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Lunedì, 25 Settembre 2023
Le reazioni / Borgonovo Val Tidone

Operaia morta in vetreria, i sindacati: «Più investimenti per sicurezza»

Infortunio mortale sul lavoro in Vetreria a Piacenza, Assemblea permanente dei colleghi della vittima. Rossi (Filctem Cgil), Pellizzari (Femca Cisl), Leonelli (Uiltec): "Mai più morti sul lavoro"

Assemblea permanente alla Vetreria di Borgonovo, dove questa notta un terribile incidente sul lavoro  ha strappato alla vita Nicoletta Paladini, 50 anni. La produzione si è interrotta e le colleghe e i colleghi sono in assemblea permanente per chiedere che mai più si debba piangere una donna o un uomo che esce da casa per lavorare non vi fa più ritorno.

«Il nostro cordoglio - si legge in una nota a firma di Stefano Rossi, segretario generale Filctem Cgil Piacenza, Massimo Pellizzari, Femca Cisl Parma-Piacenza, Sara Leonelli, Uiltec-Uil - va alla famiglia di Nicoletta Paladini e come rappresentanti dei lavoratori vogliamo esprimere la nostra vicinanza a parenti, amici e colleghi. Oggi, occorre ribadire che la strage, perché di questo si tratta, delle morti sul lavoro non si ferma, e la responsabilità cade su tutte e tutti noi».

«Usare la parola incidente - scrivono - sta diventando insopportabile, questi non sono solo incidenti disgraziati, ma sono dovuti al fatto che servono maggiori investimenti per le lavoratrici e i lavoratori a garanzia della loro sicurezza, di cui oggi si percepisce una grave carenza. Negli ultimi anni da più parti è venuta avanti una narrazione che ha visto il lavoro più come un costo che come una risorsa. Non vanno messe in discussione norme del codice degli appalti che con la logica della semplificazione intervengono sul costo del lavoro smantellando regole e diritti. Vanno rafforzati gli organismi di controllo e di ispezione e la medicina del lavoro sul territorio. Non è più tempo di parole, ma di azioni concrete, e di messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, e di interventi per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Non possiamo adattarci passivamente alla registrazione delle morti sul lavoro con un anonimo focus. Lo sdegno e il dolore non durerà solo per il tempo imposto dalle circostanze ma rimarremo al fianco delle compagne e dei compagni di lavoro di Nicoletta per sostenerli con tutti i mezzi necessari. Rilanciamo, infine, l’appello affinché si trovino risposte adeguate e concrete, anche attraverso l’apposito Osservatorio sugli infortuni presieduto dal Prefetto di Piacenza, e si mettano pertanto in atto tutte le misure per far cessare questa strage, su cui più volte è anche intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo maggiori risorse per aggiornare le misure e gli interventi a tutela dei lavoratori, più formazione adeguata e specifica, controlli rigorosi e per affermare una rinnovata cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro e perché certi episodi non si ripetano più. Vogliamo e dobbiamo riaffermare il concetto mai piu’ morti sul lavoro».

Il cordoglio del sindaco di Borgonovo

«La disgrazia è enorme – sono le parole del sindaco Monica Patelli - la situazione è davvero delicata. Io e tutti gli amministratori di Borgonovo, insieme agli uffici, ci stringiamo in un forte abbraccio alla famiglia, in un rispettoso silenzio».

La nota della federazione USB di Piacenza
«La morte di Nicoletta Paladini, l'operaia rimasta schiacciata nella vetreria di Borgonovo durante il lavoro notturno si inserisce in una vera e propria strage di lavoratori. Ad oggi i morti sul lavoro in Italia sono arrivati a circa 800 con un incremento del 32% sul 2021 (al netto dei decessi per covid). Si scrive "incidente", ma si legge "omicidio". E' la ricerca del massimo profitto da parte degli imprenditori che impongono ritmi insostenibili, quando addirittura non arrivano ad aggirare le norme e gli strumenti in grado di tutelare la sicurezza, che è causa della strage. USB ha depositato al Parlamento, nell'aprile di quest'anno, una proposta di legge per introdurre il reato di omicidio sul lavoro con un incremento delle pene fino a 18 anni di carcere per i datori di lavoro inadempienti alle normative. È una misura che intervenendo su una rigorosa redazione del DVR, il Documento di Valutazione del Rischio, obbliga ad una analisi stringente sui pericoli dei processi lavorativi, sulla definizione precisa delle misure di prevenzione responsabilizzando fino in fondo il padrone, pena il carcere. Il nostro paese ha due primati europei che vanno abbattuti: 1) siamo gli unici ad avere avuto negli ultimi 30 anni (dal 1992 al 2022) un arretramento dei salari del 2,9%, 2) abbiamo il maggior numero di morti sul lavoro. Il padronato italiano paga poco e ci ammazza di più. A Piacenza, sempre quest'anno, sono drasticamente aumentati gli incidenti sul lavoro e le denunce di malattie professionali; la morte di Nicoletta suggella oggi il degrado di questa situazione. È venuto il momento dello sciopero generale provinciale per dire basta! Se non ora quando?».

