rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Bettola

«La montagna deve essere vista come "periferia di Piacenza" e aiutata»

Appennino resistente: la giornalista Maria Vittoria Gazzola è molto legata a Bramaiano di Bettola. «Troppa distanza culturale tra le realtà del nostro territorio, bisogna lavorare tutti insieme per dare un futuro alle nostre aree più spopolate»

Ha girato il mondo – e l’Africa è il Continente alla quale è più affezionata -, ma il suo luogo del cuore è Bramaiano di Bettola. La giornalista Maria Vittoria Gazzola, volto notissimo ai piacentini per la sua lunga esperienza televisiva a Telelibertà, è molto legata al suo “buen retiro” valnurese: dal 2006 vive in estate e nei fine settimana a Bramaiano, piccolissimo centro dell’Appennino. «Ho affittato una casa di proprietà della parrocchia - racconta - ma già dal 1983 al 1999 ho frequentato Spongiola di Roncovero. Questa zona mi è sempre rimastaBramaiano-4 nel cuore, per due anni, dal ’58 al ’60 avevo abitato a Biana di Pontedellolio. Pur venendo dal basso lodigiano – anche se con una mamma di Ziano – ho sempre preferito la collina e la montagna alla Bassa del Po». Così, tramite amici, il primo approdo «di verde, di azzurro di cielo e d’acqua» di Spongiola. «Mi mancava troppa questa vallata, le sue montagne, perfino i sassi del Nure. Sono dovuta tornare». Stavolta a Bramaiano.

A Maria Vittoria chiediamo di raccontare la sua esperienza valnurese. «Mi sono integrata molto bene, mi sono sentita accolta, dai residenti e da quelli che hanno la seconda casa come me. Mi sento come se li conoscessi da sempre e quando non ho voglia di cucinare ho le prelibatezze della signora Delfina – che gestisce un’osteria nel paese - a 100 metri da casa». La giornalista si è inserita anche nel consiglio parrocchiale ed è diventata una collaboratrice della locale Pro loco. «Anche un’altra coppia, padre Michael Lubega accanto alla giornalista Maria Vittoria Gazzola al recente convegno del 40esimo di Africa Mission-2oltre a me, da qualche anno si è trasferita dalla città a Bramaiano. Qua c’è un mondo solidale, in parte credo grazie al parroco don Davide Maloberti. Ho sperimentato la vicinanza di tutti quando, durante una sagra, mi sono infortunata e sono stata soccorsa e aiutata con molta attenzione».

Perché ha scelto proprio Bramaiano? «È comodo, sono in montagna ma rimango collegata con il mondo. Al mattino apro le finestre di casa e vedo le montagne, i boschi e il Nure. A tre km c’è il capoluogo Bettola dove faccio spesa, c’è la piscina, volendo potrei anche andare a cavallo. Qua ci sono amici, villeggianti, bettolesi di ritorno, persone con cui intrattengo relazioni d’amicizia in estate. Il telefono e internet funzionano e insieme ad altri ho pure organizzato una rassegna letteraria».

Bramaiano-2

CHE FINE HA FATTO L’EX PREVENTORIO?

A Bramaiano giace abbandonato da anni l’ex preventorio. «Volevo quasi comprarlo io, poi l’ha fatto una società pavese. Vorrei proprio contattarli per sapere che ne faranno di quella struttura, oggi ci vuole molta fantasia per recuperarlo, anche se il posto rimane stupendo». Forse potrebbe diventare una struttura per il turismo? «All’estero ci sono molte “stazioni di relax” in ambienti agresti, in mezzo ai boschi. Il preventorio sarebbe l’ideale per un’operazione del genere, il bosco intorno ce l’ha». Poco distante, a Roncovero, c’è anche l’ex istituto “San Luigi”. «Bettola – ricorda la giornalista - ha questi retaggi di un’epoca durante la quale si erano sviluppati dei centri di salute per i bambini poveri, poco abbienti, sanitari. I bambini venivano spediti qua da Piacenza, avevano problemi di salute, dovevano respirare l’aria pulita. Sono belle costruzioni, solide, purtroppo abbandonate alla mercé del tempo».

L'ex preventorio di Bramaiano oggi - Passerini/IlPiacenza

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«La montagna deve essere vista come "periferia di Piacenza" e aiutata»

IlPiacenza è in caricamento