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Oltre 220 partecipanti agli itinerari tra gli spazi pubblicitari riconvertiti a opere artistiche

Si è conclusa sabato 5 giugno a Piacenza la prima edizione di “cARTElloni, l'arte si fa per strada”: «Un successo che mai ci saremmo aspettati»

Si è conclusa, con le visite guidate tenutesi sabato 5 giugno, la prima edizione di “cARTElloni, l'arte si fa per strada”, promossa dall'associazione 18-30 in collaborazione con i Gruppi Giovani di Piacenza Musei e Amici dell'Arte. Oltre 220, complessivamente, i partecipanti agli itinerari tra gli spazi pubblicitari temporaneamente riconvertiti, sul territorio, a opere artistiche, ma sono circa un migliaio le scansioni registrate in media sul Qr Code di ogni cartellone, per scoprire la biografia dell'artista e maggiori informazioni sui contenuti dell'opera esposta. «Un successo che mai ci saremmo aspettati», commentano, con soddisfazione, il presidente di 18-30 Giulio Taroni e la curatrice Ludovica Lamoure, sottolineando che «l'intera manifestazione è stata prodotta, organizzata e pensata da ragazzi under 30, con un budget di soli 2000 euro a coprire l'organizzazione dei workshop destinati ai ragazzi con disabilità, i costi per i materiali artistici e promozionali, nonché la stampa dei cartelloni. Fondamentale è stato il supporto dell'assessore alle Politiche giovanili nella fase di realizzazione del progetto e nel rapportarci con Ica, che gestisce gli spazi pubblicitari». A condividere l'orgoglio per la buona riuscita dell'iniziativa, tra le proposte vincitrici dell'ultima edizione del bando “Giovani Protagonisti”, è l'assessore alle Politiche Giovanili Luca Zandonella, che rimarcando il riscontro estremamente positivo da parte della cittadinanza – documentato anche dai media locali – si augura che «questo sia solo l'inizio di un percorso che potrà coinvolgere, in misura crescente, giovani artisti in eventi creativi e di impatto particolarmente significativo per la comunità. L'obiettivo prioritario del mio assessorato è proprio quello di sostenere il talento e le idee dei ragazzi, a maggior ragione quando hanno un risvolto importante in termini sociali, culturali e di aggregazione». «Da parte nostra – concludono Giulio Taroni e Ludovica Lamoure – contiamo di rinnovare l'evento anche per l'edizione 2022, in modalità ancor più incisive e legate a un calendario di attività collaterali, tra cui anche i laboratori creativi in cui vorremmo coinvolgere un maggior numero di associazioni impegnate a sostegno della disabilità. Ci piacerebbe, infine, istituire un premio, contribuendo così a far conoscere ulteriormente il volto di Piacenza come città d'arte».

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