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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mobilitazione / Corso Europa / Via Roberto Goitre

«Non vogliamo essere la vittima sacrificale del nuovo ospedale». Parte una raccolta di firme

Contro il progetto del nuovo nosocomio in area 5, all'interno della tangenziale, alcuni residenti tra Farnesiana e via Goitre/Bubba hanno iniziato a organizzarsi: «Abbiamo comprato casa qui perché è un quartiere residenziale e tranquillo»

«Non vogliamo assolutamente inserirci in una diatriba politica. Non ci interessa da quale parte arrivino le proposte o i progetti per il futuro nuovo ospedale. Però vogliamo tassativamente evitare che le ripercussioni di questa struttura ricadano sulle spalle degli abitanti di un quartiere che è residenziale. Non vogliamo essere la vittima sacrificale del nuovo ospedale di Piacenza».
E' così che in queste ultime settimane un nutrito gruppo di residenti dell'area 5 - quella tra la Strada Farnesiana e via Bubba all'interno della tangenziale, dove la nuova amministrazione Tarasconi è intenzionata ad edificare la futura struttura sanitaria cittadina - si è attivata per iniziare una raccolta delle firme, ovviamente contro la realizzazione di un nosocomio di quattro piani in quest'area.

«Questo è sempre stato un quartiere residenziale, qui la gente ha acquistato casa da anni proprio perché era una zona tranquilla. Il nuovo ospedale porterebbe soltanto dei disagi ai tanti residenti che perderebbero la quiete, e non solo».

I promotori spiegano che la loro iniziativa è nata nel corso dell'estate, quando - dopo l'insediamento della nuova Giunta - hanno iniziato a circolare le prime notizie (peraltro già annunciate nel corso della campagna elettorale per le ultime elezioni amministrative) sullo spostamento del progetto dalla zona 6 fuori dalla tangenziale vicino al carcere (come previsto dalla precedente amministrazione Barbieri) alla zona 5, sempre in zona Farnesiana ma all'interno della tangenziale. Quindi inevitabilmente più a ridosso delle case.

«Ciò che ci ha infastidito, e ci ha convinto a mobilitarci - sottolineano i promotori - è il fatto che nelle varie interviste sui giornali alla sindaca e agli assessori competenti, la questione dei residenti di questa zona pare proprio non essere stata presa minimamente in considerazione. Come se noi non contassimo nulla in questa partita: nessuno ha mai preso seriamente in considerazione l'impatto che il nuovo ospedale avrebbe sulla popolazione di questa ampia zona residenziale».

«Desideriamo ribadire - spiegano ancora - che non siamo dei tecnici, quindi non ci permettiamo di affermare se e quale area possa essere migliore di un'altra. Non ne abbiamo le competenze. Quello che però è certo è che si prospetterebbero troppi problemi per le tante famiglie che vi abitano. A iniziare dalla qualità dell'aria. Già stiamo pagando sulla nostra pelle l'aumento esponenziale del traffico in tangenziale, frutto del continuo aumento della logistica di questi ultimi dieci anni. Se arrivasse anche il nuovo ospedale, ci sarebbe un aumento del traffico stimato in circa 3mila auto al giorno, con un inquinamento che ricadrebbe unicamente sulle spalle di centinaia di famiglie che abitano qui da anni».

Per i residenti, dunque, il nodo principale è certamente quello dell'impatto sulla viabilità tra le case nel quartiere, e in particolare quello «dell'impossibilità dichiarata dalla sindaca stessa di effettuare modifiche alla viabilità: questo viene propagandato alla fine come un risparmio sui costi visto che si utilizzerebbe la viabilità già esistente per raggiungere il parcheggio del nuovo ospedale: via Goitre, per chi esce all'Uci Cinema dalla tangenziale, e strada alla Madonnina. Nell'altro progetto, invece, non vi sarebbe stato alcun impatto sulla viabilità locale perché sarebbe stata realizzata una nuova uscita della tangenziale che avrebbe condotto direttamente all'ospedale senza attraversare minimamente la città».

«Da considerare, non da ultimo - concludono - anche il problema del via vai delle ambulanze e dell'elisoccorso che atterrerebbe in cima al nuovo complesso di quattro piani, a 70 metri in linea d'aria dalle case più vicine, oltre anche alle problematiche del rumore di sottofondo delle torri di servizio nelle quali prendono posto gli impianti tecnologici attivi 24 ore su 24 al servizio dell'ospedale. E così addio quiete».

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