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Malattie acute infettive esterne e croniche degenerative interne

Vaccini dalla Polio al Covid 19 e al cancro: quando Sabin venne a Piacenza

Non c’è rimedio per un morbo sconosciuto.  Per ogni malattia in medicina studiamo la causa, l’insorgenza, le manifestazioni, fino alla diagnosi di probabilità o di “certezza”), la prognosi, la terapia, il follow up.

 Schematizzando vi sono due tipi di patologie: quelle in prevalenza esterne, altre interne (esogene ed endogene). Tipico esempio delle prime le forme infettive e diffusive, delle seconde quelle croniche degenerative, in primis vascolari, dismetaboliche e cancro, ben note e sempre crescenti nelle società “sviluppate” e opulente. Tanto da far delineare negli anni ‘70 e ’80 un “profilo medicosociale della civiltà” con previsione di un progressivo calo, fini all’estinzione, delle prime ed una drammatica crescita delle seconde (vedi L.O. Speciani  “L’uomo senza futuro” Ed. Mursia). La storia ha modificato in parte questa previsione. E’ ritornato a diffondersi il bacillo della tubercolosi ed altre malattie infettive; è comparso l’AIDS, dalle origini e interpretazioni “misteriose” e dibattute (da sicuramente mortale ieri a trattabile oggi).  Le malattie infettive batteriche e ancor più quelle virali hanno un agente “esterno” invisibile e microscopico, ma oggi identificabile e in parte controllabile; potrebbe sembrare che siano più facili da trattare con antibiotici e antivirali, ma spesso non è cosi.

Non aggiungiamo notizie o interpretazioni sul Corona Virus: SARS-COV-2,  che provoca la malattia ( Disease) COVID 19 di origine cinese, molto prima del febbraio 2020. Vi è già un’enorme informazione mondiale, mista purtroppo a luoghi comuni, tendenziosità o interessi ideologici.  (Merita un ricordo  Li Wenliang- novello Ignac Semmelweis geniale ungherese, incompreso al tempo della febbre puerperale- il giovane medico cinese testimone, illuminato e premonitore, perseguitato per aver detto la verità e poi perito nella lotta al contagio da Corona virus). Qualcuno etero (o auto) lesionista è riuscito a far apparire l’Italia come protagonista e centrale dell’unzione pestifera europea (sfruttando nostri incidenti e incompetenze, misti a ritardi o pregiudizi politici).

Si dimentica che l’origine, la natura, il modificarsi e il diffondersi dei virus (“salti di specie”!?) sono assai misteriosi, come il loro eventuale finalismo ( o “darwinismo sociale”?)

Tuttavia in una prospettiva storica dobbiamo ricordare, “historia docet”, che fin dall’ ‘800 i medici, gli infettivologi e i virologi discutono all’infinito su quanto ai fini dell’insorgere della malattia, del contagio e dell’indice di letalità,  dipenda dalla “virulenza” del germe in causa e quanto dipenda dal “terreno” dell’ospite (cioè dalla capacità di resistenza interna del paziente). Ma altresì da quanto risulti dall’interazione e nell’incontro- scontro delle due componenti!  (Oltre ai nuovi effetti dell’invecchiamento della popolazione e dell’inquinamento globale, apparentemente inarrestabile e nefasto)

Anche per le malattie infettive e contagiose (vale a dire provocate da un agente nocivo “esterno” da combattere, eliminare o adattare e controllare, perché può integrarsi e sfruttare, da parassita, il genoma umano) come del resto per tutte le altre forme morbose, deve valere la distinzione fra “Medicina individuale e clinica” e “Medicina sociale e politica” (vedi Guido Baccelli sette volte ministro e primo presidente dei Medici Internisti italiani 1887-1916 e Alessandro Beretta Anguissola presidente SIMI 1979-82, poi al vertice dell’Istituto Superiore di Sanità).

A proposito della varie terapie e ricerca mondiale di vaccini, torna alla mente la venuta da noi del celebre Albert Sabin nel dicembre 1985 e il suo incontro lezione per i medici piacentini (allora presidente Rino Riggio). Le sue parole risuonano ancora in Internet per una sua frase riportata su “Il Medico d’Italia”, grazie ad un fedele resoconto del corrispondente locale dell’allora bisettimanale nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici italiani. A un certo punto il famoso e onesto inventore del vaccino contro la Poliomielite disse che non vi erano ancora vaccini contro le malattie polmonari e l’influenza.

VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE. SABIN: “I Vaccini non hanno funzionato” (Il Medico d’Italia, 1985 n 52-52 pag 3).  Questo titolo e altre affermazioni sono state poi estrapolate dal contesto e strumentalizzate da alcuni “no vax”, per sostenere che Sabin avrebbe detto che non esistevano vaccini efficaci. Per fortuna che negli anni successivi e in particolare nel 2014, sempre anche in rete, un analizzatore accurato di quanto riferito nel resoconto della memorabile relazione di Sabin a Piacenza, ha rimesso le cose a posto, chiarendo inequivocabilmente il senso del suo ampio discorso fisiopatologico e clinico. Oltre che brillantemente autobiografico. Nel nuovo millennio I ricercatori inventano e sperimentano tanti vaccini genetici, con mRNA virale, con vettori diversi (per il cancro terapie con filamenti di DNA o RNA, meglio ancora con sfere SNA…). Il requisito per l’uso umano è sempre di dimostrarne la sicurezza e l’efficacia.  Sabin allora raccontò la sua storia e la decisione, dopo 30 anni di ricerca sui virus, di dedicarsi ancor più allo studio del cancro.

Allora, quasi ottantenne, Sabin ci confidò che avrebbe continuato a coltivare il suo hobby preferito per gli affari internazionali, trasformandolo in indagine sulle “malattie da relazioni internazionali” negli anni che ci separavano al 2000.Carlo Mistraletti-19

Carlo Mistraletti Della Lucia

Società Medicochirurgica di Piacenza

(già corrispondente del Medico d’Italia)

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