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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nel quartiere Roma sempre più persone vivono negli ex negozi

La segnalazione del consigliere Giardino: «Aumentano i “bassi”, le abitazioni al livello della strada ricavate da attività commerciali»

«A Bari si chiamano “sottani”, a Napoli sono conosciuti come “bassi”. Si tratta di abitazioni al piano terra di un edificio, costituite da una stanza che si affaccia direttamente sulla strada e che svolge contestualmente le funzioni di cucina e camera da letto. Quindi, luoghi dove tutti i membri di una famiglia convivono in uno spazio molto limitato. I più estesi presentano una seconda camera, sulMichele Giardino-7 fondo. I più moderni, addirittura i servizi igienici. Non v’è dubbio, però, che queste abitazioni siano espressione di disagio economico e sociale. Ebbene, anche a Piacenza stanno comparendo i primi bassi». La segnalazione arriva da Michele Giardino, consigliere comunale del Gruppo Misto ed esponente locale della “Buona Destra”. Giardino ha osservato quanto sta succedendo nella zona di via Roma, via Pozzo e vie limitrofe.

«Sta accadendo qualcosa di differente – rileva Giardino - rispetto a ciò che accade in pieno centro, dove gli ex negozi si trasformano in box auto. Qui le botteghe del piano strada stanno diventando abitazioni. Ho postato le foto di alcune di queste realtà. Un muro con una porta e una finestra, e si può iniziare a vivere a un centimetro dal marciapiede e dalla via trafficata. Non ho dati puntuali su chi viva o stia per iniziare a vivere in questi primi sottani piacentini, ma vincerei facile se scommettessi che ad abitarli non sia la locale borghesia». Si tratta, infatti, di cittadini immigrati che hanno ricavato un’abitazione in un luogo che ospitava fino a qualche tempo fa un negozio.

«Da tempo sollevo il problema – aggiunge il consigliere - della carenza di case popolari e più volte ho evidenziato – restando purtroppo inascoltato – la necessità di fare investimenti anche comunali su questo fronte, acquistando - da imprese private - appartamenti invenduti (qualche euro, dei tanti arrivati in città a seguito del Covid, poteva essere speso così). Leggevo alcuni giorni fa che a Barcellona, per esempio, il Comune promuove politiche di esproprio degli appartamenti non locati da oltre due anni. Misura probabilmente eccessiva, ma che pone al centro del dibattito il ruolo che ogni Comune dovrebbe assumere per affrontare l'emergenza abitativa e per gestire il relativo mercato immobiliare».

«In molte città, pure italiane, i quartieri degradati vengono sottoposti a processi di rigenerazione urbana, quando non addirittura di gentrificazione. A Piacenza, uno dei quartieri più declassati della città - quello di via Roma, per l’appunto - subisce invece un processo di ulteriore involuzione, con famiglie che iniziano a vivere al livello della strada (voglio almeno sperare che le pratiche urbanistico-catastali e di abitabilità siano tutte in ordine). Di questo passo, tra quanto tempo ci toccherà vedere i panni stesi tra un palazzo e l’altro, come nei Quartieri Spagnoli?».

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