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A Cassimorenga come Stonehenge: «Un megalito sulla montagna di Ferriere»

Secondo l'appassionato piacentino Sergio Bersani, due massi con le punte rivolte al cielo suggeriscono i misteriosi monumenti preistorici

Il mistero sullo scopo dei megaliti, le antiche strutture costituite da grosse pietre tagliate e incastrate con una perizia, e anche da blocchi di roccia appuntiti verso l’alto accostati, rimane fitto; si tratta di monumenti ‘muti’, nel senso che chi li ha costruiti o non aveva ancora la scrittura o non ha scritto di loro. Se è il sito inglese di Stonehenge, il paesaggio preistorico più noto e tutelato, megaliti o presunti tali spiccano anche in diverse località italiane. Un esemplare potrebbe forse trovarsi tra noi: a circa un chilometro sopra la frazione Cassimorenga di Ferriere.

A supporlo è Sergio Bersani, lo studioso autodidatta di memorie scientifiche piacentine legate prevalentemente ad aspetti della natura, che dopo averci fatto scoprire il vallo sulla cima del Groppo di Colla che abbiamo illustrato nel precedente articolo, ci ha guidati con Sergio Efosi, alla vista di alcuni macigni che in linea teorica potrebbero essere collegate alle vestigia di un’antica stirpe ligure. 

Bersani era passato tante volte in uno spiazzo sopra Cassimorenga denominato “La rocca di Spiaggi”  senza notare nulla di particolare. Le solite pietre piccole grandi sporgenti dal terreno, tra macchie di cespugli spinosi e maestosi alberi di cui è costellata la zona. 

«Un giorno di tardo autunno – è il suo racconto - sul fare della sera scendevo dal monte Albareto quando lo sguardo mi indirizzava verso alcuni grossi e alti massi di forma vagamente conica con alla base una nicchia scura. Sul lato destro spezzoni di roccia, irti ed affilati mi si delineavano come fossero esseri umani in piedi, rivolti in religioso silenzio, verso quella scura cavità dalla quale ebbi la sensazione di udire uscire  una fievole voce. Fu una cosa fulminea che portò alla mia mente la storia dell'antica frequentazione del popolo ligure in questi luoghi. Si trattava forse di un sacerdote che stava rivolgendo un sermone ai suoi credenti? Poteva essere un luogo sacro dedicato al Dio Pen? Fantasie alimentate forse dalla stanchezza».

«Arrivato a casa – prosegue - dopo aver cenato andai a dormire. Per tutta la notte però coabitai con la visione dei massi. Di buon mattino ripartii verso la Rocca di Spiaggi. L’attenta e minuziosa osservazione di quanto avevo davanti agli occhi mi suggeriva diverse supposizioni che filtravo e rimuovevo con la forza della logica, una però resisteva ad ogni ragionamento contrario: il muto protagonista che aveva assorbito la mia attenzione aveva le sembianze di un antico monumento megalitico. Il grosso monolito con la grossa nicchia scavata in forma rotondeggiante e il secondo masso di dimensioni minori la cui base interna inferiore poggiava su una pietra calcarea modellata a mo' di gradino alla base poteva realmente essere collegato all’antico Dio Pen!. La sistemazione inclinata non addossa i due monoliti creando un cunicolo superiore; quest'ultimo è perfettamente orientato a 180° sul meridiano Nord/ Sud. Ho constatato che a mezzogiorno astronomico locale, corrispondente alle 12 e 22 minuti (ora solare), i raggi solari proiettati da Sud penetrano ed illuminano la cavità sottostante».

Questa serie di elementi ha rafforzato in Bersani l’ipotesi Megalito come possibile culto lunisolare: la cavità ricavata nella roccia quando illuminata dal sole avrebbe consentito a sacerdoti o forse anche a capitribù di trarre auspici, dare indicazioni ai contadini del villaggio per semine e raccolti o celebrazioni di feste. 

LA SCHEDA
Il presunto megalito si trova a metri 910 s.l.m. lat. 44°-39.592’ / long- 9°29,875’ il masso più piccolo è costituito da una roccia di basalto appoggiata e inclinata  su una pietra in calcare chiaramente modellata dall’uomo. La nicchia è stata scavata in un blocco calcareo dalla base di circa metri 2,50 x 3. Il cunicolo superiore tra i due massi è orientato sul meridiano nord-sud. La nicchia misura cm 75 x 75 ed ha una profondità di 150 cm.

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