Operaio folgorato, Tagliaferri e Callori: «Scelte gestionali da rivedere». I sindacati chiedono chiarezza
I consiglieri Regionali chiedono alla Giunta di intervenire il prossimo 25 ottobre al tavolo della trasparenza sulla dismissione della centrale. I sindacati: «Incontro il 27 settembre per valutare se i lavori affidati in appalto influiscano sui livelli di sicurezza delle operazioni»
Un'inversione di tendenza nelle scelte gestionali della Sogin, società pubblica che si occupa dello smaltimento e della gestione dei rifiuti radioattivi, dopo che un operaio è stato folgorato da una scarica elettrica nella centrale di Caorso mentre stava lavorando a dei quadri elettrici. Lo chiedono Giancarlo Tagliaferri e Fabio Callori di Fratelli d'Italia in un'interrogazione, facendo il punto sull'incidente, le cui cause devono ancora essere accertate, e chiedendo alla Giunta di intervenire il prossimo 25 ottobre al tavolo sulla trasparenza sulla dismissione della centrale, a cui parteciperà l'assessore regionale,
«Le organizzazioni sindacali si scagliano contro le esternalizzazioni della manutenzione interna alla quale, negli anni, si è affidata la Sogin. Al momento è previsto un vertice sulle modalità con cui vengono eseguite le gare d'appalto per le esternalizzazioni dei servizi, le garanzie di sicurezza generali nel sito e l'alta percentuale di vittime di incidenti che si riscontra nei dipendenti nelle ditte in appalto», affermano i consiglieri.
La minore autonomia di gestione diretta dei siti sensibili sacrificata all'accentramento romano, secondo Tagliaferri e Callori, si configura come un ulteriore fattore che suscita dubbi sulla potenziale perdita di controllo sulla sicurezza. «Evidentemente- aggiungono- i dipendenti Sogin sono stati progressivamente ridotti invece di puntare su operatori interni altamente specializzati e adeguatamente formati per il delicato compito cui sono chiamati».
CGIL, CISL E UIL: «Valutare se il crescente numero di lavori affidati in appalto influisca sui livelli di sicurezza delle operazioni»
«Ciò che è successo alla centrale di Caorso nel pomeriggio del 25 settembre ci preoccupa moltissimo. Chiediamo con urgenza di avere contezza di tutti i dettagli dell’infortunio di cui è stato vittima un lavoratore: va fatta piena chiarezza e invitiamo Sogin a condividere tutte le informazioni con i lavoratori e i loro rappresentanti».
Cgil, Cisl, Uil di Piacenza insieme alle categorie dei metalmeccanici (Fim, Fiom, Uilm) e degli elettrici (Filctem, Flaei, Uiltec) affidano a una nota stampa il commento e le considerazioni dopo il gravissimo infortunio avvenuto ieri in un edificio del complesso della Centrale nucleare di Caorso. «Prima di tutto esprimiamo tutta la nostra solidarietà al lavoratore rimasto folgorato e dichiariamo fin da subito la nostra disponibilità nei confronti della famiglia, a cui offriamo il massimo supporto. Da quello che abbiamo appreso, la criticità è da ricercare in un problema a una “blindosbarra” che, ancora in questi minuti, non è per nulla stato chiarito. Rispetto allo smantellamento e alla manutenzione di questi manufatti, ossia delle "blindosbarre" conduttrici di energia elettrica ad alto voltaggio, abbiamo chiesto e chiediamo ancora massima chiarezza». «Incidenti così non ne devono accadere - dicono i sindacati -. Valuteremo inoltre se, come denunciato già in precedenza, la riduzione di personale da parte di Sogin, e il relativo ricorso a un crescente numero di lavori affidati in appalto influisca sui livelli di sicurezza delle operazioni. L’incontro già previsto per venerdì 27 sarà utile per affrontare tutte le questioni ancora sul tavolo».