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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità

Mercoledì 24 luglio sciopero nazionale di quattro ore del trasporto pubblico

Possibili disagi per gli utenti dei servizi Seta delle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza

Seta S.p.A. informa che per domani, mercoledì 24 luglio è stato indetto uno sciopero nazionale di 4 ore del trasporto pubblico, da parte delle Organizzazioni Sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna. L'adesione allo sciopero da parte del personale Seta 20190724_095857-2potrebbe dar luogo a disagi, pregiudicando la regolarità del servizio con modalità differenti a seconda del bacino provinciale di riferimento.

PIACENZA E PROVINCIA

Servizio urbano: possibili astensioni dalle 17 alle 21. Sono garantite le corse in partenza dai capolinea fino alle ore 16,45. Non sono previste corse con partenza dopo le 21.

Servizio extraurbano: possibili astensioni dalle 17 alle 21. Sono garantite le corse in partenza dai capolinea fino alle 16,30 e dalle 20,30.

Il servizio riprenderà regolarmente con le corse che inizieranno dopo il termine delle eventuali astensioni dal lavoro. Le corse garantite anche in caso di sciopero sono indicate nelle tabelle orarie presenti alle fermate e pubblicate nella sezione "Linee" del sito internet www.setaweb.it. Informazioni in tempo reale sugli orari di passaggio dei bus sono disponibili direttamente sul proprio Cisl trasporti-2smartphone/tablet scaricando l’applicazione gratuita “Seta”, disponibile negli store online delle piattaforme Apple ed Android. Il servizio è accessibile anche attraverso la sezione “Quanto manca?” del sito internet di Seta.

Per ogni ulteriore informazione gli utenti possono contattare SETA al numero telefonico 840 000 216 oppure via WhatsApp al numero 334 2194058.

UGL: «ECCO LE NOSTRE RIVENDICAZIONI»

«L’incontro tenutosi in prefettura la mattina del 19 luglio scorso – interviene l'Ugl - caldeggiato anche dalla nostra organizzazione sindacale, ha dimostrato ancora una volta la notevole sensibilità del Prefetto relativamente ai temi del lavoro ed alla necessità di prevenire ogni conflittualità che possa mettere a rischio la pace sociale. Non abbiamo dubbi sul fatto che saranno messe in atto le azione conseguenti a quanto discusso in Prefettura ma teniamo a sottolineare che le problematiche (per altro ben individuate per zone ed orari al punto che quasi sarebbe possibile fare gl’identikit di chi determina le situazioni di disagio attraverso comportamenti violenti ed aggressivi) vanno prevenute affinché le stesse non si verifichino. La presenza delle telecamere a bordo possono essere effettivamente efficaci a patto che eventuali avventori che si rendessero protagonisti di comportamenti impropri non finiscano per godere di una sostanziale impunità, viceversa si rischia di tenerle in uso per “giudicare” la reazione del personale in servizio. Messe in campo le azioni concordate, sarà necessario un successivo momento di verifica e valutazione per appurare se hanno dato il risultato sperato (che ribadiamo dovrà essere misurato sull’efficacia preventiva e non sui tempi d’intervento delle Forze dell’Ordine, per esempio) o se vanno cambiate. I dipendenti di Seta, e le ditte che lavorano in appalto nei servizi terziarizzati ed a contatto con il pubblico, non accettano deroghe alle previste tutele in tema di salute e sicurezza sul lavoro. La quotidiana tensione, il pericolo di aggressioni fisiche, la frustrazione e lo stress di sentirsi impotenti e vittime predestinate non possono essere accettate come conseguenze a latere dell’attività professionale. Con lo sciopero di 4 ore del 24 luglio, unitamente alle altre rivendicazioni, si vuole porre l’attenzione anche su questi aspetti che, a nostro avviso, debbono prevalere su ogni altra considerazione che finisce per inibire la necessaria azione di tutela per chi lavora. Ci auguriamo e sollecitiamo la popolazione di Piacenza e provincia, le forze politiche, il mondo associazionistico, a solidarizzare con i lavoratori di Seta, a sostenerne le giuste rivendicazioni ed a testimoniare che i problemi del trasporto pubblico sono d’interesse sociale. I solerti poliziotti del politicamente corretto con lo sguardo “selettivo” ed il pregiudizio buonista devono trovare quel contrappeso sociale che li annulla».   

LE RIVENDICAZIONI DELLA FAISA CISAL

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