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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ospedale di Fiorenzuola, i primari: «Sinergia tra i reparti per non interrompere il percorso riabilitativo»

Gianfranco Lamberti, direttore dell’Unità spinale e riabilitazione intensiva dell’Ausl di Piacenza, e Sergio Orlando, primario della Medicina dell’ospedale di Fiorenzuola, guideranno il polo riabilitativo che sorgerà nel nuovo blocco B

Gianfranco Lamberti, direttore dell’Unità spinale e riabilitazione intensiva dell’Ausl di Piacenza, e Sergio Orlando, primario della Medicina dell’ospedale di Fiorenzuola, guideranno il polo riabilitativo che sorgerà nel nuovo blocco B in ultimazione. Lamberti, anche lui colpito dal Covid, ha seguito a distanza l’evolversi della realizzazione del polo ed ora è «ottimista: il gruppo di Villanova si è consolidato nel corso degli anni, ora è pronto e l’inizio di una nuova esperienza darà sicuramente forza». «Ci aspettano sfide importanti – ha detto Lamberti – e progressivamente faremo girare al massimo i motori. Il personale medico e non solo con la formazione acquisita e che si acquisirà consentirà di aprire un discorso scientifico, avviando rapporti con la società scientifica e le Università. Ci sono tutte le possibilità per iniziare benissimo, è importante sentire la vicinanza dell’Azienda e della politica che ci sorregge e ci aiuta».

Il collega Orlando ha «sempre creduto nel progetto dell’ospedale di Fiorenzuola: è un’occasione irripetibile per tutta la sanità piacentina e per il reparto di Medicina» che dirige. Poi ha auspicato alla «sinergia tra i reparti: un ospedale intero partecipa nel percorso di una tipologia di malato complessa e importante» e a Fiorenzuola avranno «una risposta a trecentosessanta gradi: come Medicina ci integriamo nel percorso dei malati con la presenza stabile di internisti per non interrompere un percorso riabilitativo». Facendo l’esempio del Covid («Fiorenzuola ha partecipato alla risposta dell’Azienda a questa situazione») Orlando ha spiegato che il reparto di cui è primario «si trasforma e prende le caratteristiche del piccolo ospedale, sempre orientato al soddisfacimento dei bisogni della popolazione, ma in collaborazione con i reparti riabilitativi: maggiore specialità, il pronto soccorso, le sale operatorie e l’integrazione con il territorio, conducono alla visione di un ospedale moderno, elastico, che fa fronte ai bisogni della popolazione e del malato con prestazioni di alto livello professionale ambulatoriale e in rete con gli ospedali dell’Azienda». «E’ un’occasione buona per collaborare in maniera fattiva» ha concluso Lamberti, spiegando come, per esempio, le sale operatore potranno essere necessarie al fianco dei polo riabilitativo e non solo. L’obiettivo è anche quello di «seguire nel tempo i pazienti e far sì che i nostri malati non siano costretti a fare chilometri».

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