«Nell’attuale ospedale i cantieri procedono solo a stralci con disagi per tutti»

«Gli interventi utili per una riqualificazione dei reparti dell’ospedale di Piacenza si possono fare solo così, spostando i pazienti nelle altre strutture ospedaliere, in questo caso Fiorenzuola, per qualche tempo. E poi riportarli nel reparto ristrutturato». Così Paola Bardasi, direttore generale Ausl, ha toccato ancora una volta il tema della necessità di un nuovo ospedale a Piacenza, che ha bisogno di nuovi spazi e più moderni. La questione è stata ripresa inaugurando metà reparto di Geriatria. Un taglio del nastro salutato con entusiasmo da medici e infermieri che lavorano nel reparto, che a breve vedrà partire il secondo stralcio, per l’altra ala della struttura di via Taverna.

«Gli interventi - prosegue Bardasi - si possono fare solo con cantieri a stralci e disagi. Ci rendiamo conto che sia pesante, sia per i professionisti che per i pazienti, ma anche per le imprese che effettuano i lavori. Per la Geriatria abbiamo spostato 18 posti a Fiorenzuola e ora abbiamo delle camere più belle e confortevole, con i bagni per disabili, che prima non c’erano. Facciamo tutto nell’attesa del nuovo ospedale».

«Anche noi stiamo aspettando il nuovo ospedale», le ha fatto eco il sindaco Katia Tarasconi. «Siamo consapevoli come voi della fatica che si prova a ristrutturare i reparti e ad avere i pazienti in cura nello stesso momento. Aspettiamo il momento giusto per dire insieme che avremo il nuovo ospedale».

A favore del nuovo ospedale si è schierato anche il direttore del reparto di Geriatria, Lucio Luchetti. «Il nuovo ospedale ci vuole, è una necessità per adeguarci alle evoluzioni della medicina. Per cui un ospedale con un blocco unico, moderno, con una serie di comfort per le sale operatorie e gli ambulatori. È evidente che tutto quello che viene costruito ex novo può applicarsi meglio alle evoluzioni».