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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Addio a Enrico Prati, l'artefice dell’impero Cadey

L’imprenditore dell’azienda che fu leader nel mercato dei prodotti per la cura della persona è mancato mercoledì 23 giugno, alla soglia dei 90 anni. Il ricordo di una dipendente: «Un vero pilastro, ancora con tanta voglia di imparare»»

Addio a Enrico Prati, l'artefice dell’impero Cadey. Il noto imprenditore si è spento a Piacenza nella mattina di mercoledì 23 giugno, alla soglia dei 90 anni. Sua la celebre azienda che fu leader nel mercato dei prodotti per la cura della persona e delle creme solari con “base” nello stabilimento cittadino di via Ongina. Un capitolo di storia locale e nazionale iniziato negli anni Settanta e proseguito fino alla vendita della società nel 2012. Nel mezzo - sempre sotto la sua guida - decenni di crescita e di grande ascesa per la Cadey, con i marchi Bilboa, Bilba, Cambiapelle e Depilsoap. Lascia la moglie Arabella, i figli Massimo e Federica e cinque nipoti, oltre al ricordo nei tanti piacentini che nel tempo hanno preso parte alla vita delle sue aziende. «Era sempre avanti» ricorda Claudia Bossalini, sua dipendente dal 2012, prima nel call center e poi nel negozio della Cogeco, proprietà della famiglia Prati.

«Un’intelligenza a tutto tondo  - racconta  - aveva inventato tanti prodotti innovativi per la depilazione e sempre investito nella pubblicità, ne riconosceva l’importanza e aveva lavorato con le maggiori reti televisive. Per girare il famoso spot con protagonista Ilary Blasi erano andati ai Caraibi, non badava a spese. Mi raccontava che per il brand “Bilboa” si era ispirato a Rocky Balboa, era un periodo in cui andava molto e cercava un nome che restasse facilmente impresso nella mente delle persone».

«Un vero pilastro - prosegue Claudia - un uomo ironico, sensibile ed estremamente generoso, si riteneva fortunato e diceva sempre di aver lavorato divertendosi». Una figura tuttora presente e attiva: «A quasi 90 anni aveva uno smartphone di ultima generazione e ancora una gran voglia di imparare, con il “dottore” si poteva parlare di tutto».

«Non mi ha mai fatto sentire una dipendente, mi ha accolta come una figlia – aggiunge Claudia – ha dato lavoro a moltissime persone, aveva un team che è stato al suo fianco per oltre quarant'anni. Mancherà tanto e ha lasciato un bellissimo ricordo».

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