Il cordoglio del Pd

«È grande la tristezza – intervengono anche il Partito Democratico di Piacenza e i Giovani Democratici di Piacenza - per l'operaia portata via da un nastro trasportatore questa notte a Borgonovo. È grande soprattutto perché non è possibile tollerare che si possa morire di lavoro ancora oggi. La sicurezza deve essere al primo posto quando si parla di lavoro. Il nostro impegno è e sarà massimo perché la cultura della prevenzione si affermi sino a sconfiggere questa piaga che affligge il nostro Paese. Lo dobbiamo a tutti coloro che hanno perso un loro caro o una loro cara, che sia in una fabbrica, su una strada o in un cantiere. Come Partito Democratico di Piacenza e Giovani Democratici di Piacenza esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai conoscenti della vittima».

La nota del consigliere regionale FdI Giancarlo Tagliaferri
«Sono rimasto sgomento quando ho appreso di una giovane lavoratrice rimasta vittima di un incidente sul lavoro a Piacenza. Si tratta di una nuova vittima di una piaga che bisogna estirpare con più controlli e più formazione. E' compito di tutti recuperare il tempo perduto. Ai famigliari della vittima, ai suoi colleghi di lavoro e ai suoi amici rivolgo sentite condoglianze».

L’intervento del sindacato Si Cobas

«Abbiamo appreso in mattinata della morte (non la chiameremo tragica) di Nicoletta Palladini, operaia rimasta schiacciata nella vetreria di Borgonovo durante il lavoro notturno alle 3 di notte. Non è la prima volta in cui ci tocca prendere parola dopo una morte del genere. Ricordiamo Romina, schiacciata mentre si recava al polo logistico di Castello l’8 novembre 2019. Ricordiamo anche Abd El Salam e Adil, ammazzati dai camion mentre scioperavano. Situazioni e dinamiche diverse, ma accomunate dalla ferocia con cui oggi si va declinando il mondo del lavoro. Una ferocia che parte dai bassi salari, che prosegue nella persecuzione penale e violenta verso le organizzazioni che rivendicano con metodi efficaci trattamenti migliorativi, e che ha il suo climax nell’assoggettamento complessivo della vita delle persone ai ritmi e ai tempi di lavoro. Nicoletta è morta schiacciata tra un nastro trasportatore e un carrello. Nicoletta è morta per mancanza di sicurezza, che è la prima voce nei tagli di ogni azienda e il primo fattore a saltare laddove dilagano i contratti a termine. Ma Nicoletta è morta anche per l’obsolescenza delle leggi-quadro a tutela dei lavoratori: mancano gli strumenti, anche all’interno di quella Legge 300/1970 (lo Statuto dei Lavoratori) oggi sempre più sotto attacco, che contemplino meccanismi di difesa coerenti alle nuove forme e tempistiche del lavoro. Il lavoro notturno è particolarmente esposto. Serve una revisione in senso espansivo dello Statuto, che contempli maggiori pause e aree di ristoro per gli operai. Serve un parametro che imponga un maggior numero di addetti alla movimentazione merci nei turni notturni, contemplando così nuove assunzioni. Purtroppo, lo vediamo con i continui attacchi al diritto di sciopero andati in onda anche a Piacenza, la revisione allo Statuto dei lavoratori sta avvenendo, ma in senso contrario. Domani si celebrerà alla Tribunale del Riesame di Bologna la richiesta della Procura di Piacenza di rimettere le misure cautelari tolte ai militanti del S.I. Cobas: cadute le frottole sulle “associazioni a delinquere” più improbabili della storia, le misure sarebbero ora motivate solo dalle azioni (vincenti) di sciopero portate avanti dal Sindacato. Senza una modifica legislativa, ecco che si va a invalidare, a svuotare dall’interno, la parte più importante dello Statuto dei Lavoratori. Un attacco che fa il paio con le indicazioni istituzionali di aderire (o dialogare, si veda l’ultima “cabina di regia” tenuta in Prefettura) solo con i sindacati più inclini alle posizioni padronali, bypassando completamente gli articoli che danno diritto di rappresentanza ai sindacati scelti dai lavoratori. In questo clima, è normale che anche la politica dorma e guardi altrove, ad esempio non realizzando le opere urbanistiche necessarie a mettere in sicurezza gli accessi ai grandi poli industriali e logistici in provincia. Un degrado culturale (e amministrativo) complessivo, nel quale poi avvengono anche le morti sul lavoro di cui tanti non si fanno vergogna di utilizzare per vuote dichiarazioni di solidarietà e cordoglio. Non chiediamo parole, chiediamo fatti, norme e salario. Per noi, per chi sta sotto, da oggi anche per Nicoletta».

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