno fa dalla Regione Veneto, per l’acquisto di cani pastore di razza maremmano capaci di proteggere gli animali al pascolo dalle incursioni dei lupi». Il presidente del consorzio esorta a «non sottovalutare questa emergenza come fatto in passato nei confronti dei cinghiali».

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