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«Niente finanziamenti regionali ai carotaggi su San Martino»

La preoccupazione del comitato per lo stop al percorso verso il recupero dell’area: «Delusi, manca la volontà politica per i carotaggi»

Alla richiesta fondi inoltrata dall’Unione comuni val Trebbia e Luretta per concludere i carotaggi su San Martino la regione ha  riconosciuto solo 25 punti, altri progetti ne hanno avuti molti di più. «Quindi niente carotaggi per il 2021 – commenta Silvana Allesti del comitato delle Terme -. Con questa battuta d’arresto la partita si chiude? Sul versante fondi assegnati dal bando geositi certamente sì, per quest’anno. Sul versante chiarezza sulla presenza di acque termali no, dal 2018 domanda è aperta, ancora  resta aperta e aspetta una risposta. Anche sul punteggio ci sono chiarimenti da fare. E’ ragionevole che venga attribuito un punteggio aggiuntivo ai progetti di cofinanziamento (parte dei fondi forniti dalla regione e parte dal soggetto richiedente). E’ ragionevole che abbiano maggior  punteggio le richieste dove vengono evidenziati  scopi e ricadute del progetto sul territorio. In questa cornice se viene inviata una domanda fondi escludendo il cofinanziamento, senza corredarla di richiami alle ricadute economiche-sanitarie delle acque termali in una provincia sprovvista, che probabilità ci sono che la domanda ottenga un punteggio funzionale ai fondi? E soprattutto, da cosa si ricava che la domanda è sostenuta dalla volontà politica?

«Non si tratta di opinioni del Comitato, deluso dallo stop ai carotaggi, sono fatti che emergono dai criteri per il punteggio e dal tipo di richiesta che l’Unione ha inoltrato. Non solo il discorso non si chiude, ma apre altre domande. Abbiamo la delibera 37, dell’8 agosto 2019, che esprime la volontà dei sindaci dell’Unione di appurare la presenza di acque termali a cui fa seguito una richiesta al minimo indispensabile, che non offre elementi atti ad avere punteggio, cioè ad ottenere i fondi».

«L’associazione Comitato Terme e val Trebbia  e  l’Unione hanno in comune l’obiettivo della chiarezza sulle acque termali. Non risulta che la delibera 37 sia stata sconfessata. Abbiamo chiesto all’Unione  quali vie di finanziamento intenda  percorrere  per  metterla in atto. Oppure i sindaci scelgono di  mandare al macero soldi pubblici già spesi e  i risultati della prima parte dell’indagine? Nella scorsa estate come molti abbiamo partecipato con interesse a convegni a Cerignale, Bobbio e altrove dove si raccomandava la valorizzazione delle risorse. Perché  allora far cadere nel nulla una risorsa che può dar molto all’economia della val Trebbia e alla prevenzione sanitaria della provincia?».

«Il comitato e i cittadini – conclude Allesti - che aspettano una risposta sulle acque termali, chiedono semplicemente di attuare le delibere votate all’unanimità e di perseguirne gli obiettivi. Sull’altro punto sensibile, la destinazione d’uso di San Martino, il Comitato ritiene sia fondamentale un confronto pubblico con tutti i soggetti in causa. E’ questa dimensione pubblica che va costruita, perché sappiamo che quella informale e personale si avvia per conto proprio, senza bisogno di cure. Dato che la dimensione pubblica, di decisione condivisa è un percorso  accidentato e  non facile cominciamo a  lavorarci e  a pensare il dove, come, per  cosa, con chi, quando».

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