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Venerdì, 19 Aprile 2024
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«Nell’area di San Martino la nuova scuola di Bobbio per l’Alta Valtrebbia»

Il comitato “Terme e Valtrebbia” aggiorna sul confronto con i sindaci dell’Unione in merito al futuro dell’area e dell’ospedale di comunità di Bobbio

Si è tenuto, giovedì 8 luglio, un incontro tra l’associazione “Comitato Terme e Valtrebbia” e i sindaci dell'Unione dei comuni Valtrebbia e Luretta. «Abbiamo riaperto il discorso sulle acque termali a Bobbio – spiega il comitato in una nota - e sul terreno di San Martino. La notizia migliore sarebbe stata “riaperto un punto termale”, ma per il momento questa notizia non c’è. Sulle acque termali ci dobbiamo accontentare di un passo più corto. L’Unione ha confermato due documenti, di un anno fa, in cui c’era l’impegno ad effettuare i carotaggi conclusivi su San Martino ed a chiedere i fondi (20mila euro) alla Regione. Facendo un bilancio, la conferma dell’impegno è un risultato modesto, dato che è passato un anno e siamo ancora lì. Certo, è stato un anno di campagne elettorali e di Covid, dove tutto si è rallentato e stravolto. È un risultato buono che sindaci e presidente abbiano confermato l'impegno a far chiarezza sulla presenza di acque termali sotto San Martino come conclusione della precedente indagine. È un risultato buono se si pensa che il discorso sulle acque termali oggi è ancora aperto, quando per tutti si era chiuso nel 2016 con il fallimento della società Terme Bobbio Village, partner col Comune di Bobbio di ripetuti accordi».

«È però un risultato zero – prosegue l’associazione - se alle parole non seguono i fatti: cioè interessamento attivo, telefonate, controlli, quello che ogni amministratore fa per raggiungere gli obiettivi a cui tiene. Inoltre sul terreno di San Martino, ancora all’asta per 350mila euro, c’è stata in questo incontro una affermazione notevole sulla sua destinazione d’uso. Il presidente dell’Unione Roberto Pasquali si è dichiarato ufficialmente favorevole ad un utilizzo pubblico, per una scuola antisismica. Se avrà seguito un progetto di edificio scolastico o una zona parcheggio-navetta per alleggerire la sosta selvaggia sulla strada statale 45, sarà una buona notizia. Questi utilizzi pubblici non escludono il completamento dell’indagine sulla presenza di acque termali. Nel caso di conferma, l’area di 55mila metri quadrati di San Martino è abbastanza vasta da non escludere l’installazione di un punto prelievo-trattamento termale».

«Nell’incontro con i sindaci dell’Unione si è anche discusso sulla situazione OsCo di Bobbio. Le rassicurazioni date riguardano per ora l’aumento dei posti di riabilitazione, lunghe degenze e forse anche una piccola chirurgia di emergenza. Se queste saranno le funzioni, la preoccupazione è che si caratterizzi come un polo riabilitativo, funzionale all'intera provincia. Sicuramente utile, ma se l'obiettivo è di avere per la Valtrebbia un “piccolo ospedale”, mancano altre funzioni qualificanti. Poichè per l’alta Valtrebbia, Valdaveto, Alta Valtidone il bisogno è di poter contare nuovamente su di un ospedale, di nome e di fatto, anche se piccolo, saranno necessari altri chiarimenti. Resta anche da valutare l'intreccio tra le prestazioni del presidio ospedaliero di Bobbio con quelle offerte dalla Casa della Salute, di cui ancora non si conoscono gli sviluppi. Fa piacere sapere i sindaci interpreti del bisogno di una sanità territorialmente ben distribuita: sappiamo però che questo obiettivo alla fine deve fare i conti con la riscrittura del Piano sociosanitario provinciale, da cui dipendono strategie e risorse».

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