«Parcheggio piazza Cittadella, a che serve la Consulta se l'Amministrazione non ci considera?»
Giuseppe Castelnuovo, coordinatore della Consulta Comunale Ambiente e Territorio, interviene lamentando mancanza di comunicazioni da parte della Giunta sul progetto
«Se non si ritiene di chiedere il parere della Consulta su questo argomento, su quali altri verremo in futuro consultati? Viene da domandarsi se questo diniego non rappresenti la premessa del definitivo “de profundis” delle Consulte, non per responsabilità delle stesse ma per deliberata volontà dell’Amministrazione».
Così in una nota interviene Giuseppe Castelnuovo, coordinatore della Consulta Comunale n.1 Ambiente e Territorio, in merito alla mancata convocazione della Consulta stessa in merito alla decisione sul parcheggio interrato di piazza Cittadella.
«Sull’annosa questione del parcheggio di piazza Cittadella - si legge nella nota - molti cittadini e associazioni hanno avanzato (a partire dal 2013) numerose osservazioni, non basate semplicemente su opinioni, ma su argomentazioni di sostanza, elaborate in seguito a dibattiti, convegni, richieste di accesso agli atti, segnalazioni ad organismi di controllo, manifestazioni pubbliche, petizioni, ecc., a dimostrazione di un’accesa sensibilità civica sul tema, sia per gli aspetti ambientali e di mobilità autenticamente sostenibile, per la tutela della piazza storica e dei probabili reperti archeologici sottostanti che per l’aspetto - tutt’altro marginale - dei costi a carico della collettività (non importa se diretti o conseguenti alla gestione privata delle aree di sosta)».
«Anche la Consulta comunale Ambiente e Territorio ha formulato un documentato parere nel 2018, trasmesso alla precedente Amministrazione da cui, nonostante alcune interlocuzioni, non ha ricevuto un riscontro formale, probabilmente perché a sua volta impegnata in alcuni approfondimenti tecnici e legali.
Il 6 giugno scorso la Consulta ha invitato sul tema l’assessore Matteo Bongiorni, che ha cortesemente ascoltato il resoconto delle nostre osservazioni ma non ha voluto comprensibilmente esprimersi sulla decisione finale dell’amministrazione, in attesa dell’esito del “tavolo tecnico”.
Venuti a conoscenza dalla stampa della recentissima diffusione dei copiosi materiali del tavolo tecnico e della convocazione del consiglio comunale il 31 luglio, per deliberare la decisione finale, abbiamo immediatamente chiesto la convocazione della Consulta per essere informati e il necessario slittamento della data del consiglio, tenuto conto dell’incomprensibile urgenza.
L’assessore ci ha gentilmente e prontamente risposto, il 26 luglio, assicurando la “disponibilità a partecipare degli assessori competenti, tenendo presente i limiti di tempo”, cioè 31 luglio…».
«Dunque, premesso che la Consulta ha solo uno scopo appunto consultivo e che il suo parere non è obbligatorio, anche se, per inciso, il regolamento comunale della Partecipazione si pone l’obiettivo di “garantire ai Cittadini, attraverso un’informazione tempestiva, esauriente, accessibile nei contenuti e nella forma, la partecipazione alle decisioni importanti dell’Amministrazione e la promozione di un effettivo dialogo nell’interesse pubblico”, è del tutto evidente che la risposta dell’Amministrazione corrisponde a un netto diniego alla richiesta di partecipazione.
E’ un vero peccato, perché proprio in occasioni così importanti un confronto e un approfondimento con i cittadini potrebbe essere utile, sia per saggiarne le sensibilità, sia per ricevere contributi e proposte. Maggiormente nel caso di specie, che avrebbe dovuto essere inscritto - a pieno titolo - nel cosiddetto percorso partecipativo della nuova pianificazione urbanistica».
«E’ forse questa l’interpretazione autentica delle Linee di Mandato che a pag.55 prevedono di “ripartire da strumenti agili di consultazione che si fondano sul dialogo, l’informazione il confronto su temi strategici (quali?) superando così la logica alla base delle consulte”. Superare come? Siamo desiderosi di conoscere in che modo e con quali strumenti l’Amministrazione intenda rendere la partecipazione più efficace».