Papa Wojtyla, la visita a Piacenza e la figura storica del Pontefice
Nel ricordo di Fausto Fiorentini
Il 18 maggio 1920, nasceva San Giovanni Paolo II e nel maggio 2020 ricorrendo il centenario erano programmate grandi celebrazioni nazionali. Anche la Dante piacentina aveva organizzato un proprio ricordo con la conversazione di Fausto Fiorentini “Karol Wojtyla: L’uomo, il Pontefice e il suo ruolo nella storia”. Le limitazioni imposte dalla pandemia di coronavirus avevano purtroppo costretto a ridimensionare gli eventi nazionali e a cancellare quello piacentino. Ora la capacità di adattamento, combinata con un’attenta attenzione alle norme di lotta contro la pandemia, ha permesso al Comitato della Dante Piacentina, grazie la collaborazione della Banca di Piacenza, di ricuperare l’appuntamento a Palazzo Galli.
In questa cronaca tralasciamo i pur interessanti accenni di Fiorentini al contesto piacentino dell’incontro del Pontefice con i cittadini di Piacenza e Castelsangiovanni dei giorni 4 e 5 giugno 1988 - argomento di alcune sue pubblicazioni tra le quali “Il Papa a Piacenza”, edito da Libertà, Stabilimento Tipografico Piacentino, anno 1988 - per riferire alcuni brani della conversazione stimolata dal presidente della Dante, dottor Roberto Laurenzano.
- Papa Giovanni Paolo II, la “caduta” del Comunismo e l’abbattimento del “Muro di Berlino”.
Senza dubbio il Pontefice ha avuto un notevole peso “internazionale”, ma il terreno era già abbastanza fertile perché tutto ciò avvenisse. Vi era un’aria di crisi già da un po’ di tempo nella Repubblica Sovietica. Giovanni Paolo II essendo nato e vissuto in Polonia, ed avendo proprio in Polonia avuto un ruolo di primaria importanza ecclesiastica, conosceva bene che cosa il Comunismo avesse significato e comportato; la propria “missione” da Pontefice aiutò certamente la definitiva caduta di quel regime. Con le opinioni personali, non si fa la storia, ma penso che la situazione politica si sarebbe evoluta nello stesso modo, anche se fosse proseguito il pontificato di Papa Albino Luciani.
- Giovanni Paolo II “come UOMO”?
Giovanni Paolo II è stato certamente un grande Papa. E lo è stato proprio perché anche come “Uomo” (cioè al di fuori e al di là dell’“abito religioso” rivestito), aveva concretamente vissuto sotto vari aspetti una vita intensa di momenti duri, soprattutto a livello di “status politico dittatoriale” nella “sua” Polonia. Non dimentichiamo che fu molto attivo proprio anche sul piano socio-politico, ma evangelizzando e intensamente attuando il messaggio cristiano, subendo momenti di grosse amarezze e di gravi difficoltà personali. Fu, a un certo momento, oggetto di costante “osservazione” da parte del “regime”. Nello stesso tempo, era un UOMO molto colto, molto preparato sul piano dell’istruzione umana, morale, cristiana e sociale. E fermo nelle sue concezioni interiori, con coerenza cristiana massima. Il suo attivismo cristiano e pragmatico fin dalla gioventù, e in ogni ruolo ecclesiastico rivestito anche nella “sua” Polonia, e la sua stessa propensione alla vita culturale e la sua vicinanza fortemente “umana” alle necessità altrui sul piano psicologico, familiare, umano, morale, vitale, hanno fatto di lui una persona veramente “elevata” e fortemente “vicina” alla gente in generale.
- “Verrà un giorno!” Giovanni Paolo II e la mafia in terra di Sicilia.
Penso che in quel momento quel “grido” abbia conseguito un forte impatto sull’animo della massa di gente che lo ascoltava. Ma non credo, purtroppo, che abbia inciso granché su una modifica sociale e di azione con un sia pur piccolo “passo indietro” da parte delle cosche criminose. Vediamo ancora tutt’oggi quanta violenza, quanta criminalità, quanto dominio, siano compiuti dalle varie cosche esistenti. E’ amaro, ma è purtroppo una realtà.
- Papa LUCIANI (cioè Giovanni Paolo I), i misteri della sua morte.
A dire il vero, non mi ha sfiorato nessun dubbio. Papa Luciani soffriva di cuore, ed è morto di cuore. Certo, io non sono in grado di emettere una sentenza in materia.
- L’Istituzione CHIESA appare sempre così “lenta” nelle modifiche sovente necessarie...,
Lenta certo, sì. Sul piano strettamente spirituale e di divulgazione cristiana, le cose vanno esercitate sempre con calma e con massima prudenza, senza cadere in superficialità. Sul piano strutturale una miglior celerità vi è; ma in ogni caso la situazione è sempre correlata ai tempi e al criterio di agire con massima razionalità.
Il Presidente Corrado Sforza Fogliani, espressamente invitato ad intervenire, ha evidenziato che, a suo parere, devono ritenersi due i Papi piacentini: oltre a Gregorio X, anche Silvestro II (il famoso Papa del 1000) che fu eletto da Abbate di Bobbio (titolo oggi spettante al vescovo di Piacenza, a seguito di un ricorso alla Santa Sede presentato per volontà del Vescovo emerito Gianni Ambrosio, allora Vescovo titolare).
Sforza Fogliani si è poi intrattenuto sui rapporti tra Giovanni Paolo II e il cardinale Casaroli, di cui il primo aveva certamente un grande concetto tant’è che lo chiamò ad essere suo Segretario di Stato. Ma sul trattamento dei regimi comunisti il parere era opposto: Casaroli conciliatorista “per salvare il salvabile” e Giovanni Paolo II (che conosceva quei regimi avendo sotto di essi vissuto) convinto invece che quei regimi sarebbero caduti sulle proprie gambe. La storia ha dato ragione al secondo perché, per intervento anche della Provvidenza, quei regimi effettivamente caddero tutti, dopo la caduta del muro di Berlino, uno dopo l’altro come birilli. La libertà ebbe la meglio.
ANCORA IN OTTOBRE
- SABATO 23 OTTOBRE 2021- ore 17, Sala Colonne Palazzo vescovile, Compagnia Scenico-Teatrale di Giovanna, “La Maschera Di Cristallo”, rappresenta “Dante In Città”, la passione civile del Sommo Poeta rivive sulla scena”. Drammatizzazione di “sequenze” dantesche. Al pianoforte Manuel Pietra.
- GIOVEDI 28 OTTOBRE - ORE 16,30 Salone Famiglia Piasinteina: Conferenza del Prof. Maurizio Dossena
“I DUE SÓLI: medievalità, universalità e perennità della visione politica di Dante.